L`Olimpia cade a Mosca di fronte alla solida prova di squadra del Khimki

L`Olimpia Milano torna ad assaporare la sconfitta dopo 6 vittorie consecutive. Solida prova di squadra per il Khimki.

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L`Olimpia Milano di Ettore Messina torna ad assaporare il gusto amaro della sconfitta dopo più di tre settimane da imbattuta (82-78 a Cremona il 20 ottobre) e interrompe la striscia di sei vittorie consecutive che le aveva consentito di presentarsi alla sfida della Arena Mytishchi in testa alla classifica di Turkish Airlines Euroleague

Fatale un secondo tempo da incubo e il buio offensivo di inizio quarto periodo, che segna, in maniera decisiva, la 250sima partita di Milano in Eurolega nel secolo attuale.

87-79 il risultato finale della sfida, che andiamo ad analizzare attraverso gli ormai immancabili 5 punti di #Eurodevotion:

Khimki-Olimpia e un primo tempo non per gli amanti della difesa

Alla vigilia della sfida si affrontavano il miglior attacco della competizione, ovvero quello dei padroni di casa (87 punti per gara) e una Milano che ha trovato nella capacità di imporre agli attacchi avversari le proprie scelte una delle chiavi principali nelle proprie prestigiose affermazioni.

La curiosita’ era legata al capire chi avrebbe avuto la forza di far prevalere la propria identità e, di conseguenza, quale direzione avrebbe preso la partita. Nei primi 20′ la risposta è stata piuttosto chiara: si è giocato a chi segnasse un canestro in più, come lamentato da coach Kurtinaitis nell`intervista al rientro dagli spogliatoi.

Il Khimki ha avuto una tenuta delle marcature individuali assolutamente inadeguata, così come insufficienti gli aiuti difensivi, per non dire inesistenti a tratti, con conseguenti corridoi per penetrazioni dirette verso il ferro efficacemente sfruttate dagli esterni di Milano, bravi anche ad appoggiarsi alle ricezioni in post basso di Luis Scola, autore del solito trattato di tecnica e intelligenza.

Situazioni di partenza per una buona costruzione di tiri aperti e indispensabili per una squadra che primeggia nel tiro dalla distanza (44,3% prima della palla a due e confermato dal 12/27 finale). Tuttavia, la squadra biancorossa manca ogni opportunità di fuga a causa di una presenza mentale fin troppo intermittente nella metà campo difensiva: cattiva comunicazione sui cambi, con relativa sofferenza sul pick and roll centrale, e talento di Alexey Shved consentono al Khimki di chiudere sotto di 4 all`intervallo, senza dubbio un grande affare.

L`impatto di Nedovic sul primo tentativo di fuga milanese

Dopo la sfuriata nel terzo quarto del Monday Night di LBA contro Pistoia, Nemanja Nedovic sembra non essersi per nulla raffreddato al suo primo ingresso sul nel primo quarto di gioco.

È lui la principale forza propulsiva di una Milano che sfrutta al meglio il contropiede, e le 3 palle perse dei russi alla prima sirena, per scavare il primo solco della partita in proprio favore. Al primo possesso gestito in attacco è assist per il piazzato a centro area di Kaleb Tarczewski, cui segue un altro invito decisivo per il canestro di Brooks. Tuttavia, la guardia serba ha anche mostrato un immediato feeling con il canestro, grazie a due triple di cui una da 9 metri che ha rischiato di tagliare le gambe a Shved e soci, prima di smarcare in angolo Micheal Roll per una ulteriore conclusione pesante a segno.

A metà gara il suo tabellino reciterà 11 punti e 6 assist in circa 11 minuti di impiego. Nella ripresa il suo impeto verrà placato e anche lui finirà impigliato nella rete difensiva dei moscoviti, sebbene avrà il merito di realizzare il canestro che interrompe il parzialone che ribalta definitivamente l`inerzia della gara nel terzo quarto.

16-0

È il break a tutti gli effetti decisivo sui destini della contesa. Dal 47-56 che obbliga Kurtinaitis al time-out dopo 1’52” giocati nella terza frazione si passa al 63-56 a 2’28” dalla fine del quarto.

Milano perde la bussola al cospetto di una difesa finalmente concentrata, con uomini disposti al sacrificio e, quindi, pronti a imporre quella fisicità che, potenzialmente, può condizionare qualsiasi attacco. Le percentuali biancorosse iniziano a calare, ma soprattutto si accumulano turnovers che innescano uno dei migliori giochi in transizione del torneo.

Shved continua a colpire dalla distanza, assistito da uno Stefan Jovic che sale improvvisamente di colpi, dopo un primo tempo sostanzialmente anonimo, con 10 punti che fanno male a una difesa che aveva l`obiettivo di isolare Shved il più possibile.

Jonas Jerebko: un rebus per la difesa di Milano

Lo svedese è stato uno dei principali investimenti estivi della facoltosa proprietà del Khimki, con la responsabilità di essere tra i primissimi aiutanti del faro Shved nella missione di detronizzare il CSKA nei confini nazionali e riportare il Khimki tra le migliori 8 d`Europa dopo una stagione insoddisfacente.

In questa partita ha dimostrato il perché, oltre a colpire ripetutamente l`avversario laddove si mostrava più debole. Grande merito va attribuito alla guida tecnica di Kurtinaitis, che vince meritatamente il duello delle panchine con Messina nel quarto periodo, imponendo la maggiore esperienza del giocatore dal passato italiano a Biella nei confronti di un Kaleb Tarczewski impalpabile nella prima partita di Milano senza Arturas Gudaitis, nonché chili e gioco in post basso su un Jeff Brooks in evidente affanno nella marcatura, come già gli era capitato spesso durante la scorsa stagione contro ali grandi avversarie fisiche (Johnny O’ Bryant III dice nulla?)

Alla sirena finale saranno 19 punti con soli due errori al tiro, cui aggiunge 3 rimbalzi e 22 di valutazione. Se non si aggiudica il premio di MVP della sfida è solo perche condivide il parquet con Shved.

(Di nuovo) 6-2: un primo bilancio sull`Eurolega di Milano

Stesso numero di partite giocate, medesimo record. Di questi tempi, 12 mesi fa il Forum esplodeva di gioia per la tripla della vittoria di Mike James, sul filo della sirena, contro l`Anadolu Efes Istanbul. Il popolo biancorosso riscopriva la ebbrezza delle primissime posizioni in graduatoria e si inmamorava di un singolo giocatore, che sembrava poter guidare la rinascita di Milano in territorio continentale.

Aldilà della decisa battuta di arresto di Mosca, che evidenzia la logica necessità di crescere ulteriormente sotto diversi punti di vista, oggi la tifoseria biancorossa può riconoscersi in un collettivo che sembra lavorare molto bene insieme giorno dopo giorno, benché siano comunque presenti delle guide carismatche ben riconoscibili, in campo come in panchina.

Una solida base su cui mantenere un ritmo da alta classifica che alimenti una stagione da assoluti protagonisti e sulla quale si fondano quei consensi pressoché unanimi che mancavano lo scorso anno, nonostante la legge del risultato sia sempre preponderante nello sport. C`è una traccia tecnica chiara e una identità ben definita, seppure ancora da sviluppare.

Punti di riferimento su cui non si può dubitare di fronte a una serata parzialmente storta, soprattutto se arrivano a farti visita delle corazzate come Maccabi Tel Aviv ed Efes e vengono a mancare alcune individualità, per quanto possano essere determinanti.

Foto: BC Khimki Moscow Region

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