Il cuore Maccabi ferma la corsa dell’Efes: israeliani ufficialmente ai Playoffs

Ultimi due minuti paradisiaci regalano l’accesso ai Playoffs agli uomini di coach Sfairopoulos. Onore al carattere e al talento Efes che si ferma dopo 11 successi consecutivi

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Feelin’ the game. Per 40 minuti a Tel-Aviv è stata battaglia vera. Struggente, ricca di pathos, dettagli, carisma e tatticismi che rendono la Turkish Airlines Euroleague una della manifestazioni più appaganti al mondo.

Maccabi-Efes si può riassumere più o meno in quest tre righe, ma le emozioni, le scelte, il coraggio e le situazioni decisive della sfida vanno oltre i numeri e oltre la logica pensante che il basket può offrire.

L’Efes si ferma in Eurolega per la prima volta dal lontano 26 dicembre 2019, ma esce dal confronto con gli uomini di coach Sfairopoulos con onore e la grinta di una squadra che legittimamente è la prima forza del Vecchio Continente. D’altro canto il Maccabi dopo ben 4 stagioni torna dove gli compete: la post-season continentale, raggiunta con un successo inaspettato ma fortemente voluto.

77-75 il punteggio finale della sfida Maccabi-Efes, finito sotto la lente d’ingrandimento della redazione di Eurodevotion, che come sempre vi offre le 5 situazioni cruciali che hanno deciso la sfida.

  • Le triple di Caloiaro e la forza di Hunter: gli ultimi due minuti rivoltano la partita. Per fermare questo Maccabi servono tante e notevoli spallate nel corso dei 40 minuti di gioco. Gli israeliani non mollano un centimetro e cambiano la sfida nel finale. Prima due triple dal peso cubico di Caloiaro impattano la sfida, poi Hunter giganteggia sotto le plance per completare l’opera. A nulla vale la super giocata da 4 di Micic: il Maccabi riesce a sbrogliare la pratica con la sua energia, anche contro la forte compagine di coach Ataman.
  • La gabbia gialloblu: difesa straordinaria su tutti i fronti. Come arginare una delle squadre più forti dal perimetro? Una difesa impenetrabile. Coach Sfairopoulos realizza la sua vittoria più importante arginando come meglio può Larkin e Micic, facendo creare prevalentemente situazioni di gioco individuale e non collettivo. L’Efes è entrato in ritardo in ritmo partita, ma soprattutto non ha potuto portarla completamente a proprio favore specie nel gran finale sopracitato.
  • Simon vs Zoosman: i due gregari da sistema per eccellenza. Oltre al duello Wilbekin-Micic, che ha caratterizzato gran parte della sfida vissuta alla Menora Mivtachim Arena, in campo si sono visti due role-player recitare un ruolo da protagonista in questa sfida. Specie nel primo tempo Yovel Zoosman (11 punti, 3 rimbalzi e 4 assist) e Kruno Simon (14 punti, 2 rimbalzi e un solo assist) hanno trascinato le loro rispettive squadre ad una battaglia fisica e tecnica senza precedenti sin dal secondo parziale di gioco. Sono stati loro i precursori di una sfida emozionante…
  • La partita fondamentale di Scottie Wilbekin: i liberi decisivi e una leadership sensazionale. Il Maccabi deve le sue fortune nel talento straordinario del prodotto di Florida State. Da tempo chi scrive vi narra del suo ritorno prepotente alla ribalta come i tempi del Darussafaka, e nella serata più importante dell’anno conferma la sua leadership. 21 punti, 4 assist e 6 falli subiti sono fondamentali insieme alle sue giocate per il successo degli israeliani.
  • Maccabi ai Playoff: il ritorno dalla stagione 2014/15. Finalmente possiamo dirlo: the boys are back. Il Maccabi torna tra le 8 regine del vecchio continente. Lo fa con il suo stile tutto difesa e tutto cuore nella partita definita da coach Sfairopoulos “la partita più grande della nostra storia recente“. Bentornati ragazzi, che sia l’inizio di una nuova e florida era in ambito continentale. Come lo è stato qualche anno fa…

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