Eurodevotion Weekly – L’Olimpia dominante, Mike James, il Fenerbahçe…

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Settimo turno già negli archivi e situazione in continua evoluzione in Turkish Airlines Euroleague, tra conferme e novità sempre esternamente interessanti.

I 5 punti di #eurodevotion per il nostro classico #eurodevotionweekly a separare alcuni argomenti che ci paiono più interessanti di altri.

  • 6-1 è dominio Olimpia: ora tre ostacoli notevoli

Non tanto i risultati quanto come sono arrivati. Crescita continua ed aggiunta progressiva di qualcosa di nuovo e significativo ad ogni gara. Il nuovo corso di Ettore Messina è partito al meglio e non c’è nulla che dia fiducia come i risultati che rappresentano al meglio gli sforzi che si fanno in palestra.

La crescita è generale ed il massimo coinvolgimento possibile di tutto il roster, fatta eccezione sinora per i soli Christian Burns ed Aaron White, vuol dire guardare oltre il singolo episodio, unico modo possibile di gestire una manifestazione come questa. Il coach catanese sa benissimo, e non dimentica di sottolinearlo, che arriveranno momenti più complicati in cui un’assenza, un pallone che gira sul ferro invece di scuotere il nylon, piuttosto che una serata negativa magari con le tinte di un’asfaltata potranno togliere un po’ di quell’entusiasmo che oggi regna sovrano dalle parti del Forum. Realismo ed equilibrio.

Ci sono tanti numeri che si potrebbero elencare per dare forza e concretezza al dominio attuale biancorosso, a partire magari da quel notevolissimo 44,30% dall’arco su 22,57 tentativi a serata (la seconda è al 40,98%, sette squadre sono sotto il 35%). Se si costruiscono buoni tiri le percentuali crescono ed allora i 6,75 non sono una scommessa ma parte voluta di un sistema. C’è altro, chiaramente, la difesa su tutto: se sei sempre sul pezzo dietro, puoi vincere anche gare in cui non eccelli per fluidità. Con queste certezze si può andare lontano e quel lontano comincia da giovedì a Mosca, sponda Khimki, prima di ricevere Maccabi ed Efes. Praticamente, con Milano  e Barcellona, sono oggi le migliori squadre della lega. Secondo, quarto e sesto “offensive rating” di Eurolega. Rispettivamente 102,2, 100,3 e 99,1 punti segnati ogni 100 possessi. La sfida alla difesa milanese è lì: tutto da godere l’esito.

  • Mike James, tutta un’altra storia

Il record di 5-2 del suo Cska è anche figlio di un calendario favorevole ed un 7-0 sarebbe stato perfino più preventivatile, sebbene Clyburn ed Hackett non si possano regalare a nessuno, soprattutto per una squadra totalmente nuova.

Il Cska è meno forte, oggi, di quello dello scorso anno. De Colo, Rodriguez e Higgins (ci sarebbe anche Hunter) non si rimpiazzano, se non col lavoro sul lungo termine. Se poi viene a mancare per tutta la stagione l’MVP delle Final 4… C’è Itoudis però ed allora niente è impossibile.

Mike James era il tema della stagione e resta tale, con tutte le discussioni, alcune francamente improponibili, che si porta dietro.

Sta facendo bene? Sì. Benissimo? Spesso. Lo sta facendo perfettamente sotto controllo? Assolutamente sì. Proseguirà così? Sta a lui ed allo staff che lo allena, quindi la nostra idea è sì, continuerà e migliorerà.

Esempi? Ultimi 3-4 minuti della gara di venerdì a Lione. Fatti, non opinioni. Penetra e crea tiro aperto per un compagno sull’extra-pass. Pressato, lascia il controllo delle operazioni a Strelnieks. Penetra e regala uno straordinario “cioccolatino” a Kyle Hines ad 1’40”. Altra penetrazione, dopo la strana faccenda dell’antisportivo a Jackson, e dà una  palla d’oro a Strelnieks che sbaglia dall’arco. Ad 1’00” gli viene fischiato un fallo almeno dubbio in difesa. A 40″ attende con lucidità l’ovvio fallo avversario (ne avevano uno da spendere) allungando il possesso per cercare un finale da 2×1 (due possessi Cska vs 1 Asvel). Durante il timeout Itoudis indica chiaramente a Janis (Strelnieks) e Nikita (Kurbanov) di allargare il campo per il suo 1vs1. Perfettamente eseguito trovando il mismatch, si chiude con una spintarella di Jekiri al buon Mike. Ok si può fischiare o meno, ma è sempre un corpo da 103kg che si appoggia leggermente ad uno da 91kg… Ultimo timeout ed Itoudis ancora disegna per lui: altra esecuzione, separazione e jumper che gli appartiene. Sbaglia, persa. E’ basket. 

Discutere il giocatore secondo gusti personali è legittimo, cercare di cambiare i fatti ad uso e consumo di polemiche sterili è distorsione della realtà con poco senso.

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  • Fenerbahçe tra De Colo e Sloukas

Arriva la W tanto attesa, in una notte in cui la tensione si tagliava con il coltello alla Ulker Arena. Tutto bene quel che finisce bene, ma l’alternanza tra Fener vero e Fener con problemi è stata tanta anche contro il Bayern. Se è vero che i lunghi sono comprensibilmente lontanissimi dallo stato di forma ottimale, noi continuiamo a sostenere che la questione tecnica principale riguardi la circolazione di palla durante la contemporanea presenza di Sloukas e De Colo. Si perde l’effetto del lato debole, forza storica di questa squadra con Obradovic. Il lavoro da fare è lì.

Intanto Nando seduto durante l’ultimo quarto da 29-20. Ci sono messaggi, a volte sono forti. Intanto è arrivato Derrick Williams: non è cosa da poco.

  • La favola dell’Asvel

Parlare dopo è sempre facile, provare a dare opinioni non lo è affatto. Per quanto possa valere, cioè poco o nulla, è “mea culpa” totale sui francesi di Mitrovic. Mai e poi mai avrei pensato a qualcosa di meglio di 1-6 nei primi 7 turni. Ok, 4-3, la figuraccia è servita.

Questi giocano davvero, non sono organizzatissimi, a volte sono confusionari, ma non mollano mai ed in panchina a hanno un coach che insegna pallacanestro e lo fa anche durante i timeout in cui dispensa messaggi di una chiarezza con pochi pari. Ed in questo contesto emergono anche individualità con futuro mica male. Scommettiamo che Tonye Jekiri è già sul taccuino di parecchie squadre che contano?

  • Ataman e quelle parole che rimbombano ancora in Eurolega

Ma figurati… è mai possibile che un coach parli del suo miglior giocatore (sorry Shane) usando il termine “non professionale”? E’ uno scherzo, dai… Ed invece siamo nel favoloso  pianeta di Ergin Ataman: abitanti uno solo, lui. Come reagirà Micic? Si è rotto qualcosa? Dubbi legittimi. Fino a giovedì sera: 27, 6/9 da due, 5/6 da tre, 5 assist ed un MVP del turno che solo l’incredibile Higgins gli ha tolto (ma forse è più giusta la condivisione). Sono state parole corrette? Ni. La forma è stata decisamente sgradevole, ma la sostanza? Accadde qualcosa prima di quella gara? Non lo sappiamo. Ergin, invece sì ed ha scelto di agire… alla Ergin. Cosa che può fare solo lui. 

Chi aveva ragione? Non certo noi…

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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