Sparatoria Alba, ritorno amaro al Pireo per Bartzokas

Eurodevotion
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Sirena finale. Fischi copiosi dalle tribune del Peace and Friendship Stadium. Milutinov, Printezis e Papanikolau lasciano il parquet a testa bassa. Un nervoso Spanoulis si dilunga nelle proteste nei confronti della terna arbitrale. La vecchia guardia reds che si scopre impotente al cospetto della estrema fragilità della squadra nel suo complesso.

Certamente non ciò che Georgios Bartzokas si sarebbe aspettato dalla prima nel suo secondo ciclo sulla panchina dell`Olympiacos, sconfitto 86-93 a domicilio da Alba Berlino nella 19a giornata della Turkish Airlines Euroleague e sempre più lontano dalla zona playoff.

Prima vittoria per i tedeschi in 6 precedenti e piccola vendetta personale per coach Aito Garcia Reneses, che contro gli ateniesi perse una finale di Eurolega da allenatore del Barcellona nel 1997.

Andiamo a evidenziare gli aspetti peculiari all`interno della sfida attraverso i consueti 5 punti di #eurodevotion:

Printezis e Milutinov sceriffi del pitturato

I migliori momenti dei greci nella partita sono stati praticamente monopolizzati dalla presenza dominante nel pitturato dei due lunghi. Ben assistiti dal solito Vassilis Spanoulis, spesso mezzo tempo di gioco in anticipo rispetto agli show profondi del centro ospite riservatogli per raddoppiarlo, combinano per 30 punti con 11/13 al tiro, 15 rimbalzi, 7 assist e 2 recuperi. Che si giochi dal post alto o in post basso oppure semplicemente con un taglio verso il canestro, l`efficienza è massima.

41

È il contributo in punti proveniente dalla panchina tedesca, assolutamente migliore rispetto a quello dei dirimpettai biancorossi e fondamentale per non causare vuoti di rendimento che sarebbero stati assolutamente letali su un campo dove è un attimo subire un break che faccia entrare in partita anche il pubblico, innescando una reazione a catena assai pericolosa.

Dentro ci sono i 12 punti e 3 assist di un Peyton Siva abile ad agire nelle pieghe della partita, oltre a esercitare un impatto immediato sulla partita, i minuti di small ball, che coinvolgono anche Johannes Thiemann e che provocano il primo vero strappo nel secondo quarto.

Soprattutto, c`è la serata magica di Marcus Eriksson, protagonista del prossimo punto.

Eriksson, the swedish sniper

La guardia-ala gioca un brutto scherzo al coach che lo ha diretto a Barcellona nella stagione 2016-2017, spaccando letteralmente in due la partita con 6 triple che si tradurranno in 22 punti al 40′.

È un tiratore terrificante, estremamente rapido nello smarcamento, in grado di accendersi da un momento all`altro per non fermarsi più, qualità che lo rende un incubo per le difese avversarie in questi momenti, come abbiamo avuto modo di osservare già lo scorso anno con la canotta di Gran Canaria.

Alla soglia dei 27 anni, questo atleta ha ancora margini di miglioramento sul piano della continuità di rendimento e della capacità di sfruttare le sue qualità balistiche per approfittare delle condizionate scelte difensive per produrre di più in avvicinamento al ferro. La sua stagione è da seguire con attenzione perché, al pari dei Giedraitis, Sikma e Siva, può essere uomo mercato della prossima estate.

14-2

È il parziale dei primi 3’15” del quarto periodo che indirizza definitivamente la partita sulla via di Berlino, con gli ospiti a volare sul 73-82 e Bartzokas costretto a spendere due time-out a stretto giro di posta.

Il successivo mezzo suicidio dei tedeschi, che negli ultimi 3 minuti sentono la pressione del risultato e vedono stringersi le maglie difensive greche in maniera soffocante, non è sufficiente a far tornare completamente in partita i padroni di casa, definitivamente ricacciati indietro dal fallo antisportivo di Spanoulis su Giedraitis.

Aggrendendo i 10 minuti decisivi del match nella maniera giusta, i giocatori di Aito hanno mostrato tutto il loro desiderio di mettersi alle spalle un momento complicatissimo, fatto di 6 sconfitte nelle ultime 7 giornate, ottenendo una vittoria assolutamente meritata, la sesta nel torneo.

Costruire intorno ai big three: la sfida di Bartzokas

Sarà questo il primo obiettivo per il coach greco, necessario per costruire un inseguimento credibile ai playoff ed evitare una stagione fallimentare.

In casa Olympiacos siamo pressoché alle solite: alle spalle del trio inossidabile di stelle, troppo poco viene prodotto dal supporting cast, tra scelte di mercato discutibili (alcune già rinnegate, vedasi Willie Reed e Will Cherry) e giocatori presenti da tempo, ma incostanti (Papanikolau e Vezenkov)

Se il compito è più che difficile, la dirigenza ateniese si è però affidata all`uomo più indicato, non soltanto in virtù di una consolidata conoscenza della piazza, ma anche di quanto già fatto in una realtà come il Lokomotiv Kuban, portato miracolosamente alla Final Four proprio perché in grado di creare valore dalle seconde linee di stelle che ancora oggi brillano come Anthony Randolph, Malcolm Delaney e Chris Singleton.

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