Thrilling in Athens: il Pana di Zele ritorna grande

Dopo il titolo 2006 il CSKA di Ettore Messina è costretto ad abdicare il trono di campione d’Europa. Andiamo a rivivere il successo del Panathinaikos di Obradovic nel 2007.

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Atene, 6 maggio 2007. Il viaggio di Eurodevotion oggi si ferma in uno di quei momenti che segna l’ennesimo capitolo di una grande tradizione cestistica.

Siamo all‘Olympic Sport Center. Un luogo dove si è vista la caduta del Dream Team Usa, il momento più alto della nazionale azzurra di Charlie Recalcati e il successo più pesante di quella “Generazione Dorata” che è stata l’Argentina alle Olimpiadi del 2004. La finale della Turkish Airlines Euroleague 2006/2007, di certo, si avvicina a questi grandi momenti di basket olimpico.

Quel 6 maggio 2007, si disputa forse una delle più belle finali che l’Eurolega moderna abbia mai visto. L’ennesimo duello fra due squadre praticamente eccelse sui fondamentali difensivi, ricca di campioni straordinari che questo gioco abbia visto, ma soprattutto ricca di duelli e pathos che solo l’Eurolega al suo meglio poteva rendere in una finale secca.

CSKA Mosca e Panathinaikos, al loro 16° precedente della loro storia, si trovano faccia a faccia in due momenti particolarissimi.

I russi campioni in carica hanno dominato la stagione regolare, ma i primi segnali di caduta si vedono dai Playoff. Lo scontro vinto 2-1 contro il Maccabi, lancia i primi segnali di decadimento a livello fisico dei ragazzi di Ettore Messina. La semifinale contro Malaga è una passeggiata (62-50), ma accentua ancora di più le perplessità, ma allo stesso tempo dà modo a coach Messina di cercare vendetta della finale del 2002 persa proprio contro il Pana di Zele (fra i due coach il confronto è in vantaggio per il coach dei Greens 10-9).

Il Pana, invece, è in condizioni psico-fisiche eccellenti: lascia solo una partita di Top16 alle avversarie per poi martellare nei Playoff contro la sorprendente Dinamo Mosca (2-0) e il Tau Ceramica (attuale Baskonia) in semifinale (67-53), avendo così la grande possibilità di tornare sul tetto d’Europa davanti ai suoi sostenitori e fermare il sogno del titolo back-to-back dei russi.

La partita, poi, è qualcosa che va oltre ogni parola

Dimitris Diamantidis e Theo Papaloukas: uno dei grandissimi duelli della Finale di Atene

Becirovic e Diamantidis orchestrano a piacimento l’attacco, evidenziando la difesa molle del CSKA del primo tempo, e con la solita energia, l’inesauribile voglia di lottare e spingere fino al limite in difesa, il Pana cancella dal campo per larghi tratti il CSKA. I russi rispondono con il solo Papaloukas, l’unico capace nei primi 20 minuti di dare una scossa ad una partita che sembra irrecuperabile (46-36 all’intervallo con un parziale di 28 punti realizzati nel secondo quarto).

David Andersen, Van Den Spiegel, Oliver Torres sono stati completamente cancellati dalla difesa dei Greens, nettamente superiore fino a quel momento della partita. Il CSKA, se deve rimontare e dare una nuova controsterzata alla partita, si affida ad un fuoriclasse assoluto: Matjaz Smodis.

Matjaz Smodis vs Dejan Tomasevic. Lo sloveno ex Virtus e Fortitudo è il fattore del terzo quarto CSKA

La sua classe, coaudivata da Papaloukas fanno tremare il Pana (ma anche il CSKA successivamente per un antisportivo ingenuo su Becirovic) per tutto il terzo quarto (67-59), dando così vita agli ultimi dieci minuti ricchi di colpi di scena.

Il Pana riaccelera come ha fatto nei primi 20 minuti di gioco. Diamantidis e Siskaukas mettono in subbuglio la difesa di coach Ettore Messina, ma i russi non cedono. Senza Smodis il Cska trova risorse da Holden (che la storia la scriverà in settembre con la Russia all’Europeo in Spagna) e Langdon che in tutti i modi cercano un guizzo per riacciuffare la partita.

Il canestro di Tomasevic e la pentrazione di Siskauskas nei minuti finali, però, cancellano ogni dubbio.

93-91 e “sigaro” per il Pana.

Messina, il vinto della sfida, troverà le risorse per rigiocarsela l’anno dopo.

Diamantidis insindacabilmente MVP delle Final Four.

Obradovic, invece torna grande insieme ad un giovane Dima Itoudis sul tetto d’Europa sette anni dopo la vittoria sulla Kinder Bologna.

Tenete ben a mente l’immagine di Itoudis e di Obradovic vincenti.

9 anni dopo saranno loro a fare la storia dell’affascinante mondo della pallacanestro europea…

Obradovic e un giovane Itoudis festeggiano il titolo del 2007 ad Oaka

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