Il Ranking di Eurolega dopo 18 turni

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Appuntamento speciale con Eurodevotion Weekly, posticipato ed interamente dedicato al Ranking dopo 18 gare, più di metà stagione regolare,  con alcune valutazioni sul percorso delle squadre di Turkish Airlines Euroleague.

Se il termine ranking può essere ricondotto ad una semplice graduatoria di merito e di importanza, nel caso di questa lega, come di ogni campionato, entrano in gioco fattori differenti e molteplici, altrimenti sarebbe assai semplice limitarsi a trascrivere la classifica attuale.

I criteri che abbiamo utilizzato in questo momento della stagione sono sostanzialmente 5: il valore globale della squadra, il rendimento sino ad oggi, l’incidenza passata, presente e futura di infortuni di un certo peso, la valenza storica del club e la qualità della pallacanestro mostrata da ottobre a gennaio appena iniziato (tra parentesi la posizione che avevamo assegnato ad inizio stagione)

18  Alba Berlino (17) – In linea con le attese, alcune gare notevoli offensivamente, non ha la caratura necessaria per poter competere ai livelli più alti. Gradevole da vedere a tratti grazie alla maestria di Aito.

17 Zenit (14) – Troppe sconfitte larghe, lotta sempre ma arriva ad un punto in cui si sfalda. Non ha sfruttato alcune occasioni uniche, come quella di Milano, per salire in classifica. Batte il Khimki, ma sarà vera gloria? E’ Ayon, Ponitka ed Albicy, con Hollins a sprazzi. Il resto non è da EL di livello. Ed il centro messicano è fuori a tempo indeterminato.

16 Bayern (13) – Mai solida come lo scorso anno, ha dimenticato come si difende quando conta. Poco playmaking di valore, non si è ancora visto TJ Bray, mentre Monroe predica nel deserto totale. L’esonero di Radonjic è tentativo di svoltare, cosa che potrebbe avvenire, ma ormai non più per i PO.

15 Stella Rossa (16) – Sakota ha cambiato parecchie cose ed oggi Belgrado è tornato campo complicato, senza che la squadra non si faccia valere fuori casa. Lorenzo Brown e Billy Baron talvolta sensazionali. Serve continuità se si vuole sperare di provarci. Ora due impegni abbordabilissimi casalinghi, poi 10 gare da incubo. Durissima per i PO.

14 Valencia (15) – Un buon rientro dopo un inizio disastroso anche se non ci pare dotata del talento che serve per stare in alto. La stessa Liga Endesa, dove ancora lotta per un posto alle Final 8, lo dimostra.

13 Asvel (18) – La sorpresa in positivo, gioca con grande efficacia ed un atletismo che pochissimi hanno, Mitrovic allena proprio bene. Non farà, crediamo, i PO, a meno che non cominci a giocare anche fuori casa, ma difficilmente mollerà e qualche squadra importante cadrà ancora all’Astroballe.

12 Zalgiris (11) – Nove sconfitte di fila pesano tantissimo tuttavia recentemente si è tornati sulla retta via. Un altro miracolo è impossibile, ma non mollerà mai. Paga la scelta pessima di Perez, impresentabile. L’ottimismo deriva dalla qualità del lavoro di Jasikevicius, sempre eccellente.

11 Olympiacos (12) – Spanoulis non può più essere il leader inossidabile di sempre, le altre guardie non esistono o quasi, salvo qualche exploit di Brandon Paul. Non sfrutta Milutinov a dovere, così come Printezis e Papanikolaou. L’infortunio del centro serbo è la pietra tombale sulle speranze di postseason. Altro cambio di panca in arrivo?

10 Baskonia (8) – Colpita pesantemente dagli infortuni, la squadra ha anche giocato a tratti molto male. Se trova sul mercato un 1-2 di valore può ancora recuperare, partendo dalla difesa che vuole Ivanovic. Certo che Eric al posto di Poirier è un bel downgrade difficile da gestire. Shields deve fare anche il Garino se si vuole aver speranza.

9 Khimki (6) – L’assenza di Mozgov ha cambiato tutto. Passa da momenti magici a quelli tragici senza pensarci troppo e difende molto male. Il talento a disposizione non può far pensare ad un’assenza dai PO, ma giocando male potrebbe anche succedere.

8 Fenerbahçe (2) – E’ il caso della stagione, era impensabile credere che potesse accadere quel che abbiamo visto. Se avrà Vesely in condizione entro 3-4 gare farà i PO, altrimenti sarà durissima recuperare, senza regali altrui. Ma se dovesse qualificarsi alla postseason, ne vedremmo delle belle in quella serie che porta a Colonia. Intanto è “small ball” da 2W consecutive in trasferta.

7 Olimpia (9) – Deve passare la nottata, segnatamente le prossime 3 gare, per restare lì. Poi ci sarà un periodo più abbordabile. Ha sprecato l’occasione di avere quelle 2-3 W in più che avrebbero permesso un lavoro più tranquillo. Manterrà un posto al sole solo e soltanto se Nedovic tornerà in salute e Gudaitis riprenderà il cammino di prima del grave infortunio di inizio 2019.

6 Panathinaikos (10) – Il ritorno di Pitino ha cambiato tutto. Gioca e lavora sui propri difetti strutturali, che non sono pochi. Se sistema la questione rimbalzi non sarà cliente facile per nessuno nei PO. Calathes superlativo.

5 Cska (4) – Impossibile fare paragoni con la squadra di Vitoria, irripetibile. Ricostruire vuol dire trovare qualche ostacolo, come accaduto, e richiede tempo. L’infortunio di Clyburn ha tolto le certezze di Final 4, ora deve lottare per tutto, anche perché si sono aggiunti gli stop di Strelnieks ed Hackett. L’arrivo di Sant-Roos può essere fondamentale.

4 Maccabi (7) – Notevolissimo livello soprattutto se parametrato agli infortuni che hanno massacrato la squadra sinora. E non è finita… Se passa indenne le prossime 4 settimane ha pochissimi limiti e potrebbe essere la sorpresa per Colonia.

3 Efes (5) – La pallacanestro più spettacolare, semplice ed efficace di tutta la lega. Ha una convinzione che potrebbe portare ovunque. Ripetersi era dura? Non ditelo ad Ataman.

2 Barcellona (3) – Se la gioca con il Real senza problemi e può anche batterlo, ma deve crescere qualitativamente in attacco. Il rientro dei playmaker potrebbe voler dire sorpasso. E’ più forte potenzialmente dell’Efes, ma gioca peggio.

1 Real Madrid (1) – Stagione sinora perfetta, in crescendo tecnico ed agonistico. Ora c’è qualche intoppo legato agli infortuni ma il roster è quello qualitativamente più lungo insieme ai rivali catalani. Laso è la sicurezza, chi vuole l’europea deve battere i “blancos”

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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