Sofferenza ed esperienza: la ricetta del Maccabi vincente a Berlino

Rialzare la testa oltre le difficoltà. Questo è stato il mantra della settimana in casa Maccabi Tel-Aviv. Dopo gli insuccessi con Zalgiris Kaunas e la corazzata Efes, la squadra di coach Sfairopoulos ritorna al successo in Turkish Airlines Euroleague nel momento più complicato della stagione.

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Rialzare la testa oltre le difficoltà. Questo è stato il mantra della settimana in casa Maccabi Tel-Aviv. Dopo gli insuccessi con Zalgiris Kaunas e la corazzata Efes, la squadra di coach Sfairopoulos ritorna al successo in Turkish Airlines Euroleague nel momento più complicato della stagione.

Vittima della compagine israeliana un’ ottima prestazione fornita dall’Alba Berlino, alla sesta sconfitta nelle ultime sette giornate di regular season continentale, che paga a caro prezzo l’allungo concesso nel terzo quarto di gioco, fattore di tranquillità e controllo del match.

Eurodevotion vi porta come sempre all’interno della sfida della Mercedes-Benz Arena di Berlino, elencandovi le 5 situazioni che hanno influenzato il match tra l’Alba Berlino e il Maccabi Tel-Aviv.

  • Terzo quarto: ormai la chiave dei successi delle big. Opinione personale di chi scrive: quest’edizione di Turkish Airlines Euroleague si decide al ritorno dalla “pausa lunga” dei match. CSKA, Barça, Efes, Real Madrid, e in questo filotto ci aggiungiamo la sorprendente stagione del Maccabi, cambiano completamente inerzia nel terzo parziale. Lo strappo sul +12 a metà terzo parziale ha incanalato la sfida sui binari della fiducia per la squadra di coach Sfairopoulos, che con esperienza, cinismo e un pizzico di sofferenza ha fatto sua la contesa.
  • Percentuali da 3: grande serata del Maccabi. Per questo punto di analisi ci rifacciamo alle parole del coach dell’Alba Aito Garcia, che preparando saggiamente la partita sulla difesa perimetrale (altro punto chiave tecnico-tattico della stagione continentale), voleva imporre il suo ritmo alla sfida. La chiave difensiva gli si è ritorta contro visto che, ieri sera, il Maccabi ha tirato con oltre il 50% da dietro l’arco contro il 25% dei padroni di casa.
  • Fisicità e apporto realizzativo: le chiavi dell’ottimo match di Jalen Reynolds. Nel momento più difficile della stagione escono fuori le grandi prestazioni. Ne sa qualcosa Jalen Reynolds, che nella serata berlinese, sfodera un’ottima prestazione nel momento più difficile della stagione in casa Maccabi Tel-Aviv. Sfrutta bene le sue lunghe leve in fase difensiva e a rimbalzo, diventando con fiducia fattore nel pitturato nel momento più importante della sfida. 17 punti, 7 rimbalzi e 21 di PIR certificano la sua ottima prestazione.
  • Elijah Bryant: salire in cattedra con coraggio. Infortunati Caaspi e Black serviva un giocatore capace di sostituire Scottie Wilbekin nei momenti no della stagione. Proprio il talento uscito dalla New Hampton School fa registrare una super prestazione da 19 punti, 8 rimbalzi e 29 di PIR, impattando la sfida alla perfezione, come i degni ragazzi che hanno superato tutto l’apprendistato continentale.
  • Olimpia e Barça: ora si fa sul serio. A Berlino contava solo la W per il morale, ma anche per dare continuità alle ambizioni di alta quota contro una squadra, quella tedesca, a cui vanno elogi per il ritmo impresso alla sfida sopratutto a livello fisico. L’inserimento di Reynolds e Aaron Jackson, come confermato da coach Sfai, procede con i tempi giusti e la filosofia di gioco sembra essere amalgamata. Ora, però, per essere una squadra da F4 Eurolega ci sono due grandi esami da superare, entrambi casalinghi: prima il Barça di Pesic, poi l’Olimpia di Messina. Due partite da vendicare, un solo obiettivo: vincere per far capire le proprie ambizioni.

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