La Stella Rossa si conferma bestia nera dell`Olimpia. Involuzione biancorossa.

La Stella Rossa si conferma bestia nera per un`Olimpia in chiara involuzione e le infligge la terza sconfitta consecutiva.

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Doveva essere la sera della redenzione milanese dopo il pesante rovescio di Atene, invece e’ un`altro  biancorosso a mettere in risalto le grosse difficoltà della squadra di Ettore Messina nelle ultime settimane, che sembrano andare ben oltre le assenze per infortunio, pur essendo di riconosciuta importanza.

Il 6777 con il quale la Stella Rossa passa meritatamente al Mediolanum Forum certifica la quinta vittoria serba in altrettanti confronti fra le squadre nella Nuova Era di Turkish Airlines Euroleague, ma anche la terza sconfitta consecutiva per Milano, nonché la quarta negli ultimi 5 turni.

Bene Dragan Sakota, imbattuto in Eurolega da quando siede sulla panchina del club di Belgrado e vincitore della sfida delle panchine con un Messina trovatosi disarmato al cospetto di una partita ben delineata fin dalla vigilia.

Andiamo a sviluppare i temi principali della partita attraverso i tanto apprezzati 5 punti di #eurodevotion:

 

Lorenzo Brown dopo Vassilis Spanoulis: “processo” alla difesa sul pick and roll di Milano

L`eroe della vittoria casalinga di una settimana fa contro Valencia è stato il trascinatore dei suoi anche in questa notte europea: 21 punti, 7 assist e 29 di PIR i dati di una prova dominante, nella quale ha fatto a pezzi la difesa di Milano ogni volta che ha deciso di accelerare, che fosse per andare a concludere in proprio oppure per mettere in ritmo i compagni.

La stessa cosa era avvenuta pochi giorni fa contro Vassilis Spanoulis al Pireo. Che i due giocatori citati siano dotati del talento necessario per poter fare male a qualsiasi difesa è fatto pressoché indiscutibile. Tuttavia, dietro a queste prestazioni individuali sembrano rivelarsi le criticità legate alla difesa dei padroni di casa sul pick and roll centrale tornata deficitaria, riportando la mente a un anno fa.

Che Sergio Rodriguez fosse giocatore da proteggere nella metà campo difensiva, specie in riferimento alla tenuta del 1vs1, era cosa nota già in estate. Ciò che sta facendo la differenza in negativo, nelle ultime settimane, sono tempi ed energia con cui vengono effettuati aiuti e raddoppi che, anche a causa di una condizione atletica non eccelsa, arrivano con quel mezzo secondo di ritardo che segna la differenza tra una difesa eccellente e la concessione di una conclusione ad alta percentuale.

 

Ataman fa scuola: il piano-partita univoco contro Milano e le (non) alternative biancorosse

Il match giocato e perso contro l`Anadolu Efes Istanbul alcune settimane fa sembra aver segnato un punto di svolta nel percorso europeo della AX Armani Exchange. La sensazione, infatti, è che i vari staff tecnici abbiano ben studiato la partita giocata dai turchi per individuare le linee guida utili a prevalere alla sirena finale: controllo del ritmo, pressione sulla palla, area piena.

Missione decisamente compiuta per una Stella Rossa che ha messo in scena uno spettacolo difensivo di prim`ordine, andando a soffocare e isolare le fonti di gioco primarie milanesi, Rodriguez in particolare, obbligato a incunearsi in corridoi strettissimi per trovare luce e poter sfogare il suo estro, e a collassare successivamente in area con grande rapidità ed efficacia, concedendo così le briciole a un Luis Scola cui Messina sta chiedendo uno sforzo extra, in attesa del rientro di un Arturas Gudaitis, indispensabile per ridare profondita’ al gioco offensivo meneghino, e in virtù di un Kaleb Tarczewski troppo nullo per essere vero.

Le scelte degli ospiti vengono premiate dal 14/30 biancorosso da due punti, ma addirittura in misura oltremodo trionfale dal 7/30 (23,3%) nel tiro pesante, conseguenza di una serata nella quale Milano ha dimostrato, soprattutto nel secondo tempo, non sufficiente pazienza nel spostare la difesa avversaria muovendo il pallone su entrambi i lati finendo per forzare spesso conclusioni, frutto di iniziative scriteriate con poche chances di successo.

In assenza di Vladimir Micov, re della improvvisazione per togliere parecchie castagne dal fuoco, ecco che Amedeo Della Valle e Michael Roll finiscono per sbattere contro il muro eretto dai serbi per almeno tre quarti, non riuscendo ad acquisire il consueto ritmo al tiro mentre Shelvin Mack viveva la sua peggior serata in biancorosso nei 10 minuti di impiego sul parquet, intrisi di una sensazione di profonda inadeguatezza dalla quale si esce con una reazione di personalità, da uomini veri, quella che ha provato a mostrare Aaron White (ne parleremo nel prossimo punto) oppure con uno sguardo al mercato perché appare difficile trovare una motivazione che inviti a non cercare un elemento in grado di condivedere con Rodriguez le responsabilità del ruolo. Il compito del semplice gregario non può bastare a un livello così alto.

Si badi bene che chi scrive non ha mai nascosto la sua stima per il giocatore, vedendo con favore il suo acquisto.

 

Trovare il positivo in ogni situazione: segnali di risveglio da Moraschini e White

Se si vuole individuare qualcosa di positivo nella sconfitta di Milano bisogna scavare nei particolari, nelle singole giocate che giustamente possono apparire insufficienti e banali nella visione complessiva della partita, ma che possono dare origine a un qualcosa di significativo negli equilibri della stagione biancorossa.

I 7 punti di Riccardo Moraschini per esempio, che sembravano poter portare l`inerzia della partita in favore di Milano. La guardia ex Brindisi, infatti, è stato il primo a riuscire a fare breccia nelle maglie difensive impenetrabili nella metà campo belgradese, attaccando con decisione il canestro in corrispondenza del debutto nella partita di Michael Ojo, che darà parecchi grattacapi ai padroni di casa nella ripresa, ma che ha avuto un approccio al match un po’ svagato, concedendo qualche linea diretta di penetrazione di troppo.

Ancora non un apporto sufficientemente continuo per quello che è il livello Europea, perché poi Billy Baron lo ha messo in croce dall`altra parte del campo, ma comunque un punto di ri-partenza dopo settimane molto difficili, in un momento in cui le occasioni per mettersi in mostra non mancheranno, considerata la assenza di Vladimir Micov e il nuovo stop di Nemanja Nedovic, non più rientrato in campo dopo il primo tempo per un risentimento muscolare da valutare.

Apprezzabili anche un paio di giocate di Aaron White nel secondo quarto, due rimbalzi offensivi, cui ha aggiunto un 2+1 originato dal secondo di questi ultimi, che denotano presenza mentale nella sfida e desiderio di non arrendersi allo status quo, che lo vedeva come il giocatore maggiormente in difficoltà all`interno del roster Olimpia.

Poco importa, nella fattispecie e tra mille virgolette, che questo sia stato il momento più alto della sua partita: per chi è stato latitante fin qui, ogni occasione è utile a ricostruire fiducia nei propri mezzi e, conseguentemente, credibilità e considerazione da un coach e da un intero popolo cestistico che non vede l`ora di ammirare il giocatore visto allo Zalgiris Kaunas.

 

Stella Rossa B&B: Derrick Brown e Billy Baron killer (mica tanto) silenziosi

Altri due giocatori tra le fila ospiti hanno rappresentato delle autentiche spine nel fianco per i padroni di casa: l`ala grande non doveva nemmeno esserci, invece ha recuperato e ha subito fugato i dubbi circa le sue condizioni fisiche.

12 punti e 4 rimbalzi in 19 minuti, lo step-back come la Z che tracciava Zorro per annichilire il nemico designato, marchio di fabbrica di un giocatore che, in questa maniera, ha frustrato definitivamente il tentativo finale di rimonta milanese.

Presenza più costante quella di Billy Baron, autore di una prova da 17 punti, frutto di un ottimo 4/8 da tre, molto abile a sfruttare il lavoro dei lunghi muovendosi dietro ai blocchi, costringendo gli esterni dell`Olimpia a un inseguimento molto dispendioso, la guardia americana continua a farsi apprezzare per la sua essenzialità e capacità di essere pericoloso nello stesso momento.

Entrambi hanno saputo sfruttare una ulteriore debolezza della difesa di Milano delle ultime settimane, ovvero lo spazio che concede sul lato debole. Che l`avversario sia Olympiacos, Reggio Emilia o questa Stella Rossa cambia poco: la sensazione, in questo momento, è che sia sufficiente un ribaltamento del lato per prendere una conclusione piedi per terra e in ritmo con due metri di spazio. E cara grazia che la mira imprecisa di Mouhammad Faye a inizio partita non abbia creato subito un solco importante.

 

Le parole degli allenatori

Ovviamente sodisfatto Coach Dragan Sakota, che parte dai complimenti alla sua squadra per una vittoria non facile, ma poi sottolinea che “in questo momento, per noi è più importante migliorare i dettagli in difesa che vincere le partite, non avendo gradi pressioni di risultato”

Grande consapevolezza e realismo permangono, nonostante la terza vittoria consecutiva: “non siamo il Real Madrid o lo stessa Olimpia, che possono pensare a sacrificare qualche partita in campionato sapendo di rimanere in Eurolega, noi dobbiamo rimanere concentrati sulla ABA Liga e progredire partita dopo partita, senza porci grandi obiettivi”

Ettore Messina, dal canto suo, riconosce i meriti di una Stella Rossa paziente in attacco e solida in difesa e poi fa il punto sugli infortunati: “temo che per Nedovic sia un problema muscolare piuttosto serio..non so ancora se Micov e Gudaitis torneranno per Real Madrid e Valencia”

“Non abbiamo avuto alternative al pick and roll, non si può giocare solo di pick and roll per 40 minuti a questo livello. Non abbiamo avuto molto dentro l`area e siamo diventati sterili” la fredda disamina della partita

Bisogna che tutti facciano un passo avanti. Purtroppo non è accaduto, anche se la buona volontà c`è… Mack deve giocare meglio, per fare un esempio, ma tutti devono dare qualcosa in più e poi tireremo le somme” ha aggiunto il coach biancorosso, che ha anche escluso interventi sul mercato, almeno fino a quando non si conosceranno i tempi di recupero di Nedovic.

 

Photo: Simone Lucarelli

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