Olimpia vs Olympiacos è definitivamente un intrigo internazionale

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Nella convulsa giornata di ieri siamo stati facili profeti: la disputa di Olimpia Milano vs Olympiacos non è per nulla crea e definita.

Dopo l’immediata reazione della stampa greca che ha parlato di eventuale quarantena per i greci al ritorno in patria da Milano, in serata sono arrivate ulteriori proteste e polemiche.

Proviamo a fare ordine.

Dopo le iniziali richieste del club greco di giocare in campo neutro, EB ha rilasciato ieri (10 marzo) un comunicato stampa molto chiaro, in cui sostanzialmente si rispondeva negativamente alla richieda dei “reds”.

Tra le altre cose, all’interno del comunicato, vengono chiariti i nuovi regolamenti riguardanti i media, le interviste e gli accessi allo spogliatoio. In sostanza nessuno è più autorizzato, salvo i membri dei team ad entrare negli spogliatoi, mentre le interviste vanno tenute solo in sala stampa e sempre ad almeno 1,5mt di distanza tra gli individui.

Inoltre si confermano le “porte chiuse” per Real vs Stella Rossa, Asvel vs Zenit e Barcellona vs Zalgiris, oltre ovviamente alla gara di Milano. Limite di 5000 spettatori per Maccabi vs Baskonia.

Tutte queste decisioni non fanno altro che rispettare quanto stabilito dalle autorità dei paesi in cui si giocano le gare. 

Come dicevamo, in serata si sono susseguite reazioni piuttosto piccate da parte di ambienti greci.

Nella fattispecie, prima l’Associazione giocatori greca ha accusato Euroleague di non tenere conto della gravità del problema Coronavirus e della salute dei giocatori e chiesto di rivedere la decisione riguardo la gara, aggiungendo che sarà troppo tardi quando vi saranno conseguenze. Si prosegue dicendo che il proprio unico intento non è quello di pensare a chi addossare le colpe dopo, ma di reagire ora non giocando la gara a Milano. Il tutto è stato prontamente riportato dal sito Realolimpiamilano.com.

In tarda serata si è nuovamente mosso il club del Pireo chiedendo a Euroleague Basketball di riconsiderare la propria decisione riguardo la disputa della gara al Forum.

Questa è la cronaca degli eventi.

E’ ovvio che vi sia una confusione abbastanza estesa ed è altrettanto ovvio che da parte di EB vi sia grande cautela nelle decisioni per una ragione principale che troppo spesso non è tenuta in considerazione nei commenti: EB non è una federazione, non ha rapporti diretti con queste e con le associazioni giocatori dei rispettivi paesi e non può fare altro che rispettare le direttive delle autorità delle nazioni dove giocano le partecipanti alla propria competizione.

Se è chiaro che le decisioni del CONI e del governo italiano hanno sospeso le attività sportive su tutto il territorio nazionale, lo è altrettanto che lo stesso pronunciamento ha tenuta aperta la porta alle gare internazionali. Ciò rappresenta irresponsabilità da parte di EL? No. Grande sensibilità? Nemmeno. Quello che sta accadendo in queste ore con le gare di Europa League di calcio ne è la prova lampante.

Senza stare a cercare colpevoli ed innocenti piuttosto che carnefici e vittime, sport che lasciamo volentieri ad altri che ne fanno una ragione di esistenza,  riteniamo che vi sia una lacuna nelle normative che riguarda proprio quelle competizioni internazionali. Così facendo si arriva all’assurdo in cui EL rispetta le decisioni dei vari governi e ministeri, ma deve anche tenere conto di un’impossibilità per alcuni team di raggiungere le località in cui si dovrebbe giocare, come nel caso dell’Olympiacos che non può volare a Milano.

Un altro punto importante della questione, di cui nessuno (perché?) parla è il fatto che il board di EL è composto dalle stesse squadre. Chi pensa che ci sia il solo Bertomeu a prendere decisioni e tutte le squadre ad accettarle senza batter ciglio si sbaglia di grosso. E proprio per questo sarebbe assolutamente fondamentale che si esprimessero non solo le dirigenze di chi deve affrontare i problemi maggiori (vedi Oly), ma anche le altre. In questo caso, in primis, l’Olimpia.

Ultima considerazione, che è un altro aspetto della questione colpevolmente trascurato, è l’opinione dei giocatori. Da parte nostra abbiamo avuto modo di contattare la ELPA (Associazione dei giocatori di Eurolega) e la risposta che ne abbiamo avuta è di ovvia preoccupazione e di confronto quotidiano con EB per gli sviluppi della situazione.

Per chiudere, non sarà certo la nostra opinione a portare elementi importati per la risoluzione del problema, ma riteniamo che una presa di posizione chiara da parte dei giocatori e degli allenatori (EHCB) di Eurolega sia necessaria in questo momento. Un confronto chiaro e diretto coi vertici del proprio torneo darebbe un’immagine di compattezza di cui in questo giorni si sente l’assoluto bisogno.

 

 

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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