Mike James ancora devastante: il Cska va

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Partita ad almeno tre facce alla Megasport Arena di Mosca.

Inizio totalmente a favore dei baschi, rientro e dominio russo, finale troppo soft dei padroni di casa, però mai realmente in pericolo.

Il Cska raggiunge la terza posizione dopo 20 turni, in coabitazione con Barcellona e Maccabi ed ora potrà sfruttare un calendario abbastanza equilibrato, in cui si deve tenere conto di una squadra che ha già archiviato le trasferte di Istanbul (Efes), Madrid, Barcellona e Tel Aviv. Non è poco, soprattutto se ne esci con un ottimo 2-2.

Gli abituali 5 punti, partendo dal solito, straordinario protagonista assoluto.

  • Mike James fa un altro sport

Solo Shane Larkin gli è superiore attualmente, facendosi preferire al tiro mentre il “talentissimo di Portland” è migliore nell’arte del passaggio.

E’ la solita storia della stagione: controllo assoluto nel dominare la gara, responsabilità totali condivise con lo staff, partecipazione che porta alla leadership. In una squadra con la metà del talento dello scorso anno, James deve fare questo e lo sta facendo nel modo migliore. Quanto sia determinante nell’impatto sulla gara lo dicono da un lato le statistiche, che mentono raramente, dall’altro ogni singolo possesso. Livello altissimo per il giocatore più motivato dell’intera lega. Itoudis, a riguardo, continua a lavorare in modo  notevolissimo.

  • La consistenza, quella che ogni tanto manca al Cska

Ne ha parlato lo stesso Itoudis nel dopo gara, senza dimenticare 35 minuti ottimi, ma sottolineando come non si possano fare sconti di intensità a nessuno. Sottovalutare anche piccole parti della gara può essere fatale e proprio questa squadra ne ha avuta dimostrazione nelle sconfitte casalinghe contro le due greche ed in quella esterna a Lione.

La crescita della “nuova generazione di campioni” moscovita passa principalmente da lì.

  • Il Baskonia c’è, ma solo a tratti

Granger manca da morire, Garino di più, Vildoza in maniera totale. 

Diverse cose positive dal solito Shengelia, sprazzi di ottimo Shields e di Janning, Fall che talvolta parrebbe dominare, ma è inutile giraci attorno: senza una guardia con punti ed aggressività di un certo livello, in Turkish Airlines Euroleague non fai molta strada. Da Henry ci si attendeva ben di più, Stauskas è tanto pulito quanto, troppo spesso, ininfluente, ed è un vero spreco tecnico. Se stravinci a rimbalzo 39 a 33 e prendi 20 carambole offensive, non puoi perdere. A mano che tu non manchi di… tanta roba. Il playmaker alla James, alla Larkin, alla Wilbekin, alla Campazzo… ecco quella “tanta roba” che manca a Vitoria. Il lavoro di Ivanovic è molto più complicato del previsto.

  • Fall cresce

Youssoupha Fall da 19 in 15’53 con 6/7, 10 rimbalzi ed un pessimo 7/12 dalla lunetta, figlio di 9(!) falli subiti.

A volte è fattore importantissimo, ma quel disastro dalla lunetta, che ne accompagna la carriera fin dai tempi delle “espoirs” di Le Mans, va corretto. Altrimenti sarà sempre nel mirino delle difese, ben consapevoli di come fermare questi 221cm che potrebbero fare molto male.

  • L’impatto di Howard Sant-Roos

Il primo cubano della storia moscovita è un ottimo giocatore. Si muove in 3, perfino 4 ruoli, con grande disinvoltura e necessita, giustamente, di tempo per capire bene il livello a cui è arrivato ed un sistema come quello di Itoudis, assai “demanding” a livello di concentrazione ed applicazione.

Il giocatore c’è, manca soltanto della dimensione di tiratore dall’arco, che ne farebbe un fenomeno. Quel dato poco oltre il 30% in carriera solo pochi anni fa sarebbe stato anche discreto, ma oggi si vola ben più in alto dall’arco…

Difende come pochi e pare profilo perfetto per questa squadra, in grado di dare quella dimensione camaleontica che serve per coprire l’assenza di Clyburn. Che era e resta un’altra cosa.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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