Stella Rossa, lo strano addio di Milan Tomic. A breve il colpo di scena?

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EuroDevotion vi racconta lo strano addio di Milan Tomic alla Stella Rossa. La nascita e la morte di un rapporto, con la sirena Olympiacos

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La Stella Rossa domani sera ospiterà il Barcellona alla Aleksandar Nikolic Hall di Belgrado per il quarto round di EuroLeague. Senza Milan Tomic, che ad inizio settimana ha trovato l’accordo di risoluzione con il club.

La squadra passa nelle mani di Andrija Gavrilovic, il suo assistente. Ancora da ipotizzare il futuro prossimo. D’altronde sono il passato, e il presente, ad attrarre Eurodevotion.

Milan Tomic, chi è?

Classe 1973 di Belgrado, professione playmaker, Milan Tomic ha trascorso gran parte della sua carriera al’Olympiacos, prima di un passaggio in Italia, a Jesi. Nel 2003 torna al Pireo, in cui inizia una lunga trafila da assistente per personaggi come Dusan Ivkovic, Georgios Bartzokas e Ioannis Sfairopoulos.

Nell’estate 2018, chiusa l’esperienza Sfairopoulos dopo il secondo ko in finale scudetto con il Panathinaikos, la carriera di Milan Tomic arriva ad un bivio. C’è voglia di panchina, da head coach, e parte del Pireo è con lui.

Sono con lui i tifosi, che lo hanno spesso issato a simbolo e riferimento ben più di Sfairopoulos. E’ con lui parte della dirigenza, che vuole un uomo del club a costi contenuti. 

Ma la famiglia Aggelopoulos sceglie David Blatt. E’ un cambio di passo deciso, Milan Tomic capisce che il suo tempo è finito, e la Stella Rossa gli offre un triennale. Si torna a casa.

Milan Tomic, profeta in patria… fino ad un certo punto

La Stella Rossa, che con Dejan Radonjic è diventata il vero riferimento del basket serbo, viene da una stagione da dimenticare. Dusan Alimpijevic, classe 1986, ha mostrato buoni passi di avvicinamento in EuroLeague, ma l’Aba Liga dopo tre titoli in fila ha abbandonato Belgrado per il Montenegro, sponda Buducnost. 

Milan Tomic ha l’esperienza e il fascino per riportare la squadra del presidente Nebojsa Covic al top in patria, riguadagnando soprattutto il posto in EuroLeague (una sola piazza per Aba Liga, senza licenze pluriennali, nda). 

E così sarà. 3-2 il finale della serie con il Buducnost di Jasmin Repesa, con le firme di giocatori importanti quali Joe Ragland, Billy Baron e Stratos Perperoglou.

L’obiettivo EuroLeague è centrato, ma per il primo piano europeo servono soldi per galleggiare, e negli ultimi anni la situazione economica del club non è mai stata particolarmente florida, nonostante i contributi garantiti dallo stato alle polisportive.

Ne nasce una squadra esperta, con la conferma di Perperoglou e Baron, e l’arrivo di elementi come l’NBA Lorenzo Brown, l’ala e leader del Panathinaikos James Gist e il difensore Charles Jenkins, al terzo ritorno in carriera a Belgrado.

Sono fondamentalmente due le scommesse che possono far saltare il banco, pesi massimi sulla bilancia tra precariato e sorpresa. Si tratta del centro Ognjen Kuzmic, fermo da due anni per un infortunio, e l’ala Derrick Brown, star con Kuban ed Efes prima di un anno di disoccupazione dopo una vertenza contrattuale con i turchi.

Per loro, non buone le premesse. Il primo rischia la vita in un incidente d’auto in estate. Tornerà in campo miracolosamente entro i prossimi dieci giorni. Per il secondo qualche acciacco rinvia la rampa di lancio a data da destinarsi.

In campo, intanto, in EuroLeague arriva il clamoroso successo sul Fenerbahce e i ko con Panathinaikos (onorevole) e Maccabi Tel Aviv (netto). E’ in patria che le cose non girano: vittoria con Koper all’esordio, quindi i ko con Buducnost e soprattutto Krka Novo Mesto. E qui succede di tutto.

Il naufragio di un rapporto

Queste immagini raccontano una verità incredibile. La Stella Rossa controlla il match per 20’, crolla nel quarto quarto, e a 2’ dalla sirena Milan Tomic chiama timeout sul 76-73 per i padroni di casa. Il coach prende la lavagnetta, guarda i suoi giocatori in faccia… qualcosa evidentemente non gli piace. 

«Fate quello che volete» l’unica frase che si sentirà dalla sua bocca. E sarà la sua ultima parola da coach della Stella Rossa. Di fatto.

Dopo la gara Milan Tomic presenta le dimissioni al club. Il presidente Nebojsa Covic le rifiuta, fissando un incontro all’indomani. Ne nasce un confronto di più di due ore, mentre intanto la notizia della volontà tecnica diventa di pubblico dominio.

Covic decide di smentire le voci alla stampa, promettendo una conferenza stampa entro 24 ore. La sensazione è che il rapporto sia rinsaldato, e che qualche testa in campo possa saltare: «Non voglio commentare queste notizie – le parole del presidente del club Nebojsa Covic – la situazione è stabile e vogliamo continuare a collaborare con lui». Non sarà così.

L’epilogo

In realtà, lunedì le parti hanno trovato l’accordo per la risoluzione contrattuale. Milan Tomic non crede nella sua squadra e la squadra non segue il suo coach. Punto.

Come si sia arrivati a questa conclusione è difficile da comprendere, in così poche settimane. Ma la sensazione è che le divergenze siano nate in sede di mercato. E forse… forse Milan Tomic è distratto.

Queste le sue parole: «Vorrei ringraziare il presidente Nebojsa Covic e tutta la società, dai giocatori allo staff, dalla direzione a tutti i membri del club: la collaborazione è stata eccezionale. Inoltre, vorrei esprimere la mia estrema gratitudine ai fan che ci hanno incoraggiato e supportato nel passato e in questa stagione. Auguro alla Stella Rossa molto successo e felicità a lungo termine e per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati».

Il presidente conferma l’addio, la serenità del rapporto, e l’impossibilità di grandi annunci per la successione: «Un coach costa tra i 500 e i 600mila euro, più auto e abitazione. Abbiamo sempre lanciato coach giovani, è la mission del basket serbo, e continueremo a farlo».

Intanto, dal Pireo, filtrano strane voci. Milan Tomic è tornato nel mirino dell’Olympiacos. David Blatt, che a lui venne preferito poco più di un anno fa, è ormai un ricordo. Kestutis Kemzura, assistente del coach israeliano, ha ricevuto conferma sino a fine stagione dopo il no di Georgios Bartzokas, ma la famiglia Aggelopoulos è storicamente incline ai cambiamenti di fronte.

Una cosa è certa, mentre intanto il mercato greco segna la firma di Taylor Rochestie: a breve o in estate, Milan Tomic sarà il prossimo coach dell’Olympiacos.

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