Atletismo e compatezza difensiva: ecco cos’ha in più il Maccabi rispetto all’Olimpia

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Tel-Aviv si conferma il campo più ostico da battere. Lo sa il Barcelona  di Pesic uscito con le ossa rotte lo scorso martedì sera dal primo dei due match della settima di Turkish Airlines Euroleague.

Ieri sera ha conosciuto questa legge anche una buona Olimpia Milano, che a dispetto di quanto visto ad Istanbul, ieri sera si è giocata le sue chance di vittoria sino alla fine. Di fronte a sè un Maccabi Tel-Aviv di coach Sfairpoulos che parte male e poi cresce, mettendo a nudo alcuni difetti della squadra di coach Messina, che esce dalla settimana del doppio turno con due sconfitte e forse qualche preoccupazione in più in classifica.

69-63 il punteggio finale emerso dai 40′ della Menora Mivtachim Arena, entrato nella lente d’ingrandimento della redazione di Eurodevotion, che vi analizza il match con la consueta analisi in 5 punti.

  • Atletismo e capacità di battere l’uomo: il verdetto senza appello della sfida con Sfairopoulos. Che il Maccabi Tel-Aviv con tutti gli acciacchi presenti all’interno delle proprie rotazioni sarebbe rimasto comunque favorito anche ieri sera, questo era ben noto a tutti. La cosa non nota rispetto alla vittoria milanese di Assago dell’andata che gli israeliani son cresciuti per davvero. Capacità costante di battere l’uomo a difesa schierata e recuperare spaventosamente le energie fisiche nel corso dei 40′ sono state le chiavi del secondo successo settimanale degli uomini di Sfairopoulos.
  • Othello Hunter: il gigante di cui tutti potremmo avere bisogno. E’ stato lui senza dubbio il problema maggiore della sfida. Partito in sordina, si è preso per mano la squadra dopo l’intervallo e da grande leader domina sotto le plance, detta il ritmo in attacco e in difesa e si prende la palma di MVP della sfida a mani basse. Non scopriamo di certo ieri sera che la sua classe non è di certo acqua…
  • Stravincere a dispetto del punteggio: le impressioni di Sfairopoulos. “Se si guardano percentuali, statistiche e finali di parziali, dopo il primo quarto dove Milano ha giocato un signor parziale, noi siamo sempre andati avanti. Abbiamo stravinto a dispetto del punteggio”. Le impressioni di Sfairopoulos in conferenza stampa lasciano inizialmente perplessi tutti gli appassionati. Analizzando i numero, però, si vede il calo dell’Olimpia nel corso della sfida. Gestione psico-fisica/atletica e chissà più apporto realizzativo da parte del roster milanese potrebbe risollevare i dubbi sulle recenti prestazioni in Turkish Airlines Euroleague.
  • Sykes-Nedovic: il bicchiere mezzo pieno dei meneghini. “Siamo migliorati in difesa, abbiamo combattuto con una difesa aggressiva ma sicuramente potevamo fare di più”. Coach Messina analizza così l’insuccesso con il Maccabi, ma può davvero guardare positivo anche dall’apporto numerico di due “seconde linee” se così vogliamo chiamarle. Sykes e Nedovic giocano una signor partita: fermano a turno Wilbekin e sono i primi insieme all’irreprensibile Vlado Micov a prendere l’iniziativa. 21 dei 63 punti portano la loro firma, in un match che per le condizioni fisiche sembrava davvero essere alla portata.
  • Operare sul mercato: senza Moraschini serve anche un innesto. In casa Olimpia è stata la settimana della rescissione di White e dei saluti (ormai ufficiali) di Shelvin Mack, ma anche dello stiramento al polpaccio di Moraschini, giocatore fondamentale nelle rotazioni anche in Eurolega. Serve un rinforzo, almeno in ambito continentale, visto che per il campionato non ci sono molte possibilità, ma una cosa adesso è certa: i primi errori si stanno iniziando a pagare e Milano da qui fino alla fine della stagione non può più permettersi di sbagliare. Come prima, più di prima…

 

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