Il Maccabi è ancora una volta più forte delle assenze e rimonta il Khimki

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Un`altra dimostrazione di resilienza, una nuova prova di forza da parte del Maccabi Tel-Aviv di Ioannis Sfairopoulos. Quasi ogni settimana perde un pezzo, ma questo non sembra sufficiente a fermare la corsa di una squadra che ha ben chiaro in testa il proprio obiettivo in questa edizione di Turkish Airlines Euroleague . Due parole: Final Four.

Per il Khimki un`occasione persa e la consueta sensazione di essere squadra dai destini inevitabilmente correlati alla vena di Alexey Shved, nel bene e nel male.

Entriamo nel merito dell`analisi del 80-77 finale attraverso i 5 punti di #eurodevotion:

47

Sono i punti concessi dal Maccabi nella prima metà di gara, fatto abbastanza inusuale per una squadra abituata a blindare il proprio canestro alla Menora Mivtachim Arena.

I primi due quarti sono territorio di caccia di Alexey Shved, decisamente ispirato nel mettere in ritmo i propri compagni, con Janis Timma e Jonas Jerebko principali destinatari dei suoi assist mentre gli israeliani fanno una fatica bestiale a tenere l`1vs1 in difesa mentre in attacco sono sorretti dalla energia sprigionata da Elijah Bryant.

Jonas Jerebko

Il giocatore più continuo tra i russi. Esce dalla panchina per non lasciare praticamente più il parquet dopo quasi 33 minuti di impiego. Chiude con 17 punti (7/12 al tiro), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 recupero e 22 di valutazione.

Un rebus per la difesa del Maccabi con il suo dinamismo e la sua tecnica vicino a canestro. Gioca con la durezza mentale che non sempre gli è appartenuta in questa stagione, ricordandosi di essere ben di più che un semplice 4 perimetrale che si accontenta di prendersi qualche tripla piedi per terra. Così è un fattore.

Elijah Bryant

In una serata in cui l`assenza di Scottie Wilbekin sembra rappresentare un ostacolo insormontabile, con un Maccabi che non riesce a creare granché dal palleggio, sostanzialmente senza playmaking, si assume parecchie responsabilità in attacco rappresentando un rifugio sicuro per tutti i compagni.

21 punti, 6 rimbalzi, 4 assist, 2 recuperi e 21 di valutazione sono score di tutto rispetto e che gli vale la palma di MVP di serata, simbolo di un percorso di crescita costante che è anche il riconoscimento al lavoro straordinario di Ioannis Sfairopoulos, in grado di rendere velocemente determinanti dei rookie della competizione giocatori come lui, ma anche Tyler Dorsey o Deni Avdija (quest`ultimo ancora con ampi margini di miglioramento)

Riuscirci nelle condizioni di perenne emergenza in cui versa il team del Presidente Simon Mizrahi ha un valore inestimabile, racchiuso nell`amore che il popolo giallo riserva costantemente al coach greco.

Aaron Jackson e un`opportunità mancata

Subentrare non è mai facile, tornare in Eurolega dopo più di due anni, periodo trascorso in un campionato non molto competitivo come quello cinese, nemmeno. Tuttavia, la point guard ex Cska Mosca sta trovando, forse, anche più difficoltà di quanto potesse aspettarsi.

Contro il Khimki, il destino gli ha consegnato la possibilità di prendersi la squadra per mano e tornare assoluto protagonista, ma fin dai primi minuti è apparso in affanno, senza idee e remissivo in attacco, con poca attitudine in difesa.

Il tabellino recita 3 punti, 1/6 dal campo, 3 rimbalzi, ma anche 2 palle perse e -3 di PIR. Rimane la sensazione che il Maccabi girasse con piu’ intensita’ con Dorsey in cabina di regia. Decisamente rimandato. Peccato.

Le parole degli allenatori

Traspare grande soddisfazione dalle dichiarazioni di Ioannis Sfairopoulos:

“Eravamo molto nervosi inizialmente. Sotto di 10 ci siamo sentiti sotto pressione e abbiamo perso concentrazione. Cattiva esecuzione in attacco, troppi i canestri facili e i rimbalzi offensivi concessi. All`intervallo ci siamo detti che avremmo dovuto iniziare a combattere, pensando a una giocata per volta. Così abbiamo fatto, trovando poi ritmo in attacco e punti in transizione. Alla fine è stata una battaglia, ho apprezzato tantissimo come i miei giocatori hanno lottato, abbiamo meritato la vittoria”

Laconico il commento di Rimas Kurtinaitis:

“Partita difficile. Non è facile giocare in un`arena del genere, con un grande pubblico come questo, ma è stata una bella partita da parte di entrambe le squadre. Noi abbiamo sbagliato un paio di scelte e il Maccabi è stato migliore di noi, complimenti a loro”

A precisa domanda sulla partita dai due volti di Shved, questa la risposta del coach dei russi:

“Abbiamo parlato in tre time-out di come sfruttare i mismatch, soprattutto con Hunter che finiva su Shved. Avremmo dovuto sfruttare la sua maggiore velocità e mandare di più il pallone dentro l`area. Ha preso decisioni diverse, qualche tiro da tre è entrato, qualcun altro no. Per vincere contro squadre organizzate contro il Maccabi ci vuole equilibrio nelle conclusioni e bisogna avere il controllo delle situazioni, cosa che non abbiamo avuto nel quarto periodo”

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