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Vince ancora l’Olympiakos di Bartzokas, superando l’ASVEL Villeurbanne con una buona prova corale, in una serata in cui il parquet non ha regalato grande spettacolo. Al suono della sirena finale, il tabellone luminoso recita 77-68.
Analizziamo il match nei consueti 5 punti:
- Intensità. Molto bassa quella vista nel match del Pireo, dove le due squadre non hanno coinvolto il pubblico, giocando con un’intensità non degna di EuroLega. La partita è stata noiosa e ha davvero lasciato pochi spunti tecnici di livello.
- Vecchia scuola. Il voto positivo in questa partita lo prende Printezis, non tanto per la prestazione in sé quanto per la capacità di leggere la pallacanestro. La bandiera dell’Olympiakos sa sempre dove stare e quando starci, anticipando di almeno due passaggi la lettura offensiva e difensiva.
- Flying. Ellis vola, lo fa a metà terzo quarto e fa esaltare il pubblico, ma anche noi da casa. Un’oasi nel deserto in una partita giocata molto con i piedi per terra.
- Dentro l’area. L’Oly ha costruito e giocato dentro l’area, trovando spesso conclusioni comode sotto il canestro. Al contrario, ASVEL ha tirato molto da tre, 24 tiri, senza vedere con continuità il fondo della retina. Non è un tema di realizzazione, quanto di costruzione: il resto è una scelta stilistica.
- Playoff. Questa partita ha acceso la lotta per l’ottavo posto ai playoff, con 4 squadre a contendersi una posizione. Se l’Oly continua con questo ritmo, sarà interessante vedere le evoluzioni di questa classifica, tenendo sempre d’occhio i calendari delle squadre.
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