Barça batte Pana; le lezioni morali di Pitino e la felicità di Pesic

Il Barça di Svetislav Pesic batte il Panathinaikos di Rick Pitino; ripassiamo la sfida attraverso le dichiarazioni dei coach in sala stampa

0 0
Read Time:4 Minute, 18 Second

BARCELLONA – Il Barça ha battuto per 98-86 il Panathinaikos nella 13ª giornata di Turkish Airlines Euroleague, e si mantiene così al terzo posto, con lo stesso bilancio del Real Madrid (secondo): 10 vittorie e 3 sconfitte.

La sfida, una delle più attese della giornata, impersonava lo “scontro” tra due esperti allenatori che rappresentano due diverse filosofie di pallacanestro. Da una parte Svetislav Pesic, 70 anni, coach da quasi quattro decadi, sempre in Europa e rappresentante della scuola balcanica. Dall’altra Rick Pitino, classe 1952 e Re della pallacanestro universitaria, con esperienza più che quarantennale, e divulgatore della filosofia statunitense NCAA/NBA.

Alla fine ha vinto Pesic, o meglio, il suo ottimo Barça, con uno stratosferico Nikola Mirotic, buone percentuali al tiro, eccellente difesa e disciplina. Al Panathinaikos manca ancora qualche dettaglio per accostarsi alle qualità di uno squadrone nato per vincere tutto come il Barça 2019-20.

Visto che siamo stati presenti a un’istruttiva e piacevole conferenza stampa, questa volta analizziamo la sfida in cinque punti attraverso le parole dei due allenatori.

  • La fierezza di Svetislav Pesic

Chi frequenta spesso il Palau Blaugrana o è abituato ad avere a che fare con il tecnico di Novi Sad, sa che il suo umore è abbastanza altalenante, dipendendo ovviamente dalle prestazioni della sua squadra. Dopo la bella vittoria contro il Panathinaikos, anche Pesic sprizzava gioia da tutti i pori. “Sono orgoglioso della continuità dimostrata dalla mia squadra. Siamo stati avanti tutta la partita, e non è mai facile giocare contro un rivale che si presenta qui pensando che non ha niente da perdere, perché noi siamo i favoriti… Non è l’unico: quest’anno è così un po’ con tutti! Sono soddisfatto della grinta messa in campo dai miei giocatori fin dal primo minuto, che hanno impedito al Panathinaikos di cambiare il ritmo della partita e hanno lottato in maniera eccellente e controllando il rimbalzo“.

  • Troppe triple aperte sbagliate dal Panathinaikos

L’analisi della partita fornita dal coach di New York è partita dalle triple sbagliate: “A volte i risultati di pallacanestro possono sembrare ovvi. Con noi perfettamente in partita, abbiamo avuto a disposizione diverse triple aperte, ma le abbiamo sbagliate. Loro sono sempre riusciti a rispondere ai nostri tentativi di rimonta, e nel momento decisivo dell’incontro hanno infilato un sacco di triple, mentre noi abbiamo sbagliato le nostre. E questo è uno degli evidenti motivi della sconfitta”.

  • Gli attributi di Malcom Delaney

Il Barça è una delle squadre più forti d’Europa, e da inizio stagione è senza i due playmaker titolari Thomas Heurtel e Kevin Pangos, fermi per infortunio. Pesic si è reinventato Adam Hanga in posizione di playmaker, che si scambia con Delaney, l’ultimo arrivato proprio per supplire alle assenze nel ruolo. Il trentenne statunitense è stato autore di un’ottima prestazione, con 17 punti e 5/8 in triple, tra cui quelle importanti che hanno chiuso l’incontro. Il coach blaugrana, che quando parla mischia le lingue, ed evidentemente fa un po’ di confusione tra linguaggio colloquiale e formale, interrogato sull’argomento non ha esitato ad affermare che il suo giocatore “tiene cojones” (= “ha le palle”). “Ha un buon tiro, e apporta davvero tante cose. A volte deve imparare a prendere migliori decisioni, però ogni giorno lo vedo meglio; sta crescendo anche a livello fisico“.

  • Rimbalzi, difesa e… salari!

Interrogato da noi di Eurodevotion sulla supremazia del Barça in fase di rimbalzo, Rick Pitino si è scatenato, dando il meglio di sé. “Abbiamo giocato le ultime tre partite, avevo guardato anche quelle precedenti del Panathinaikos a casa e non ci sono subbi: la nostra principale debolezza è il rimbalzo. Ci hanno dominato sotto canestro anche sui tiri liberi sbagliati. Tutto quello che ho sentito dire in settimana è stato che il Barça ha un budget di 40 milioni e il nostro è di 10. Ai miei giocatori all’intervallo ho detto che questo non ha assolutamente niente a che vedere con difendere il pallone e prendere rimbalzi. La durezza difensiva di una squadra non si misura con i guadagni, e puoi prendere rimbalzi se guadagni 10, 100 o 1000… Il Barça ha giocato con il cuore oggi: hanno messo tutto in campo, ma questo non ha nulla a che vedere con il fatto che guadagnino di più. Hanno giocato con carattere e hanno meritato di vincere”.

  • La difficoltà dell’ACB e di non avere mai tregua

Svetislav Pesic ha voluto puntualizzare quando sia difficile per il suo Barça, così come per Real Madrid, Valencia e Baskonia, essere sempre competitivi sia in Europa che in campionato. “Domenica arriva qua l’Unicaja Málaga bello, tranquillo e riposato, avendo preparato una partita alla quale noi inizieremo a pensare da domani. Il campionato di ACB è il secondo più competitivo al mondo dopo l’NBA… Anche se quello è diverso: è sempre pallacanestro, ma di un altro tipo. Non c’è mai un attimo di tregua, non ci si può rilassare. Anche per questo sono contento per la forza sia fisica che mentale in crescita dimostrate dalla mia squadra”.

E come ha detto Rick Pitino salutando i presenti prima di lasciare la sala stampa: “Merry Christmas and Happy New Year to everybody”. Buon Natale e felice anno nuovo anche a te, coach!

About Post Author

Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Rispondi

Next Post

Doctor Jekyll and mr Olimpia: l'Asvel aumenta la crisi milanese

Asvel sontuoso nel terzo quarto ribalta le certezze di un'Olimpia Milano ufficialmente involuta in Europa. Non bastano i ritorni di Gudaitis e Micov per risollevare un momento continentale davvero difficile.
Doctor Jekyll and mr Olimpia: l'Asvel aumenta la crisi milanese

Iscriviti alla Newsletter di ED

Scopri di più da Eurodevotion

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading