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Dossier EuroDevotion | David Blatt – Olympiacos, tutta la verità

David Blatt Olympiacos
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Dal pomeriggio di ieri, domenica 6 ottobre, David Blatt non è più il coach dell’Olympiacos. Pareva essere una resa di entrambe le parti al destino avverso, a quel male terribile che ha colpito il coach bostoniano nei mesi scorsi. Ma a giudicare dalle reazioni successive, dalle parole e da certi fatti, le cose non paiono proprio stare così.

Non si cancelli l’umanità che ha legato, e legherà le parti. Ma anche in questo caso il dissidio esiste, soggiacente, da lungo tempo.

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David Blatt Olympiacos | Le reazioni

Le prese di posizioni più “popolari” sono state quelle di Sarunas Jasikevicius e Mike James. Se l’ex Milano pare, per dirla educatamente, esprimersi per sentito dire

Sarunas Jasikevicius, coach dello Zalgiris Kaunas, pare conoscere le basi del tutto: «Oggi va di moda licenziare l’allenatore. Ovviamente non sono dentro il club dell’Olympiacos quindi forse mi sfugge qualcosa sulla situazione che si è creata. Ma questo è il modo più facile. Qualche volta aiuta, ma non sono così sicuro che la mancanza di pazienza possa portare risultati migliori».

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David Blatt Olympiacos | Storia di un corteggiamento

Una premessa. La stampa greca è dura, cinica, spietata. Niente di paragonabile a quella italiana, anche accordata al calcio. E queste qualità diventano ancora più spiccate se si parla di Olympiacos, meno istituzionale (per così dire) dei cugini del Panathinaikos.

Il basket in Grecia ha copertura maggiore, i siti di riferimento non fanno mancare la cronaca, ma hanno anche una maggiore impronta di opinione che va ad invadere la normale stesura dei fatti. 

E allora, un passo indietro. Estate 2018. La famiglia Aggelopoulos, a capo dell’Olympiacos, ha ormai deciso da tempo di interrompere la collaborazione con Ioannis Sfairopoulos. Il coach di Salonicco ha scritto pagine importanti della storia del club, conquistando due titoli nazionali e due finali di EuroLeague, sempre eliminando la corazzata Cska. 

Tuttavia i rapporti si sono inclinati, il Panathinaikos ha vinto gli ultimi due scudetti (indimenticabile il “sacco” del Pireo del 2017, ennesimo derby che rischiò di non vedere la fine) e anche l’Eurolega non è stata indimenticabile. L’assistente, Milan Tomic, comprende di non essere il successore e si accorda con la Stella Rossa.

Due i nomi sull’agenda della famiglia Aggelopoulos: David Blatt e Ettore Messina. Ci sarebbe anche Sarunas Jasikevicius, ma il discorso non verrà mai neanche iniziato.

Il primo reale contatto è con David Blatt. Dopo la conquista dell’EuroLeague con il Maccabi Tel Aviv, due annate Nba con i Cavs (e una partecipazione alle Finals), prima del rientro in Europa all’ambizioso Darussafaka, spinto dalla potentissima Dogus, conglomerato turco che spazia dalle automobili alle costruzioni, dalla ristorazione ai media, finanche all’abbigliamento e al turismo.

La Dogus si farà presto da parte, inizialmente per appoggiarsi ai cugini del Fenerbahce, ma il lavoro di David Blatt è degno di nota. Una EuroLeague chiusa ai playoff con il Real Madrid, la conquista di un’EuroCup nella stagione successiva, il lancio di importanti elementi per il basket europeo dei massimi livelli, ovvero Scottie Wilbekin, Brad Wanamaker e l’ultimo mvp delle Final Four, Will Clyburn. Solo per fare qualche nome.

E’ il nome giusto. Gli Aggelopoulos lo sanno bene, ma la stampa tende a crederci poco. La situazione economica del club, oggi problematica, vive i suoi primi passaggi a vuoto. La distanza tra domanda ed offerta esiste, tuttavia la sensazione è che tra le parti ci sia un certo feeling.

Ignote le dimensioni dell’accordo, David Blatt firma un accordo biennale in breve tempo anticipando qualsivoglia trattativa con Ettore Messina, ancora assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs. Carta bianca sul mercato e via ad un matrimonio che durerà 466 giorni.

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David Blatt Olympiacos | Il processo sulla stampa greca

Un matrimonio, in fin dei conti, privo di reali momenti felici, e che trova la sua condanna in quelle che saranno le scelte di mercato di quell’estate 2018.

In cerca di uomini che, per talento e personalità, avviassero il processo di transizione di leadership dall’eterna, ma non infinita, coppia Printezis-Spanoulis, David Blatt individua due ruoli di partenza: guardia e centro.

Secondo la stampa greca la prima idea di Blatt era un “2” a tutto campo, di impatto fisico e presenza difensiva. Arriva Janis Timma, potenziale immenso dallo Zenit San Pietroburgo, ma l’accordo durerà meno di un anno, con passaggio in prestito (poi riscattato) ai russi del Khimki. Il lettone era d’altronde un’ala piccola. Fatta e finita.

Quindi il centro. David Blatt vuole un cambio per Nikola Milutinov, dotato di maggiore atletismo e rapidità sui campi difensivi. Si tratta a lungo Mathias Lessort, astro nascente della Stella Rossa Belgrado, ma arriva Zach LeDay. Buoni numeri, ma ala forte più che centro, e ancora più interrogativi lascerà il suo addio estivo, in direzione Zalgiris Kaunas.

E si arriva all’estate 2019, e anche qui le critiche non mancano. David Blatt, dopo l’addio di Nigel WilliamsGoss, vuole un play. Partono le trattative per Kostas Sloukas, che non entrano mai nel vivo, e soprattutto per Milos Teodosic. Firma Wade Baldwin, non proprio la stessa cosa. Il tutto per 700.000 dollari stagionali.

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David Blatt Olympiacos | La giusta difesa

E’ vero, il mercato estivo 2018 dell’Olympiacos aveva destato grande attenzione, ma si è rivelato fallimentare in ogni suo aspetto. Nigel WilliamsGoss, considerato uno dei prospetti di maggior interesse in Europa, ha mostrato gravi carenze difensive e di apprendimento.

Axel Toupane non ha fatto passi in avanti sostanziali restando un “giovane” all’alba dei 27 anni. Sasha Vezenkov non ha saputo costruirsi una dimensione totale in campo. In tutto questo, Vassilis Spanoulis ha chiuso la sua stagione al ventiseiesimo round di EuroLeague contro Milano, il senatore Vangelis Mantzaris è uscito progressivamente dalle rotazioni, e il solo Kostas Papanikolaou ha mostrato giovamenti dal rapporto con il coach di Boston.

In tutto questo, inutile parlare troppo degli Sloukas, dei Teodosic, e di certe scelte infelici. Rispetto agli anni di Ivkovic e Bartzokas il budget e la stabilità del club sono scesi drasticamente, imponendo a David Blatt  scommesse, più che prese sicure. Certamente, quel che è funzionato al Darussafaka è mancato al Pireo. Dati di fatto.

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David Blatt Olympiacos | Epilogo

Quel che la stampa greca contesta a David Blatt è poi un difetto di personalità. Sulla panchina del Pireo serve un duro, un coach che non abbia problemi a ribaltare uno spogliatoio.

Questo sarebbe mancato all’ex Maccabi Tel Aviv: «Non è un duro». Simpatico, amato dalla stampa e dai tifosi, ma non un duro.

Era davvero questa la carenza di David Blatt? Certamente una personalità forte sarebbe servita in un club che ha perso stabilità economica, che ha iniziato una lunga battaglia contro tutti i livelli del basket greco, abbandonando il campionato e ripartendo nell’A2 nazionale, il tutto con alle spalle il mancato accesso ai playoff di EuroLeague.

Ma un uomo simile esiste? Un coach può davvero lavorare in queste condizioni? E’ la domanda che probabilmente si starà ponendo in queste ore il primo candidato alla successione, Georgios Bartzokas.

Si dice che sia il nome giusto, che ora proprio da Boston stia prendendo in considerazione l’offerta, forte del sostegno di stampa, società e tifosi.

Sul curriculum di Bartzokas poco da dire, ma ricordiamo che al principio dell’autunno 2014 fu costretto a dimettersi. La causa? La rabbia di un popolo dopo il ko in un derby di Coppa di Grecia con il Panathinaikos. Lo stesso popolo che ora lo rivorrebbe. Stranezze di un mondo stranissimo. Il basket greco.

Stranissimo, e affascinante proprio per questo. Ecco perchè non sono da escludersi due alternative: la permanenza sino a fine stagione dell’assistente Kestutis Kemzura o la chiamata di Vangelis Angelou, già nello staff tra il 2010-2012, e alla guida dell’Efes nel 2013-2014 in attesa di Dusan Ivkovic. Attualmente, è all’Aris Salonicco.

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