Control-alt-CANC: chiudiamo e riavviamo il basket? Dal delirio di un individuo alle posizioni serie di club ed Eurolega

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Settimana nera, nerissima, e non certo soltanto per la pallacanestro, di Turkish Airlines Euroleague o altro che sia.

Il ROUND 26 di Eurolega, apertosi lunedì con l’anticipo che ha visto il Real dominare il Panathinaikos, è il primo turno che si gioca in piena emergenza coronavirus.

In questo caso preferisco usare il singolare per prendermi tutte le responsabilità del caso, quindi ne ho, lette tante, troppe, riguardo il gioco che ci sta a cuore e le conseguenze che un problema di portata mondiale potrebbe avere sulla prosecuzione della stagione.

Io sono ignorante in materia, senza se e senza ma. Non ho alcuna competenza per poter parlare di un problema di cui non conosco la natura scientifica, i potenziali effetti, devastanti o meno che siano, quindi evito accuratamente di esprimere giudizi azzardati e stupidi, limitandomi a cercare la maggior informazione possibile. L’informazione, appunto, ecco il problema. In un mondo in cui si fa opera di sciacallaggio tra politici per portare a casa un minimo consenso in più sfruttando l’ignoranza, quello che tutti leggiamo e di cui veniamo informati ha una caratteristica che non si discosta dal reato comune. Perché non venga denunciata e punita questa situazione non lo so, ma di certo non mi adeguo. Rilasciare dichiarazioni assurde o esprimere pareri al limite del delirio non può restare impunito, soprattutto se  farlo sono personaggi pubblici o fonti di informazione che arrivano, con il potere che sappiamo essere immenso, alla gente comune. La quale gente comune ha invece il diritto di indignarsi, preoccuparsi e di farlo anche “sbarellando” talvolta: i social danno la parola a tutti, è una cosa positiva che ha riscontri anche negativi, tanti, ma che è espressione della libertà dei giorni nostri. Accusare proprio la gente comune è un atteggiamento che non condivido, perché la preoccupazione, sia a livello di salute che a livello economico, è sacrosanta e giustificatissima. Si chiede, si cerca di proteggersi, si sbaglia. Per mancata conoscenza, ma soprattutto per cattiva informazione ricevuta.

Ecco perché un individuo comune può anche scrivere qualcosa di sbagliato a riguardo, ma quando a farlo è una fonte di informazione od un giornalista, per ottenere una copia venduta o qualche clic in più, lo ritengo una vergogna. Se poi personaggi pubblici cercano visibilità con dichiarazione ad effetto, è ancora peggio. Questo è scacallaggio, anche più di quanto facciano i politici in cerca di voti.

E’ una settimana nerissima, iniziata con le dichiarazioni di Massimo Cancellieri, allenatore di Ravenna, che ha testualmente detto, come ha dettagliatamente riportato, con tanto di video il sito http://www.realolimpiamilano.com, che per lui «Viene prima il basket, poi la salute».

Appunto, Control-Alt-CANC : chiudiamo e riavviamo, con un gioco di parole per evitare di commentare una roba del genere: non merita alcuna considerazione.

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Si è proseguito con la decisione della FIP di fermare i campionati. Giusto? Sbagliato? Se una federazione arriva a tanto avrà fatto, speriamo, le sue considerazioni sulla base di dati in suo possesso. Servirà? Speriamo. Sarà blocco che verrà esteso temporalmente? Speriamo di no. Ed i problemi di calendario, nel caso, li ritengo meno importanti, seppur sportivamente drammatici, della salute di chi gioca a e di chi va a vedere il gioco.

Si è poi passati al tema Zalgiris vs Olimpia, in programma venerdì. Levata di scudi contro il Ministero della salute lituana che ha manifestato preoccupazione. Suvvia, chi non lo avrebbe fatto? Preoccupazione, non decisioni, ad oggi drastiche. Non era lecito farlo? Ma quando mai… Alla fine si gioca,  a meno di ribaltoni dell’ultima ora, con il solo divieto di presenza per i tifosi milanesi. Nulla di folle, anzi. Alla preoccupazione è seguita un’attenta valutazione si è deciso, insieme ai club ed a Euroleague Basketball, di giocare.

Infine il tema della trasferta del Real a Milano, programmata per martedì 3 marzo. Nacho Duque, firma di Marca, sottolinea, in data 25 febbraio, i dubbi sul viaggio madrileno nel capoluogo lombardo. C’è qualcosa di illogico in questo articolo? No, come potrebbe? Legittima preoccupazione, peraltro condivisa da quanto afferma la stessa Eurolega, che sostanzialmente si dice in fase di monitoraggio della situazione insieme ai club ed a quanto possa arrivare perfino dalla OMS. C’è equilibrio in tutto ciò, altro che allarmismo. Si valuta, si ragiona e si decide.

In tutto questo viene citata da tante parti la posizione del club madridista, un’organizzazione che è al top al mondo non per caso e che non parla a vanvera e lo fa, anche qui, con massimo equilibrio. Ero a Madrid lunedì sera ed ho avuto modo di sentire direttamente le parole di Pablo Laso in conferenza e di alcuni esponenti del club, in conversazioni esterne alla sala stampa. Ancora una volta, solo equilibrio in attesa di valutazioni serie. Per decidere, tenendo ben presenti i valori più importanti. Laso ha detto di essere un allenatore e di attendere gli sviluppi per capire se ci saranno rischi, ovviamente preoccupato in tal senso ma senza alcun allarmismo. I responsabili del club mi hanno trasmesso un messaggio chiaro: attendiamo sviluppi e faremo ciò che sarà meglio per tutti. 

Fortunatamente nel basket, e nel mondo, non ci sono solo i Cancellieri. Ci sono i Laso, i Real, le Olimpia e gli Zalgiris. Non è un caso che ad un maggior equilibrio si accompagnino anche storie tecniche di ben diverso valore.

Attendiamo, speriamo. facciamolo tutti insieme, veramente per una volta, perché è una cosa seria, isolando chi con parole di ignoranza ed interesse rende questo mondo uno schifo.

 

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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