Spettacolo Real: il Pana non può nulla

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Ad Oaka va in scena un classicissimo di Turkish Airlines Euroleague, con 16 titoli sul parquet ed una storia recente di duelli, anche nei Playoff, che sorridono maggiormente ai “blancos”.

E così è stato anche ieri, dinanzi a 12513 spettatori che non hanno potuto far altro che registrare la netta supremazia dei campioni di Spagna, in costante miglioramento, cosa che terrorizza una buona parte dei rivali, se non proprio tutti.

La nostra analisi, iniziando dalle parole dei coach, che hanno inquadrato alla perfezione quanto visto in campo.

  • Pitino: dobbiamo basarci sui fondamentali 

«La nostra squadra deve migliorare, non deve cercare di crescere attraverso addizioni sul mercato. Dobbiamo basarci sui fondamentali: se non difendiamo, se non facciamo tagliafuori e se non ci passiamo bene la palla, veniamo battuti».

Concetti semplici ma assai efficaci quelli di Pitino.

«Lo abbiamo fatto lo scorso anno, dobbiamo cominciare a farlo anche quest’anno».

  • Laso: miglioriamo gara dopo gara

«Sono felice di quanto stiamo facendo perché miglioriamo costantemente. Abbiamo evitato canestri in campo aperto, ci siamo passati la palla, abbiamo controllato le plance».

«Abbiamo ancora diverse cose da aggiungere, ma al punto in cui siamo sono veramente soddisfatto».

Come contraddire Laso? Il suo Real è attualmente una macchina perfetta.

  • I rimbalzi, la chiave

Punto debole Pana, punto di forza Real. Non era difficile prevedere un dominio della “casa blanca”, con un Tavares sugli scudi. 14 rimbalzi di cui 8 offensivi per il capoverdiano, con un totale di squadra che dice 45-36 Real. Ok la stazza, ma dalle parti di Oaka il tagliafuori pare troppo spesso uno sconosciuto. 18 seconde opportunità ti puniscono contro chiunque, figuriamoci contro una corazzata come quella madrilena.

  • Passare la palla: nessuno come Madrid

Qualità di squadra, totale. 24 assist e solo 9 perse, con almeno 5 giocatori che hanno all’attivo 3 passaggi vincenti. Se il livello non scende nemmeno quando Campazzo è in panca e Llull in tribuna, il Real diventa ingiocabile. Di contro, in casa “greens” Calathes ne smazza 7 dei 12 totali e le perse sono 13: la differenza è un abisso.

Difficile giocare contro questa Madrid, poichè il concetto di condivisione è assoluto e le possibilità diventano infinite su tutti i 28 metri. Passarsi la palla vuol dire non avere punti deboli.

  • Randolph, MVP silente

In un discussione che abitualmente coinvolge i soliti noti Larkin, James, Micic e Mirotic, il nome di Anthony Randolph è colpevolmente dimenticato.

Forse perché in un contesto di tale livello la forza dei compagni fa emergere meno nettamente le proprie doti individuali, il 30enne americano (sì vabbè, sloveno…) sta viaggiando a 13 di media col 47,1% da due ed il 50% da tre, oltre il 14 di valutazione media. Atleta totale, sa proporre la sua minaccia sul perimetro come al ferro, è credibilissimo in difesa, stoppatore straordinario e lettore del gioco sopraffino.

Con lui Laso ha un’arma letale che può far saltare ogni piano difensivo avversario.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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