Panathinaikos-Olympiacos, spettacolo unico. La Lega greca rifletta, o sparirà

Eurodevotion

Sono tornati, e questa è la cosa che conta di più. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 13 febbraio 2019

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Sono tornati, e questa è la cosa che conta di più. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 13 febbraio 2019. 

L’Olympiacos abbandonò Oaka dopo 20’ in Coppa di Grecia sul 40-25 per i «green», con l’attuale GM di Olimpia Milano (allora reds) Christos Stavropoulos a motivare: «Siamo disgustati. E’ tutta una farsa e non possiamo farne parte. Le autorità sportive facciano qualcosa». 

Il riferimento era alla direzione arbitrale, e intanto il patron del Pana Giannakopoulos lasciava un paio di “mutandine” da donna nei posti a sedere degli avversari. 

Da allora, l’Olympiacos ha disertato i playoff nazionali venendo retrocesso in A2, dove schiera una squadra “B”, e la Grecia ha perso il derby che tiene in piedi tutto il movimento. 

Ma ieri sera, il grande “clasico”, è tornato in onda in EuroLeague.

Quel che rimane

Una gara vera, combattuta, per uno spettacolo unico, per tutto il mondo del basket. Da segnalare l’analisi di Spiros Kavalieratos per Sport24: «Questi due club sono insostituibili. E’ sufficiente che vengano garantite parità di condizioni e medesime condizioni». 

E ancora: «Gli arbitri hanno commesso errori, forse di più verso un avversario piuttosto che l’altro. Ma non hanno condizionato la gara e non sono stati protagonisti. Quando alcune persone capiranno questa differenza, vedremo questa sfida anche nella lega greca».

Il problema è serio e reale, nessuno ha scherzato fino ad oggi. In Grecia si facciano un esame di coscienza, o spariranno.

Dimitris Giannakopoulos

Il presidente del Panathinaikos fa quel che vuole, sempre e comunque, con teatrini di basso livello che francamente hanno ormai stufato, dando un’immagine del basket greco a dir poco grottesca.

Urla e strepitii, con la sigaretta in mano…

Mah…

Polemiche

L’Olympiacos ha comunque minacciato ricorso, tanto per non perdere le care vecchie abitudini. Dopo i liberi di Papagiannis il Panathinaikos aveva chiesto timeout, non segnalato dagli arbitri, da lì l’immediata ripartenza dell’Olympiacos, finita nel nulla.

Ricorso che non verrà presentato comunque.

Il campo

Inutile tornare su quel che hanno visto tutti. Stiamo su quello che è il gioco. L’Olympiacos ha rispettato il piano partita, appoggiandosi su Milutinov (6/8 da 2 e 10 rimbalzi), facendo buona circolazione di palla (11/25 da 3 e 20/43 da 2), limitando quanto possibile Calathes (6/20 al tiro), e non venendo travolto da Fredette (1/8).

Il Pana dal canto suo ha retto a rimbalzo, 41-48, ha sfruttato due armi importanti negli accoppiamenti come Thomas (13+6) e Papapetrou (11), e limitato Papanikolaou (5).

Serviva un elemento di discontinuità per decidere il match. Ovvero Tyrese Rice.

Tyrese Rice

41 punti in 30’ con 5/7 da 2, 8/16 da 3, 7/7 ai liberi. Una grande serata per un giocatore importante, segnato negativamente dagli anni di Barcellona.

Le parole dei coach

Rick Pitino: «Un tifoso potrebbe pensare solo allo 0/9 di Calathes, ma ha prodotto due difese pazzesche che ci hanno permesso di vincere il match».

Kestutis Kemzura: «Se guardate le statistiche scoprite che abbiamo vinto a rimbalzo, tirato più liberi, tirato meglio da 3, distribuito più assist, ma la percentuale ai liberi ci ha ucciso».

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