Panathinaikos vs Olimpia: le chiavi ed il pronostico di una sfida affascinante

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In campo questa sera alle 2030 nel leggendario teatro di Oaka.

 

La storia

Milano ha vinto due volte ad Oaka in questo millennio: l’ultima sfida del dicembre 2018, quando ancora Rick Pitino doveva sedersi sulla panca di Oaka, e prima nel 2012. 12/4 Pana in questo periodo , mentre è 13/5 per i greens il totale.

I numeri

Vantaggio Pana sia come “offensive rating”  (99,4 vs 90,3) che come “defensive rating” (89,9 vs 94,6). Milano produce 74,5 punti da 82,5 possessi: anche qui meglio i “greens” che realizzano 82,5 punti da 83 possessi di media.

Attacchi non  brillantissimi sinora, se è vero che i greci chiudono un possesso con un assist nel 16,9% dei casi, mentre nel 18,1% arriva una persa. Milano al 16,4% sia per assist che per perse. 15 e 13,5, rispettivamente, sono infatti un numero di perse eccessivo.

Quasi 10 punti percentuali a favore degli uomini di Pedoulakis a livello di tiro: 59% vs 49,4% da due e 39,4% vs 30,6% da tre. Ai liberi una sorta di tragedia greca: 61,8% con Milano al 76,6%. Un rimbalzo in più di media per l’Olimpia (33,5 vs 32,5): +2 milanese sotto le plance offensive.

I protagonisti

De Shaun Thomas sinora straordinario, a 20+8,5r, poi il solito Calathes da 17,5+7,5a ed un Fredette meglio nella sconfitta di Lione piuttosto che all’esordio. Oggi il Pana è soprattutto questi uomini, vista la latitanza di Wesley Johnson e dei lunghi.

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Rodriguez, Scola e Micov (15,5 – 14,0 – 13,0 ) sono le armi principali di Messina, cui dovranno necessariamente aggiungersi altre soluzioni, a partire da Michael Roll.

Potrebbe essere decisiva l’atipicità di uno scontro in ala forte tra Thomas e Scola, due con caratteristiche assolutamente opposte. Chi imporrà e chi subirà, nel caso?

Dove e come vincere

Entrambe le squadre paiono evidentemente legate al rendimento dei propri esterni, molto più che sotto canestro, dove si è visto poco, se non talvolta il nulla. Se le eccellenze dicono Milano, perché come il Chacho non c’è nessuno, nemmeno il grande Calathes, le soluzioni più ampie pare averle il Pana. Oltre appunto a Calathes, Rice, Fredette e magari un acuto dal silente Johnson possono rappresentare un grosso problema per la difesa biancorossa, discreta per soli 20 degli ultimi 80 minuti giocati tra Eurolega ed LBA e per nulla perfetta anche all’esordio in casa del Bayern. Di certo sarà Calathes a creare grande pressione sulla difesa milanese in fase di “p&r” e di visioni che solo lui ha.

La grande scelta milanese è chiara: ritmo da alzare dietro alle mani magiche di Rodriguez oppure affrontare la sfida a metà campo sulle spalle, principalmente, di Micov e Scola, non esattamente due corridori? Ecco perché Roll sarà la chiave e Brooks, con White dovrà far pesare la propria versatilità. Così come il cast di italiani dovrà dare qualcosa di tangibile, non solo in termini di impegno, altrimenti sarà pressoché impossibile.

Il Pana al momento deve solo imporre l’ampiezza di rotazione dove Milano è più scoperta, ovvero tra gli esterni, causa infortuni. In più deve sfruttare il vantaggio di non trovare corpi in grado di fermare DeShaun Thomas, a meno che non arrivi il miracolo di Brooks.

Importantissimo cosa accadrà dal perimetro: greci che usano il tiro da tre nel 36,4% dei possesso offensivi, mentre Milano lo fa il 30,8%. Qualità e quantità che dovranno andare di pari passo per chi vorrà portare a casa la W.

Obiettivo avversario sotto i 70 per Milano, attacco furioso sugli esterni per i padroni di casa.

Il pronostico di Eurodevotion

Panathinaikos tra i 6 e gli 8 punti, direi 82-75.

La curiosità

Amedeo Della Valle e DeShaun Thomas sono stati compagni in NCAA, nei primi anni del decennio, coi Buckeyes di Ohio State.

 

 

 

 

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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