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Capolavoro difensivo dell`Olympiacos. Cska troppo brutto per essere vero

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Come riscattare un pesante -25 in terra lituana in 48 ore. Come dominare una partita di Turkish Airlines Euroleague tirando con il 37,2% da 2 e il 28% da tre (rispetto al 44,1 e al 35% degli avversari).

Spiega l`Olympiacos di Georgios Bartzokas attraverso una prestazione difensiva di livello assoluto. Farlo sul possibile punto di non ritorno della stagione, senza Vassilis Spanoulis e con Georgios Printezis seduto in panchina per 40 minuti, ha un valore immenso e può rappresentare la molla per un finale di stagione da protagonisti.

72-59 il risultato finale di una sfida che andiamo ad analizzare attraverso i nostri consueti 5 punti:

Il mismatch Milutinov e la capacità di riempire l`area

Due delle chiavi principali del successo greco: fin dai primi possessi, infatti, i reds sono andati a cercare il proprio centro serbo sotto canestro, presenza letteralmente dominante e rebus irrisolvibile per Kyle Hines (in difficolta’ nella meta’ campo difensiva come gli capita raramente) e Joel Bolomboy.

Per il numero 11 doppia-doppia da 11 rimbalzi e 12 rimbalzi (di cui 7 offensivi) con 6 falli subiti per un 24 di valutazione totale, cosi come il suo apporto alla manovra casalinga, che aveva bisogno di un facilitatore immediato non disponendo di grandi menti creative in cabina di regia.

Non finisce qui, però. Perche’ la squadra di Atene fa la vera differenza rendendo ogni tentativo russo di arrivare al ferro un`avventura. Straordinaria la capacità di raddoppiare sul portatore di palla e di riempire il pitturato con tempi perfetti. Il Cska va subito nel pallone e così sarà per gran parte della partita, accumulando turnovers in quantità da record e qui ci colleghiamo al prossimo punto.

21

Sarà il numero delle palle perse alla sirena finale, per la disperazione di un Dimitris Itoudis che prova a girare tutti gli interpreti a propria disposizione tra gli esterni, alla ricerca di ordine e fosforo per aggirare la pressione asfissiante dei padroni di casa. Senza successo.

Sono già 9 dopo i primi 10 minuti di gioco, 15 a meta’ gara. Un dato inaccettabile per una squadra che ci ha abituato alla ricerca dell`eccellenza e a contraddistinguersi per attenzione al singolo dettaglio. Sul piano individuale, costano non poco le 6 di Mike James, per piu’ di tre quarti non in grado di far pesare la rilevante assenza di Spanoulis e, quindi, un duello sulla carta impari con i pari ruolo greci, nelle cui fila viene brevemente provato anche il 17enne Alexandros Nikolaidis.

21-4

Il parziale del terzo quarto che porta la svolta definitiva alla partita. Il Cska non trova il canestro, se non dalla lunetta, arriva a quota 19 palle perse, e si espone alla transizione e al contropiede greco. E quando i greci non riescono a mettere punti a tabellone al primo tentativo, ecco che la maggiore energia si esplicita nella conquista della seconda opportunità (saranno 19 le carambole offensive catturate dai reds)

95-43

Il dato relativo alla valutazione delle due squadre, quello che testimonia maggiormente la differente qualita’ messa in campo, ma ancor più la differente presenza mentale nel match. Con una sproporzione così marcata, nel caso del Cska in negativo, non si può assolutamente pensare di essere vincenti lontano da casa in Eurolega

Kostas Papanikolau

Rimasto “orfano” della presenza degli altri due membri della “vecchia guardia”, la guardia greca gioca una partita totale, da capitano vero, con la quale sembra riportarci idealmente al 2012 e al 2013, gli anni d`oro della doppietta con Ivkovic e lo stesso Bartzokas in panchina, stagioni nelle quali si affermò come stella della competizione grazie alle sue qualità atletiche e alla intensità con la quale riusciva a essere fattore continuativamente lungo i 40 minuti, facendo la differenza inserendosi tra le pieghe della partita.

Autentico uomo ovunque, fa saltare in piedi il pubblico quando, a inizio quarto periodo, mette il punto esclamativo in un`azione in cui prima stoppa Darrun Hilliard lanciato a canestro e poi va a schiacciare dalla parte opposta contro la difesa schierata.

Chiude con 19 punti, 7 rimbalzi, 3 assist, 5 recuperi, 3 stoppate, 4 falli subiti e 27 di PIR. Unico neo i 4 palloni persi, ma si possono ampiamente perdonare alla luce di una prova che si rende immagine viva dello slogan della manifestazione: I feel devotion.

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