Milano si illude con la rimonta, Sloukas e De Colo decisivi nel finale

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Istanbul si conferma stregata per l`AX Armani Exchange di Ettore Messina. Alla Ulker Sports and Event Hall arriva una nuova sconfitta lontano dalle mura del Forum, la ottava in altrettanti viaggi, con la vittoria che manca dal lontano 29 ottobre a Berlino.

Dopo un primo tempo allarmante sotto molti punti di vista, Milano trova la forza di reagire nella parte finale del terzo quarto per risalire dallo svantaggio in doppia cifra spaventando un Fenerbahce apparso in chiara crescita, ma con il fiato un po’ corto sul finale e con ulteriori margini su cui lavorare per tornare ai livelli di vertice.

A salvare la squadra di Obradovic Nando De Colo e Kostas Sloukas, con due triple da campioni negli ultimi due minuti, utili a fissare il 73-64 finale in favore dei turchi, pesantissimo in ottica playoff di Turkish Airlines Euroleague.

Entriamo nel merito dell`analisi della sfida attraverso gli immancabili 5 punti di #eurodevotion:

Sfida a scacchi tra panchine nel primo quarto: questione di imporre le proprie caratteristiche

I tre minuti iniziali sono caratterizzati dalla tipica tensione che accompagna uno scontro diretto cruciale e dalle palle perse (addirittura 3 nei primi 4 possessi offensivi per Milano)

Subito dopo, però, emergono le impronte tattiche che i due allenatori cercano di dare al confronto: Obradovic manda la palla in post a cercare le proprie ali, sfruttando i prevedibili mismatch di cui possono disporre i vari Kalinic, Datome, Vesely e Lauvergne, complici anche le assenze di Riccardo Moraschini e Jeff Brooks.

Messina, da par suo, prova a fare di necessità virtù varando il quintetto con 3 esterni (Cinciarini-Nedovic-Rodriguez) e Micov 4 tattico per farsi inseguire sul perimetro, sfruttando velocità e imprevedibilità dei propri piccoli.

Scelta che non paga granché, con il Fenerbahce abile a far collassare la difesa milanese in zona palla per poi esplorare il lato debole, nonostante gli scarichi non siano sempre precisi e, talvolta, il ricevitore arrivi tardi all`appuntamento con il pallone. Ottimi i cambi difensivi turchi, agevolati da un attacco milanese sincopato, scandito più di palleggi che passaggi.

Milano e la sua (intermittente) idiosincrasia verso i contatti

Ci è ricascata la squadra biancorossa, a cavallo tra prima e seconda frazione di gioco. Il Fenerbahce, dall`alto della sua grande esperienza e attitudine vincente, ha giocato su una riconosciuta debolezza del nemico, mettendo la partita sui binari più favorevoli.

Come denunciato più volte dal proprio coach, non appena la partita si fa sporca e l`intensità dei contatti sale, Milano ne risente, subisce le mani addosso e si allontana sempre più dal canestro e dalla lotta, rifugiandosi nelle iniziative individuali a 7-8 metri dal ferro, su cui si fa fatica a costruire i propri successi a questo livello, anche nella sera in cui si riesce a mettere insieme un inusuale 26/41 da due punti, diretta conseguenza, però, di una ripresa in cui Milano riesce ad accedere al pitturato attraverso il pick and roll, come vedremo nel prossimo punto.

L`arte del pick and roll: spiegano Sloukas-Thomas e Rodriguez-Tarczewski

Nel terzo quarto il Fenerbahce riparte con le marce alte, regalando ai propri tifosi anche alcune giocate spettacolari con il pick and roll in transizione che porta un esplosivo Malcolm Thomas rapidamente verso la doppia cifra, assistito dal solito Kostas Sloukas. Milano mostra un altro suo limite, che è quello dei rientri difensivi, e si espone troppo facilmente al sovrannumero dei turchi.

È il momento più difficile della partita milanese, quello in cui il Fenerbahce dà l`impressione di poter prendere il largo, ma è proprio qui che gli ospiti trovano la forza di rimettere tutto in discussione, dapprima trovando punti da Michael Roll e Amedeo Della Valle dal mid-range, per poi ripagare i padroni di casa della loro stessa moneta, con Sergio Rodriguez a esaltare le qualità atletiche di Kaleb Tarczewski.

Il centro uscito da Arizona, infatti, è autore di una prestazione a tutto tondo che è, probabilmente, il motivo principale per il quale l`Olimpia cullera’ il sogno del colpo esterno fino agli ultimi due minuti partita. Il numero 15 chiude con il proprio career high, 19 punti con un superlativo 9/11 da 2, cui aggiunge 9 rimbalzi e 4 stoppate per un 27 di valutazione.

In questo momento, con un Arturas Gudaitis ancora alle prese con un ritorno complicato ai livelli pre-infortunio, è lui che sta reggendo il reparto lunghi milanese. Il mondo biancorosso capovolto. Un presupposto per un possibile e tanto atteso salto di qualità e, soprattutto, di maturità che potrebbe portare la svolta definitiva alla sua carriera.

3/16

È il dato finale nel tiro pesante per Milano, che vuol dire 18,8% complessivo, in netta controtendenza con il 39% che faceva dell`Olimpia la quarta forza in questa speciale graduatoria alla vigilia della partita.

Alla luce del sorprendente 63,4% da 2 punti, non è difficile indicare nelle difficoltà dal perimetro uno dei motivi principali di una rimonta riuscita solamente a metà.

Il rimpianto aumenta se si pensa che diverse di queste conclusioni erano aperte, teoricamente ad alta percentuale. In questa chiave, pesa in maniera particolare lo 0/3 di un Vladimir Micov nel pieno di una chiara fase di appannamento sul piano fisico, così come lo 0/2 di Roll oppure il 1/5 di Sergio Rodriguez, sebbene quelle del Chacho sappiamo essere spesso conclusioni dal palleggio originate dal proprio talento in termini di ball handling.

Sloukas-De Colo: dal banco degli imputati alla rivincita per una stagione che riparte.

Quest`estate ha riempito le pagine di giornali e siti specialistici il trasferimento di Nando De Colo sul Bosforo, andando a formare una coppia potenzialmente devastante con Kostas Sloukas, sotto la guida di un numero uno come Zeljko Obradovic.

I primi mesi di stagione, con le inopinate sconfitte casalinghe contro Zalgiris, Valencia e Zenit e una classifica da incubo, hanno spiazziato tutti facendo addirittura pensare che quella convivenza tecnica non solo non funzionasse, ma che potesse essere un problema insormontabile per la squadra turca.

Tuttavia, quando ci sono di mezzo due campioni di razza bisogna dare sempre il beneficio del dubbio, oltre a prove di appello a oltranza, e oggi sembra passata un`era geologica da quei momenti: oggi sono tornati a decidere le partite e questa partita, che può risultare decisiva per la stagione europea del Fenerbahce.

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