E’ già pallacanestro vera: un buon Real su un Fenerbahçe in crescita

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Non poteva esserci modo migliore per dare il vaia alla stagione 2019/20 di Turkish Airlines Euroleague : Real e Fenerbahçe, due superpotenze, due squadre dai roster profondissimi, ricchi di talento ed esperienza, due coach che spiegano pallacanestro da anni, con Zele che si spinge addirittura all’inizio dell’ultimo decennio del secolo passato.

La gara ha detto che il Real oggi sta meglio, e lo sapevamo benissimo senza bisogno della sfida di ieri, di un Fenerbahçe che comunque, a sprazzi, offre alcune istantanee di quello che potrà essere.

La nostra analisi, nei consueti e… tanto copiati 5 punti di Eurodevotion.

  • Primo quarto da incubo per i turchi con 30 punti subiti ed un parziale di 19-4 Real dopo 5’43” che poteva far pensare ad una severa punizione. I 62 punti subiti nei restanti 34’17” testimoniano di una squadra che, sebbene in difficoltà, ha valori notevolissimi anche in difetto di roster al momento, e che sta iniziando a difendere insieme. Conceder il campo aperto ed una circolazione troppo rapida al Real è sinonimo di sconfitta certa e lo staff del Genere lo ha fatto presente con una certa incisività nel timeout chiamato dopo il canestro di Taylor che fissava il +15 madrileno. la conclusione di Sloukas mancata per il pareggio sul 75-73 e la tripla del meno uno mancata da Williams sul 77-73 hanno sostanzialmente chiuso la partita. 23/15 e 12/17: il rapporto assist/perse delle due squadre è lì a dimostrare, tra le altre cose, perché ha vinto Madrid.
  • Tantissime situazioni interessanti da entrambe le parti, ma su tutte separeremmo quelle di 4 giocatori. Derrick Williams da 40 minuti e conseguenti numeri importanti, ma ciò che impressiona di più è il sempre maggior coinvolgimento di un giocatore che è splendidi talento e solista in un contesto di squadra. Nando De Colo è il primo che può beneficiare di tutto ciò e non immaginiamo nemmeno cosa sarà quando ci sarà la terza terribile minaccia di Vesely in post. I primi passi importanti di Jordan Mickey sono visibili, mentre Campazzo è ormai in grado di dominare anche quando fa “solo” 14 + 8 con il 50% dal campo.
  • Siamo ad inizio ottobre, la stagione sarà incredibilmente lunga ed intensa: è bene tenere in considerazione tutto ciò insieme alle assenze ed alla condizione delle due squadre, per certi versi diametralmente opposta. Vesely e Lauvergne out, Sloukas reduce da un mondiale giocato col freno a mano tirato, Gigi che si sta gestendo al meglio grazie al cuore che fa provincia di cui dispone, De Colo reduce da pochi “allenamenti fasciati”: il Fenerbahçe se non è un cantiere, poco ci manca. Nulla di paragonabile alla sola assenza per scarsa condizione (Laso dixit) di Trey Thompkins in una squadra che coi suoi singoli  ha sostanzialmente dominato il mondiale cinese. Quindi la domanda che sorge spontanea è semplice: esistono belle sconfitte? No, assolutamente, ma esistono sconfitte da cui poter separare elementi di crescita su cui costruire il futuro. Anche prossimo. Ad Istanbul lo sanno bene. A Madrid sanno altrettanto bene che questo non è un trionfo ma la via maestra è assolutamente quella intrapresa. Oggi i favoriti sono loro, senza alcun dubbio.
  • Gli uomini di Zele archiviano con una sconfitta la prima tappa di un “tour de force” clamoroso che li porterà a far visita anche a  Belgrado, Milano, Tel Aviv, Mosca, Barcellona e Villeurbanne nelle sole prime dieci giornate, prima di una serie da 5 gare casalinghe delle successive sei. Poco equilibrio pure nel percorso iniziale di Madrid: ancora Maccabi in casa, poi tre trasferte (ZAL-EFES-BAY), Alba in casa, Stella Rossa fuori e poi al Wizink arriveranno Barcellona, Khimki e Cska. Obiettivamente qualcosina di meglio si poteva fare nella compilazione dei calendari, su cui però va onestamente detto, incidono mille fattori, tra i quali non secondario il discorso delle leghe domestiche, alcune decisamente disorganizzate.
  • «Se penso a dove eravamo dieci giorni fa ed a dove siamo oggi, posso dire di essere moderatamente soddisfatto». Tanto realismo nelle parole di Obradovic, ma soprattutto consapevolezza di un cammino che, come spiegato nel punto precedente, ha molto più di un’insidia nel calendario dei primi due mesi così come nella condizione ancora approssimativa di troppi elementi.. «Il primo obiettivo è vincere più partite possibile e qualificarci ai Playoff, dopodiché ci porremo quello successivo». Consapevole della durezza del torneo, è un Laso rilassato il giusto a sottolineare come in questa competizione si debba pensare poco per volta. Anche per chi può permettersi un Fabien Causeur da 4’37” ed un DNP di Don Felipe.

(foto Marca)

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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