Maccabi ed Efes: settimana da brividi per l’Olimpia

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Prima la notte di Dino Meneghin, quando tanti cuori batteranno forte forte, nella serata che vede il Maccabi di scena al Forum. Solo 48 ore ed ecco i finalisti di Vitoria, quell’Efes in cui in fondo tutti fanno fatica a credere fino in fondo. Ecco, è l’esatta benzina  di questa squadra, è ciò di cui si nutre Ergin Ataman, da sempre.

Presentazione atipica di una tre giorni stracolma di emozioni e di significati a livello di classifica. Come #eurodevotion abbiamo scelto di lavorare sulle due squadre avversarie di Milano contemporaneamente, in un’unica introduzione che possa essere un po’ come questo doppio turno, da vivere tutto d’un fiato.

  • Maccabi ed Efes, così diverse, così dominanti

Gli israeliani hanno il miglior attacco, a 103,5 di rating offensivo, la miglior difesa (85,5 punti subiti ogni 100 possessi) ed il miglior “net rating” a 18, ovvero la differenza tra attacco e difesa. L’Efes è quinto in attacco (100,8 punti segnati ogni 100 possessi), settimo dietro (94) e quinto come differenza (6,8). Milano segue entrambe le squadre  in attacco (97,9) mentre precede leggermente i turchi in difesa (93,9): quel “net rating” è +4, che vuol dire settimo posto in Turkish Airlines Euroleague.

Più nel dettaglio, impressiona il dato della percentuale concessa da due dalla squadra di Sfairopoulos: 40,1%, primissimo posto, mentre Milano ed Efes quasi si equivalgono rispettivamente col 51,1% ed il 51,4%. Primeggia invece la compagine allenata da Messina a livello di % concessa dall’arco: 33,3% quando gli israeliani concedono il 35,5% ed i turchi il 35,8%.

Tutti numeri che attestano come queste squadre non siano in vetta per caso, anzi, ed a lunghi tratti hanno fatto vedere il meglio di questa lega sinora. Molto chiaramente sarà decisivo, in entrambe le sfide, capire chi imporrà invece di subire, chi svolgerà i suoi compiti curandone ogni dettaglio e togliendo fluidità agli avversari. Possibilità aperta ad ogni risultato e molto legata alla condizione fisica e mentale delle squadre. Oggi Milano pare un po’ più indietro rispetto alle rivali, non fosse altro che per il contraccolpo ricevuto dalle due sconfitte con Khimki e Fortitudo.

  • Questione falli di assoluta importanza

Se è vero che tutte e tre le squadre si affidano ad un “comandante in capo” di talento ed efficacia in proprio e per la squadra (vero valore aggiunto nel basket di oggi), è chiaro che i falli giocheranno un ruolo fondamentale.

Ad oggi il Maccabi ha commesso 200 falli, primo nella categoria: 176 difensivi, 17 offensivi, 3 tecnici e 4 antisportivi. Ne subisce 166 (7mo), con un saldo negativo di -34.

Milano ne commette 162 (13ma), di cui 144 in difesa, 17 in attacco ed un antisportivo. A favore gliene vengono fischiati 153, per un saldo, anche qui negativo, di -9.

Istanbul, sponda Efes, sta meglio. Solo 133 fischiati, il dato più basso di tutto il torneo (122 difensivi ed 11 offensivi) a fronte di 149 chiamate a favore: il saldo dice quindi +26.

Di fronte a Rodriguez , Wilbekin e Micic è chiaro che da quella creatività nascono iniziative individuali atte a creare vantaggio per la squadra che possono portare a diverse penalità avversarie, sia dirette che indirette, soprattutto sul rollante. E qui, come sopra, Milano per star dietro a causa dell’assenza di Gudaitis. Fondamentale che Tarczewski, ma crediamo di più Scola che sarà certamente impegnato da centro atipico per portare fuori gli avversari diretti, tenga botta con i vari Black, Hunter e Dunston. Senza dimenticare quel Pleiss che lo fece già penare in altre occasioni.

E per quella creatività in proprio è abbastanza esplicativo il dato dei punti derivanti da assist. Il 45,3% per Tel Aviv (16ma), il 48,5% per Milano (11ma) ed il 49,2% per Istanbul (10ma): non sono cifre in cui si eccelle.

efes

  • I quintetti, ovvero spesso la statistica si mangia i Coach. Anche se sono dei fenomeni…

Giudicare se un allenatore sfrutti al meglio le combinazioni a disposizione è esercizio numerico complicato. Soprattutto dipende da chi ha realmente a disposizione per più gare e da situazioni inerenti alla partita stessa. Dinamiche di falli e di piccoli acciacchi, nonché assetti speciali che possono contare molto in questa valutazione.

Il basket è però gioco anche di numeri, ed allora vediamoli.

Il miglior quintetto di Sfairopoulos vede in campo Wilbekin, Wolters, Zoosman, Casspi e Black: +33 di plus/minus. Qual è il più utilizzato dal coach greco? Lo stesso, in campo per 39’01”, ovvero il 12% del tempo giocato sinora. Il peggio, per +/- (-13) viene da Dibartolomeo, Wolters, Avdija, Acy ed Hunter, in campo solo 3’30” (1,1%).

A casa Messina il +/- migliore è con  Rodriguez, Della Valle, Micov, Scola e Gudaitis, a +12 ed in campo 6’48” (2,1%). Ovvio che un utilizzo maggiore sarebbe derivato da una più grande disponibilità di tutti, Gudaitis per primo. Il quintetto più utilizzato vede Rodriguez con Roll, Micov, Scola e, non è un caso, Tarczewski: 16’41” (5,2%) e +2 di +/-. Fanalino di coda per lo stesso +/- è la combinazione Mack, Nedovic, Micov, Brooks e Tarczewski : in campo 5’32”, pari all’1,7% e titolare din un non buono -10.

Infine Ataman. Il meglio arriva da Micic, Larkin, Simon, Singleton e Dunston: +24 in 16’37”, ovvero il 5,1% del tempo. Chi sta in campo di più insieme sono Micic, Larkin, Simon, Peters e Dunston, che combinano per un -2 di +/- in 26’13” pari all’8,1% dei minuti giocati. Dato negativo in assoluto per Micic, Larkin, Anderson, Singleton e Dunston: -5 in 19’23”, ovvero il 6% del tempo totale sul parquet.

Significativo che lo stesso Ataman abbia usato sinora 89 quintetti diversi, Sfairopoulos 111 e Messina ben 144. Strategie differenti, ricerca differente, equilibri differenti anche in relazione all’età dei protagonisti chiave.

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  • Le chiavi di entrambe le gare

L’Olimpia, contro l’onda d’urto gialla,  deve  controllare il ritmo nel momento in cui l’attività degli esterni israeliani cerchi con insistenza il coinvolgimento dei lunghi. Se Black ed Hunter fanno la voce grossa allora si aprono praterie per i vari Wilbekin, Bryant e Dorsey. La recente prova di Vitoria, devastante, insegna.

Il Maccabi deve imporre quel suo ritmo e trovare il modo di bilanciarlo con l’efficacia della transizione difensiva. Togliere una decina di secondi all’attacco milanese può voler dire vittoria.

Contro l’Efes i meneghini dipenderanno in tutto e per tutto dalla difesa sul “pick and roll”. Cercare di abbassare il numero di transizioni e di conclusioni dirette, in primis dall’arco, di Micic e Larkin sarà priorità assoluta.

Gli uomini di Ataman dovranno imporre la loro pallacanestro molto in  stile NBA moderna. Se all’attività dei due esterni titolari si aggiungerà l’efficacia sugli scarichi di Simon e Peters, molto sarà già fatto.

  • I pronostici

Dura esprimersi per la seconda gara, poiché interverranno sicuramente i fattori derivanti dalla prima, ma siamo in ballo, quindi balliamo. E via di brutte figure, quindi…

Gara entro i 5 punti di scarto martedì sera. Milano favorita entro i 158 segnati in totale, Maccabi oltre. Secca? La logica dice Olimpia di 4, ma la sensazione dice Maccabi di 5, che possono diventare di più oltre i 160 totali (79-88).

Giovedì, come detto, dipenderà molto da questa sera. Milano non ne vince due, ma sono solo sensazioni che si basano sul fatto che oggi le due avversarie di Messina, come detto, sembrano stare un po’ meglio.

 

(photo :  maccabi.co.il – anadoluefessk.org )

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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