L’Olimpia sfida il Barcellona: aria di primato al Forum

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In campo stasera alle ore 20.00

 

Il mondo biancorosso attende una serata del genere ormai da anni, quello “blaugrana” da ancor più tempo non si propone come la squadra da battere in Turkish Airlines Euroleague. Non c’è nulla che si possa chiedere di più ad una partita di quanto andrà in scena questa sera ad Assago.

Olimpia contro Barcellona, Messina contro Pesic, Rodriguez contro Higgins, Scola contro Mirotic: ce n’è da soddisfare qualsiasi palato. Sia chiaro, siamo ad inizio novembre, quindi ogni giudizio di oggi sarebbe semplicemente frettoloso e stupidamente conclusivo, tuttavia si tratta di due squadre che hanno già mostrato parte del loro lato migliore a dispetto di rotazioni ridotte a causa di infortuni e recuperi più lenti del previsto. Milano oggi sta molto meglio da questo punto di vista ed ha un’occasione non unica ma importante, di fronte ad un Barça privo di Heurtel e Pangos certamente, di Delaney e Ribas probabilmente, per raggiungere i catalani in vetta alla classifica, eventualmente in compagnia del Cska, se dovesse vincere a San Pietroburgo.

Che gara sarà? Proviamo a capirlo attraverso 5 punti di analisi, tra numeri, opinioni e pronostico.

  • Quintetti e rotazioni: tra filosofie ed esigenze 

Una statistica che si basa su fattori di percentuali reali di tiro e rimbalzo, dice che   il miglior quintetto biancorosso è Rodriguez-Moraschini-Della Valle-Brooks-Biligha. Prego? 4 italiani? A volte i numeri fanno tornare in mente il celeberrimo “Ci sono bugie, grandi bugie e statistiche”… Messina lo ha usato 5’08” sinora, il 2,6% del tempo giocato. E’ la settima combinazione più utilizzata laddove quella più vista sinora vede il Chacho con Roll, Micov, Scola e Tarczewski, praticamente il quintetto base della prima parte di stagione (10’27” per il 5,2% del tempo). Per Pesic il meglio statistico viene da Delaney-Higgins-Mirotic-Claver-Tomic: in campo 8’49”, il 4,4% del tempo. E’ il quarto quintetto più utilizzato:  il primo è largamente Higgins-Hanga-Mirotic-Claver-Davies: ben 22’55” corrispondenti ad una percentuale dell’11,5% sui minuti totali. Che Pesic non sia uomo da ampie rotazioni è noto da qualche decennio. Diverso discorso per Messina, impegnato nel cambiare la cultura milanese che negli ultimi due anni non ha mai cercato di coinvolgere l’intero roster, segnatamente gli italiani, che non sono certo dei fenomeni,  ma non hanno nulla da invidiare a diversi atleti domestici che fanno discretamente bene in Eurolega. Filosofie ed esigenze, appunto.

  • Qualità che vuole e deve crescere 

Per entrambe le squadre, sebbene con obiettivi differenti, la qualità della pallacanestro giocata sinora non è stata, almeno offensivamente, eccelsa, se non a sprazzi. Certamente i due coach stanno lavorando perché i meccanismi, una volta più allenati, offrano soluzioni di miglior fattura. Dietro si sta bene, tra l’eccezionale del Barça ed il buono dell’Olimpia, e lo si fa in condizioni diverse: parecchi gli interpreti difensivi di livello tra ia catalani, pochissimi tra i milanesi. ma siamo di fronte a grandi coach ed allora entrano in gioco i sistemi. Per dirla chiaramente, i tre uomini più importanti ed attualmente imprescindibili di Messina sono Rodriguez, Micov e Scola. Sono grandi difensori? Certamente no. Milano difende bene con loro in campo? Molto spesso sì. Ergo, per meriti e difesa di squadra rivolgersi al vice di Pop.

In attacco, appunto, un dato su tutti. 15,6 assist a fronte di 13,6 perse per la squadra di Messina, 19,2 e 14,4 per quella di Pesic: 13mo posto italiano, 8vo spagnolo in questa voce. La bilancia pende non di poco anche qui da un parte, ma è vero che il miglioramento sia necessario e perseguibile in ambo i casi. Milano per far crescere la qualità della circolazione di palla al pari di un ritmo più elevato, che vuol dire transizione più rapida ed entrata nei giochi più efficace. Barcellona per limare l’effetto di quei momenti di buio in cui pare appoggiarsi troppo ai solisti, quasi una sorta di pigrizia-certezza che deriva da un talento illimitato e dalla consapevolezza, pericolosa, che schiacciando il tasto giusto si possa risolvere la questione in qualsiasi momento. Certo è che, come sottolineato più volte, se questi crescono esponenzialmente in quel settore del gioco, chi li ferma più?

Questa ricerca di qualità sarà fattore determinante per il risultato di stasera.

  • Le chiavi: rimbalzi, ritmo e pressione sulla palla

Vincerà Milano se giocherà una gara assolutamente oltre le proprie possibilità, andando a colpire, o almeno a parare il colpo, proprio dove il Barcellona è più forte. perché in fondo vi sono caratteristiche comuni, sebbene da basi tecniche differenti, che difficilmente puoi snaturare. Di solito, quando è così, vince il più forte, che è certamente il Barça ma non è detto che lo sia stasera, viste le condizioni di assoluta emergenza nel reparto degli 1-2. Vincerà il Barcellona se imporrà, come sempre sinora, una difesa straordinaria in grado di togliere ritmo a tutto e tutti, senza distinzione alcuna.

A rimbalzo i “blaugrana” eccellono: 54,7% dei palloni disponibili contro il 51% dei milanesi. un “pace” (ritmo) da 85,2 possessi a gara produce 84 punti in casa Pesic, mentre uno da 82,8 ne produce 79,2 punti per Messina. Il tutto porta ad un Net Rating clamoroso per la capolista: +15,1 con Milano a 2,6. Ogni tanto si fatica a pensare come ogni 100 possessi questa squadra riesca a segnare 15,1 punti più di quanti ne subisca… roba incredibile.

Ed allora  Milano potrebbe voler correre, snaturando un poco la propria attuale struttura? E’ soluzione valida soprattutto se si pensa alle assenze degli ospiti, che potrebbero avere difficoltà a gestire ritmi altissimi visto che il pallone dovrebbero gestirlo solamente Higgins e quel Leandro Bolmaro di cui sentiremo parlare a lungo.

Esercitare costante pressione sulle guardie sarebbe soluzione ottimale per Messina, anche su quell’Hanga che aiuterà certamente nel reparto. Di contro Pesic non farà mancare certamente un trattamento particolare a Rodriguez. Chi va in missione? H&H, Hanga ed Higgins. Non posso pensare a Bolmaro, al momento, ma Svetislav ne sa una più del diavolo…

A proposito, ci sarebbe Mirotic… chiamata importante per Brooks se dovesse essere  in buone condizioni.

Se Delaney e Nedovic saranno della gara, così come Ribas, le cose cambierebbero di molto e si aprirebbero scenari molto più ampi da entrambe le parti.

  • Curiosità ed incroci del destino

Nelle “players’ connections” si nota come il “Delaney to Mirotic”, arrivato già 7 volte in stagione, sia l’assist più probabile per i catalani. Stessa quota 7 per il “Rodriguez to Scola”.

Notevolissime similitudini, a livello di alcuni numeri, tra i due campioni della Final 4 di Vitoria, Sergio Rodriguez e Cory Higgins. Il “chacho” ha giocato una gara in più (5 vs 4), ma di media i due atleti producono rispettivamente 80 punti da 80 possessi e 48 punti da 50 possessi. Assai simile anche la questione dei palloni persi: accade il 17,5% dei possessi dello spagnolo, mentre per l’americano siamo al 16,7%.

L’11 settembre 2000 la mamma di Leandro Bolmaro regalava al mondo una futura stella, a Las Varillas in provincia di Cordoba, cittadina di poco meno di 30000 anime in una zona nota per la produzione di macchine agricole abitata principalmente da immigrati europei (di qui il passaporto italiano). In quei giorni, Luis Scola, dopo aver lasciato lo storico Ferro Carril Oeste nel 1998 per trasferirsi al Baskonia che lo lasciò in prestito a Gijon per due anni, iniziava una  di tante stagioni d’oro della sua carriera. 8,7 + 4,4 col 55,1% da due per arrivare coi baschi, allora Tau Ceramica,  alla finale della prima Eurolega. Sconfitta 3-2 nella finale dei Playoff contro la straordinaria Kinder Bologna. Chi allenava quella Kinder? Mica ve lo devo dire…

Del 40enne più arzillo dei parquet mondiali sappiamo tutto, di uno dei tanti argentini che scriveranno pagine indimenticabili del gioco impareremo a conoscere le caratteristiche nei prossimi giorni, mesi, anni. Predestinato? Un pochino sì. In fondo l’Hoop Summit del 2018 lo vide in campo contro Zion Williamson e Tyler Herro, nomi che di questi tempi causano utilizzo di parecchio inchiostro.

  • Il pronostico

Barcellona di 6-9 punti. Ipotizzabile una gara che scollinerà poco oltre gli 80 se non dovesse esserci quell’esplosione offensiva che sinora non si è vista al 100%, anche perché giocare senza il playmaker non è esattamente semplicissimo. Assenze  e presenze peseranno in questo senso.

(photo: fcbarcelona.com)

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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