La Stella Rossa rimonta da -15 e batte l`Olympiacos grazie a uno strepitoso Brown

Eurodevotion

La Stella Rossa rimonta 15 punti di svantaggio nel terzo quarto per avere la meglio sull`Olympiacos, trascinata da uno strepitoso Lorenzo Brown.

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Ancora una volta la dura legge della Stark Arena di Belgrado viene imposta dai padroni di casa della Stella Rossa. Nel quindicesimo turno di Turkish Airlines Euroleague, infatti, all`Olympiacos non basta toccare i 15 punti di margine per tornare a casa con la vittoria in tasca.

La Stella Rossa disputa una gran ripresa e si riprende tutto con gli interessi, conquistando uno scontro diretto fondamentale in ottica rincorsa all`ottavo posto, attualmente distante 2 gare.

88-81 il risultato finale di una partita della quale andiamo ad analizzare le situazioni più caratterizzanti attraverso i 5 punti di #eurodevotion:

La lettura greca dei mismatch: Printezis e Milutinov predicano pallacanestro in post basso

Una delle chiavi principali nei primi due quarti pressoché dominati dall`Olympiacos è rappresentata dalla insistita ricerca dei mismatch da sfruttare mediante il gioco spalle a canestro, con diversi giocatori: Papanikolau vs Lazic, Printezis vs Simanic, Milutinov vs Kuzmic e, addirittura, in alcuni frangenti Vezenkov vs Baron.

Quasi scontato individuare i principali attori protagonisti: Georgios Printezis e Nikola Milutinov sono un clinic vivente e rappresentano a lungo dei rebus irrisolvibili per la difesa serba e sono i trascinatori degli ateniesi che fuggono fino al massimo vantaggio sul 24-39, grazie anche a una ottima difesa sotto canestro e al conseguente gioco in transizione, che spezzano ulteriormente le gambe ai padroni di casa, colpiti sul perimetro da un positivo Brandon Paul da 3 triple, 13 punti e 2 recuperi nei primi 20 minuti.

Lorenzo Brown: a lungo è one man show

Se la partita non è finita dopo la prima metà di gara, il merito è quasi tutto del numero 4 biancorosso. Al centro di alcune voci di mercato nelle ultime ore che lo indicavano in direzione Milano, prontamente smentite da ambienti belgradesi, il playmaker si carica sulle spalle l`attacco dei padroni di casa risultando immarcabile per tutti gli esterni greci.

È una notte da ricordare perché quella del suo nuovo career high: 34 punti con 22 tiri tentati, 3 rimbalzi, 4 assist e 32 di valutazione in poco più di 29 minuti spesi sul parquet. Numeri da urlo dietro una partita in cui ha impressionato la sua condizione di totale controllo del proprio corpo e del contatto con il marcatore diretto, magistralmente sfruttato per mantenere l`equilibrio nel momento della massima accelerazione. Colpisce anche la facilità con la quale si è preso il centro della area greca ogni volta che lo desiderasse.

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Sono le palle perse dell`Olympiacos, ma anche i punti realizzati in un terzo quarto che, a conti fatti, si è rivelato decisivo sui destini del match. Dopo aver realizzato rispettivamente 21 e 27 punti nei primi due quarti, i greci soffrono la grande pressione fisica riservata da una Stella Rossa rientrata dagli spogliatoi con energia ben differente rispetto alla prima metà di gara.

È il momento di maggior sofferenza per gli ospiti, non più in grado di trovare alternative alle iniziative di Printezis, che vedono accendersi improvvisamente Billy Baron, che con tre triple a stretto giro di posta consegna il vantaggio ai suoi prima che Lorenzo Brown vada a completare il lavoro nel quarto periodo. Alla fine saranno 17 punti con 4/6 da 3 per il numero 12, uomo che non consente distrazioni ad alcuna difesa per la capacità di crearsi il tiro in pochissimi centimetri e decimi di secondo.

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Il dato relativo al PIR di Vassilis Spanoulis. Reduce da una notte leggendaria contro il Khimki, contro un altro fenomeno di questo gioco come Alexey Shved, Kill Bill non riesce mai a entrare veramente in partita: 4 punti con 2/9 al tiro (0/6 nelle triple) e 2 palle perse in 24 minuti gli altri numeri.

La staffetta Lazic-Jenkins sul numero 7, pensata da coach Dragan Sakota, così come i repentini cambi difensivi sul perimetro, funzionano e impediscono all`eterno campione greco di portare fosforo alla manovra degli ateniesi che, alla lunga, finiscono per andare fuori giri con la regia poco affidabile dei vari Will Cherry, Wade Baldwin e Taylor Rochestie.

All`alba dei 37 anni, il rendimento di Vassilis Spanoulis è ancora il principale ago della bilancia nelle partita del suo Olympiacos. Certamente una lode alla stagione di alto livello che sta giocando, ma anche inevitabile spunto di riflessione per un front office che, da anni, va cercando almeno una valida spalla senza particolare successo finora, nonostante siano stati alternati non pochi giocatori. Direi che il vuoto lasciato da Kostas Sloukas e, più silentemente, anche da un Vangelis Mantzaris, è piuttosto grande, ma è quasi banale affermarlo in riferimento ad autentici campioni.

Nel bene e nel male, Nikola Milutinov c`è

Impressionante la stabilita’ e solidità tecnica raggiunta dal centro serbo, praticamente un vantaggio vivente cui l`Olympiacos attinge a piene mani. Interessante il duello tra connazionali con Kuzmic nei primi minuti di partita, che trasudava conoscenza del gioco e grande esperienza, ma che vedeva il lungo degli ospiti eccessivamente favorito da una maggiore spinta delle gambe in questo momento.

Alla sirena finale, il tabellino parlerà di una nuova doppia-doppia da 15 punti e 11 rimbalzi, con la perfezione dalla lunetta, che gli vale un bel 34 di valutazione. Un losing effort di altissimo livello per un interprete del gioco in chiave moderna, ma con fondamentali vecchio stampo, decisamente pronto al salto in NBA da almeno un paio di stagioni, ma che siamo ben lieti di goderci ancora da questa parte dell`oceano.

Il calendario riserva a entrambe una trasferta nel prossimo turno: biancorossi serbi impegnati a San Pietroburgo contro lo Zenit, reduce dall`impresa di Istanbul contro il Fenerbahce, mentre i greci andranno a fare visita al Barcellona.

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