Eurodevotion Weekly – Dal doppio turno emergono Efes e Real, mentre Cska e Fenerbahçe…

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Gare di altissimo profilo, prestazioni individuali di livello notevole, situazioni tecniche assai intriganti. Il doppio turno (9-10) di Turskih Airline Euroleague ci ha regalato un’0altra settimana di emozioni intense.

5 valutazioni che riteniamo di maggior impatto, quando ormai ci si avvicina ad un terzo del cammino di stagione regolare.

 

  • Efes, obiettivo dichiarato : Colonia. Per vincere!

«Magari quest’anno non perdiamo la finale…» Ecco, se cercate qualcosa di banale evitate pure le parole di Ergin Ataman, uno che quella banalità non sa nemmeno cosa sia. Il suo Efes vuole quella coppa che solo lo straordinario Cska di Vitoria gli tolse in maggio ed ha inserito gli uomini giusti al posto giusto per farlo. Alec Peters, tiratore sottovalutato se ce n’è uno, e Chris Singleton sono due tasselli importanti in un mosaico composto ogni era da Shane Larkin e Vasiljie Micic, oggi la coppia di guardie migliore del continente. Sì, comprese Madrid e Barcellona. Agli ordini del comandante Ergin si gioca una pallacanestro di spessore clamoroso, moderna e camaleontica, perfettamente adattata alla situazione simil NBA della nuova era. A proposito, mancherebbero Bryant Dunston ed Adrien Moerman, non esattamente due leggeri… Limiti? Perché, ce n’è? La prova del Forum è spettacolosa e rende ancor più merito agli uomini di Messina, splendidi rivali.

 

  • Crisi Fenerbahçe : questa gente non lo merita…

Lo ho scritto spesso in queste settimane e la dimostrazione chiaro è arrivata dopo Barcellona: Zeljko Obradovic ha innalzato un muro di dignità, etica e separazione. «Io sono in pace con me stesso, faccio il mio dovere per la squadra, come faccio da 28 anni nei quali qualche volta mi è andata bene in Eurolega». L’aggiunta ironica ci sta tutta. E’ una chiamata alle armi per i suoi, ma non va letta,  a mio parere come una critica feroce, quanto una richiesta di chiarezza. Il Coach c’è ed ha fame, ma tutti voi avete la mia stessa fame? Psicologia di chi sa come si fa, chiamato ad una situazione che conosceva come dura ma non credeva lo fosse in questo termini.

Poi ci sono i fatti. Questa squadra, è composta da gente di altissimo valore, etico prima che tecnico. Perché nessuno può immaginare un Kostas Sloukas che giochi senza stimoli, così come non lo si può fare assolutamente per Gigi Datome, per Jan Vesely e per tanti altri, a cominciare dalla dirigenza, rappresentata nell’eccellenza di Maurizio Gheradini. Qualcuno rema contro? Non scherziamo. Non qui.

La realtà? Da marzo in poi, causa susseguirsi di infortuni incredibili, non vi è stato modo di recuperare, mai. Sloukas, Datome, Vesely, Lauvergne, Kalinic, tra chi c’è ancora, ed anche chi è altrove come Melli (sempre in campo lo scorso anno e non in perfette condizioni, anzi) o Guduric. Ci hanno provato per le Final 4, ma non erano pronti, hanno lottato in campionato, dove perdere 4-0 sarebbe stata una benedizione, invece no, si combatte sino al 4-3. Poi l’estate di  interventi chirurgici ed i recuperi individuali, con sullo sfondo il Mondiale da onorare od almeno provare a farlo. E’ assurdo, ma reale: Sloukas non ha avuto nemmeno il tempo di elaborare una grave perdita come quella del padre, fedele ad un’etica lavorativa che lo contraddistingue a sempre. Hanno provato ad andare in Cina, qualcuno lo ha fatto (ma non avrebbe dovuto), altri non hanno nemmeno potuto andarci e dopo pochi giorni inizia una stagione lunga e durissima.

Anche i campioni soffrono e non è uno stipendio a 5 o 6 zeri a togliere quella potenziale sofferenza, fisica o mentale. Il Fenerbahce è stanco dentro e deve provare la grande impresa di ritrovare serenità ed energie mentali attraverso il gruppo. Tempo non ce n’è ed oggi ci vuole una striscia da 7-3 od 8-2 per rimettere in sesto la classifica. Ci riusciranno? Il dubbio c’è, ma sono proprio i valori di questa gente (come di tati altri campioni in giro per l’Europa) a far pensare che possano tornare quelli veri. perché sono “veri” e non meritano un 2/10 da minibasket ai liberi.

kostas.jpg

 

  • Cska: sostituire Clyburn è sufficiente?

Ok, è la priorità e siamo tutti d’accordo, ma è l’unica cosa che serve al momento? La mia risposta è no ed è in perfetta correlazione con il rendimento di Mike James.

Come già scritto nel pezzo sulla gara di venerdì a Mosca, per eccellere in questa lega servono almeno due guardie in grado di attaccare dal palleggio e creare per sé  e per  gli altri. Ad oggi Mosca, sponda Cska ne ha solo una, perché gli eccellenti Hackett e Strelnieks sono altro tipo di atleta.

E’ parso chiarissimo soprattutto nelle due sconfitte di Vitoria e di Madrid come, nel momento in cui James non attacca ferocemente e secondo proprie doti (piacciano o meno, non è questo il punto e la sede perché non è l’annoso dibattito sul giocatore ciò che interessa) il valore offensivo della squadra crolla. E’ giusto affidarsi al rendimento di un solo uomo? Ovviamente no, lo sa bene Itoudis e lo sappiamo bene anche tutti noi. Ma la domanda che segue è altra ed assai logica: se da quel rendimento nasce almeno il 50% della produttività offensiva, si può fare altro? E’ sempre la logica dirci no, nonché i numeri che seguono.

Mike James nelle vittorie: 20,66 punti, 23/45 da due (51,11%), 18/34 da tre (52,94%) e 4,66 assist. Nessuna incidenza delle perse, sempre poche quest’anno.

Mike James nelle sconfitte : 16,75 punti, 12/38 da due (31,57%), 9/23 da tre (39,13%) e 4,25 assist.

Dipendenza? Sì. Positivo? No. ecco perché, a mio modestissimo parere, questo Cska deve trovare qualcosa di diverso soprattutto a livello di pericolosità nel settore guardie, perché se l’ex milanese non crea, come ha fatto in modo eccellente in almeno 6-7 gare,  la squadra scende di livello moltissimo.

 

  • Tre nomi nuovi? Tonye Jekiri, Mateusz Ponitka, Rosas Giedraitis

Emergenti? Eccoli.

Tonye Jekiri (Asvel – Nigeria cm 212 – 1994) – Centro moderno, dominante al ferro, ogni tanto anche mano educata dalla media: 11,2 punti a partita, con 10 rimbalzi. 7 volte in doppia cifra, 5 in doppia/doppia. Il limite? I liberi: 22/38 con 30 falli subiti vuol dire non sfruttare la potenzialità al meglio.

Mateusz Ponitka (Zenit – Polonia cm 198 – 1993) – Fisico ed atletismo, nonché tecnica, di impatto già verificato in nazionale. 10,1 con 4,5 rimbalzi, tira col 56,1% da due ed un sufficiente 33,3% da tre, però solo su 12 conclusioni. La crescita dall’arco potrebbe voler dire tanto. Spesso sfrutta il proprio corpo esplosivo per mettere sotto l’avversario diretto.

Rokas Giedraitis (Alba – Lituania cm 200 – 1992) – Tiratore eccellente, sa giocare a basket. 13,7 col 54,2% da due ed un ottimo 37,7% dall’arco su ben 53 tiri. Aggiunge 3,9 rimbalzi ed 1,5 recuperi. Sta da Dio nel sistema offensivo di Aito.

 

  • Calendario? Da rivedere.

Real e Fenerbahce sono solo due dei tanti  esempi esplicativi. Turchi quasi sempre fuori nelle prime 10 (7), spagnoli quasi sempre in casa nelle prime 14 (9).  L’ho già detto, prima o poi si gioca con tutti, ok, ma iniziare in un modo o nell’altro, positivo anziché negativo come record a causa del calendario, è problema o vantaggio che condiziona molto. Mondi diversi da lega a lega, ma meglio di così si poteva e si doveva fare. So per certo che  ci si sta lavorando per il futuro.

 

(photo : fenerbahce.org – cskabasket.com )

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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