Bayern ed Efes vivono su pianeti diversi, tutto facile per i turchi all`Audi Dome

Eurodevotion
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Non sembra esserci modo di frenare la corsa dell`Anadolu Efes Istanbul di coach Ergin Ataman: a Monaco di Baviera arriva la undicesima vittoria consecutiva in trasferta, nel match valido per il turno 25 della Turkish Airlines Euroleague.

Il Bayern non può nulla di fronte alla schiacciante superiorità della squadra turca in tutti gli aspetti del gioco, pur priva di Shane Larkin, condizione ulteriormente enfatizzata dalla serata in chiaroscuro di Greg Monroe. 63-88 il punteggio finale.

Negli abituali 5 punti di #eurodevotion vediamo i principali temi che hanno caratterizzato la sfida durante i 40 minuti:

Il campo è più grande contro l`Efes

Difendere contro una macchina i cui ingranaggi funzionano alla grande è missione complicata per tutti. Per il Bayern, questa sera, lo è stato ancora di più alla luce delle percentuali tenute dagli ospiti.

Il 15/30 da tre è spesso frutto di una circolazione di palla ottimale, perché ottime sono le spaziature, utile a mettere in ritmo i tiratori sul perimetro creando i presupposti per delle conclusioni con metri di spazio.

Questo ha costretto la difesa bavarese a coprire una porzione di campo troppo ampia per le proprie possibilità, con conseguenti vantaggi da sfruttare dentro l`area, sia a livello di posizione a rimbalzo che di opportunità per i propri lunghi. Il relativo 16/27 (59,3%) suona allora come sentenza definitiva per chi è stato costretto a rincorrere dopo un vantaggio effimero sul 8-2 dopo 2’38”.

Il Bayern inizia e finisce con Greg Monroe

Senza un chiaro dominio del centro americano nel pitturato, per i tedeschi si fa subito notte fonda. Questa è la chiara impressione che si ricava osservando i bavaresi scontrarsi con gli evidenti limiti di talento del proprio roster, peraltro privo di Petteri Koponen e Nihad Dedovic. Decisamente troppo.

Emergenza tecnica cui gli uomini di Oliver Kostic non riescono a trovare risposta, se non a buoi ampiamente scappati, con brani di partita in cui sembra incaponirsi su conclusioni dall`arco che proprio non pagano (5 saranno le triple alla sirena finale, su 16 tentativi)

Ormai sembra chiaro che, contro il Bayern, riuscire a limitare i rifornimenti in post basso a Monroe rappresenta più di metà del lavoro da svolgere per ottenere il successo e Ataman prepara un piano oculato: Pleiss a giocare di anticipo e a ostruire la linea diretta di passaggio con le sue lunghe braccia, il raddoppio del compagno sul lato della palla immediatamente pronto a oscurare il ferro, in caso di necessità.

Il risultato è il 2/7 al tiro per 5 punti dell`ex Detroit Pistons e Boston Celtics in NBA. Che dire, chapeau alla organizzazione dei turchi.

Chris Singleton formato Final Four (ma anche Bartzokas)

Sul talento dell`ala centro della Georgia non vi erano particolari dubbi da nutrire, in presenza del lungo più devastante per capacità di aprire il campo nella manifestazione (anche se Anthony Randolph avrebbe qualcosa da ridire probabilmente )

Ciò che deve preoccupare maggiormente la concorrenza è la ritrovata cattiveria agonistica, che aveva completamente perso nella sua avventura infelice a Barcellona, che lo rende arma bidimensionale in grado di fare male sulla totalità dei 28 metri del campo.

Sembra di riassistere ai fasti della stagione 2015-16 del miracolo Lokomotiv Kuban con Georgios Bartzokas sul pino e Singleton a terrorizzare le difese insieme all`attuale giocatore del Real Madrid. Ora, la fortuna di aver trovato in Ergin Ataman un nuovo hombre vertical, un altro coach dalla spiccata personalita’ che è riuscito a toccare le giuste corde del suo essere, tirandone fuori il meglio.

I suoi 14 punti, scanditi dalle 4 triple realizzate su 8 tentativi, hanno certamente avuto un ruolo importante.

No Larkin? Ataman apre la sua Micic box

Così come importante è stata la leadership espressa dal giocatore serbo, anche all`interno di una prestazione opaca al tiro (2/7 totale). Vede il gioco almeno un tempo in anticipo rispetto ai movimenti della difesa avversaria e questa sua attitudine risulta non soffocabile dagli esterni tedeschi.

Se viene a mancare la inimitabile capacità di creare vantaggi direttamente dal palleggio del folletto Larkin, Micic capisce che gli stessi debbano essere originati da rapidi ribaltamenti di lato, a punire ogni ritardo della difesa tedesca così come la sua tendenza a collassare in direzione del pallone, sintomo e dimostrazione, allo stesso tempo, della consapevolezza circa la scarsa tenuta individuale lontano da canestro.

Il tabellino recita 9 punti e 8 assist, con 2 recuperi, 6 falli subiti e 21 di PIR.

La ratio assist/perse specchio di una qualità di pallacanestro differente

Il dato è eloquente: Bayern 16/15, Efes 22/11

Come quasi sempre accade, la qualità della manovra offensiva è sinonimo di equilibrio e ha influenza diretta sul dato. L`Efes è eccellente perché organizzazione di altissimo livello in entrambe le metà campo, ma tutto viene originato da una attività praticamente asfissiante in quella difensiva, prodromo di un contropiede che ha provocato lo strappo,rivelatosi poi decisivo, del secondo quarto.

È il trionfo di un`orchestra quasi perfetta in cui gli strumenti si amalgano alla perfezione componendo una melodia di gradevole orecchiabilita’ e così capita che possano ergersi a protagonisti, in alcuni frangenti, anche coloro che non sono abituati a essere primi o secondi violini.

È il caso di Sertac Sanli e Bugrahan Tuncer, turchi di impatto e di nascita, nella squadra in cui si è preso recentemente le copertine chi è lo è diventato per “compravendita” dopo essersele ampiamente meritate con un rendimento da fenomeno, da MVP. Non poterne raccontare le azioni sul parquet, seppur occasionalmente, è un privilegio perso, un gran peccato.

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