Fiba World Cup: Marc Gasol e Luis Scola guidano Spagna ed Argentina in finale

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In attesa di metterci comodi e goderci quella che sarà una delle finali più spettacolari ed emozionanti (Argentina vs Spagna), vi facciamo il resoconto delle due semifinali che si sono disputate ieri a Pechino.

Spagna – Australia

Possiamo tranquillamente affermare che la gara tra queste due squadre è stata la più avvincente e combattuta di questa FIBA World Cup 2019. Infatti, per decretare il vincitore finale non sono bastati i canonici 40′, ma c’è stato bisogno addirittura di due supplementari.

95-88 termina così il match che andiamo ad analizzare mediante i soliti cinque punti.

Il Gladiatore 

Se la Spagna è riuscita a conquistare la finale, il grande merito va a attribuito a Marc Gasol che ha deciso di prendere per mano i suoi compagni, guidandoli verso il successo. Il pivot dei Toronto Raptors ha messo a segno ben 33 punti (8/10 da 2; 3/9 dalla lunga distanza e 8/8 a cronometro fermo) in 38′ di utilizzo con 6 rimbalzi e 33 di valutazione. 

Patty Mills

Con la sconfitta maturata a Pechino, l‘Australia saluta il Mondiale, ma lo fa con una grande prestazione contro un’avversaria molto preparata ed attrezzata come le Furie Rosse.  E se parliamo della compagine australiana non si può rimanere indifferenti davanti al talento di un giocatore come Mills. Il classe ’88 è sempre andato in doppia cifra, segnando 23.9 punti di media a partita. Anche nel match di ieri, il giocatore dei San Antonio Spurs ne ha realizzati ben 34 punti, dimostrando ancora una volta tutto il suo potenziale.

Occhio ai rimbalzi offensivi

In vista della finale di domenica contro l’Argentina, gli uomini di coach Sergio Scariolo dovranno cercare di migliorare sotto questo aspetto. Nonostante il successo, gli spagnoli hanno sofferto molto la fisicità degli avversari ed hanno concesso diversi secondi tiri. La compagine spagnola ha chiuso con solo nove rimbalzi offensivi conquistati, mentre gli australiani ne hanno collezionati venti.

Ricky Rubio e Sergio Llull

Oltre all’ottima performance fornita da Marc Gasol, gli altri due artefici di questo successo sono Ricky Rubio e Sergio Llull. Dopo esser stato protagonista nelle vittorie ottenute contro Serbia e Polonia, il playmaker dei Suns ne ha nuovamente segnati 19. Invece, la guardia del Real Madrid ne ha totalizzati 17. Insomma se questi due fuoriclasse sono in giornata è davvero difficile fermarli.

 Lucidità

E’ stata questa la parola chiave che ha accompagnato la compagine guidata da Sergio Scariolo. Dopo essere stati sotto anche di dieci lunghezze, la Spagna non ha mai mollato e e ci ha creduto fino alle fine. Emblematico l’ultimo gioco preparato alla perfezione dal coach bresciano ed eseguito dai suoi uomini con grande intelligenza.

Argentina – Francia 

Sia gli albicelesti che i transalpini arrivavano a questa partita galvanizzati dalle stupende vittorie ottenute rispettivamente ai danni della Serbia e degli USA. Dopo un primo tempo molto equilibrato, ad essere decisivo nell’esito finale è stato il terzo periodo, nel quale l’Argentina è riuscita ad allungare in modo convincente nel punteggio, dovendo poi solo amministrare il vantaggio senza troppi patemi.

80-66 il punteggio finale che andiamo ad analizzare tramite cinque punti.

L’Eroe

A Buenos Aires stanno già prendendo le misure per far costruire una statua a Luis Scola. Dopo essere stato il top scorer nella sfida contro la compagine serba, anche ieri ha letteralmente trascinato i suoi compagni di squadra alla vittoria. E’ lui che mette in cassaforte il risultato, mandando a bersaglio due conclusioni dalla lunga distanza  che tagliano le gambe ai francesi. A fine gara commovente l’abbraccio con Manu Ginobili e chissà cosa si sono detti. Ah dimenticavo, Scola ha messo a referto 28 punti e 10 rimbalzi con 32 di valutazione in 34′ ed ha superato Juan Carlos Navarro, leader con 213 punti segnati nelle fasi ad eliminazione diretta della Fiba Basketball World Cup.  Direi che dopo questi dati non c’è altro da aggiungere.

No Rudy No Party

Dopo la strepitosa partita giocata contro gli USA da parte del nativo di San Quintino, ieri Gobert non è riuscito a replicare la stessa prestazione ed è stato molto impreciso. Il centro in forza agli Utah Jazz ha segnato solo 3 punti ed ha avuto percentuali al tiro molto basse (1/3 da 2 e 1/4 a cronometro fermo).

Il tiro da 3 della Francia

Ci sono serate in cui la palla non ne vuole proprio sapere di entrare e non ci si può fare nulla. Se si dà velocemente uno sguardo alle statistiche, si può subito notare la bassissima percentuale (7/31) 22% al tiro dall’arco degli uomini di coach Vincent Collet. In partite come queste non si possono sbagliare cosi tante conclusioni dalla lunga distanza se si vuole vincere.

Il collettivo argentino

A fare la differenza è stato un aspetto ben preciso; da una parte si è vista una squadra solida, unità e pronta buttarsi per terra a lottare su ogni pallone. Dall’altra, invece, mi è parso di vedere un team incentrato molto sulle individualità e non sul concetto di squadra. Ricordatevi una cosa: non sempre vince la migliore, ma chi è più squadra.

66 

Corrispondono ai punti segnati dai francesi. Un dato certamente emblematico visto che finora la Francia aveva prodotto tanti punti. Complice di tutto questo un’efficace difesa da parte di Campazzo e compagni, ma anche tanta confusione offensiva di De Colo &company. Non so se sia solo una mia idea, ma l’Argentina dopo aver battuto la Serbia ha preso ancora più consapevolezza del proprio valore, mentre i transalpini sembra abbiano dato tutto contro il Team USA e non avevano più energie fisiche e mentali.

 

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