Il nuovo Barcelona Lassa: 5 ragioni per definirli rinati

Mercato da top, nuove rotazioni e non è ancora finita qui: la sfida alle Final Four è lanciata?

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Scintillante. Intrigante. Affascinante. La nuova stagione di Eurolega si appresta ad essere eletta come la stagione più ricca di argomenti degli ultimi anni, apparsi “oscuri” o quasi di dettagli tecnici e di mancanza di equilibrio tra le squadre di medio/alta fascia.  L’onda dei talenti americani ed europei provenienti da quel mondo tutto a parte chiamato Nba ha sicuramente fatto aumentare hype e interesse verso la massima competizione continentale, che in questo momento si preannuncia ancor più ricca di appeal  e che ha visto un mercato ricco zeppo di colpi importantissimi (l’ultimo in queste ultime ore è l’approdo ufficiale di Achille Polonara al Baskonia).

Un’analisi di movimenti e di intrecci cestistici che giustamente vogliamo far ripartire proprio dalla Spagna. Di certo un mercato che oltre l’approdo di Nik Stauskas sempre in terra basca e le varie conferme viste in casa Real Madrid, ha visto la rinascita di una delle tante big dimenticate nel panorama cestistico europeo: quel Barcelona Lassa, che dopo un mercato da 5 stelle plus, a mio modo di vedere si candida fortemente a recitare un ruolo da protagonista assoluto in Turkish Airlines Euroleague dopo i grandissimi miglioramenti della passata stagione. Dopo aver ricominciato a volare nella passata stagione, la proprietà catalana ha deciso di voler tornare al vertice con colpi di mercato non auspicabili alla vigilia della nuova stagione.

Un argomento suggestivo e affascinante, e certamente pieno di discussione, che merita di essere analizzato come di consueto con la nostra analisi in 5 punti chiari e precisi per descrivere la papabile rinascita catalana.

Idee tecniche chiare: ancora fiducia a Svetislav Pesic

Ha salvato la “barca” in corso d’opera due stagioni fa. Si è avvicinato a 40’ dalle Final Four di Vitoria in una serie emozionante ed equilibrata con l’Anadolu Efes di coach Ataman attuale squadra vice-campione d’Europa.

Nella passata stagione ha rigenerato Heurtel e Singleton e dato un’identità difensiva che si era smarrita nel corso delle ultime disastrose annate. A tutto ciò aggiungeteci la vittoria allo scadere dell’ultima Copa Del Rey proprio contro il Real Madrid di coach Pablo Laso e avete completato una stagione comunque positiva. Il condottiero Svetislav Pesic ha permesso tutti questi miglioramenti. È senza dubbio il primo degli artefici della rinascita citata in apertura e ha costruito la sua squadra in base ai suoi dogmi cestistici: difesa asfissiante e talento perimetrale e fondamentalistico decisamente imprescindibile.

Sicuramente ora lo step decisivo è migliorare la mancanza di concentrazione nei momenti cruciali della stagione e saper gestire al meglio lo spogliatoio con più star power del suo ciclo tecnico alla guida della squadra catalana. Il punto di vista manageriale, nel senso interpersonale con i giocatori a propria disposizione, giocherà un ruolo fondamentale per il successo del team catalano.

Una ritrovata profondità: la panchina ben più solida della passata stagione

Se nella passata stagione le alternative in corso d’opera sono sempre rimaste le stesse e molto spesso meno affidabili del previsto, la conferma di coach Pesic e un’intesa finalmente ritrovata tra coach e dirigenti dell’area tecnica catalana, ha permesso finalmente una costruzione del roster decisamente molto credibile.

Il giusto assortimento in tutti i ruoli (ora manca soltanto da valutare cosa fare per quanto concerne la cabina di regia) consente una profondità di rotazione non indifferente e mai vista finora in casa Barcelona Lassa. Kyle Kuric, Pau Ribas, Rolands Smits, Pierre Oriola consentono l’aumento di solidità del gruppo e dei meccanismi difensivi e offensivi a propria disposizione. In più se si  aggiunge a questo gruppo di giocatori la duttilità di Victor Claver e la specialità di spacca-partite targata Adam Hanga, si ha davvero tra le mani potenziale ricco e davvero duttile per qualsiasi piano partita sarà deciso da coach Pesic.

Kevin Pangos: è ora di caricarsi responsabilità sulle proprie spalle

Avere dalla propria parte il peso di riscattare a tratti una stagione piena più di ombre che di luci, fa di te uno dei bersagli più facili da criticare in caso di fallimento del progetto tecnico. Tutto ciò aumenta di rilevanza se un tuo compagno di reparto del livello tecnico-qualitativo del calibro di Thomas Heurtel, ha la sfortuna di infortunarsi in nazionale.

La prossima stagione di Kevin Pangos è ad un bivio importante soprattutto dal punto di vista economico del club catalano. Dopo la stagione di basket scintillante con coach Jasikevicius allo Zalgiris, nella scorsa stagione ha illuminato a tratti la scena del Palau Blaugrana, facendo storcere il naso all’esigente pubblico spagnolo.

Ora è per il momento il regista della squadra più talentuoso delle ultime tre stagioni vissute in terra catalana. Si parla di possibili rinforzi e di sostituti di Heurtel in vista della prossima stagione, che possono essere elemento di pressione psicologica in questo momento della sua carriera, ma ora come ora Pesic gli dà fiducia e dalla sua parte ha un alleato formidabile: i suoi nuovi compagni di quintetto.

I nuovi arrivati: ecco la sceneggiatura della rinascita targata Barcelona Lassa

Ci sono un campione in carica, un grande rivale ora alleato, un grande ritorno e un grandissimo potenziale. Sembra la sceneggiatura perfetta di un grande inizio di stagione. Il Barcelona Lassa, in questa lunga estate si è ispirata ai grandi classici del mercato estivo e, per rinascere alla perfezione, ha scelto quattro giocatori incredibilmente straordinari.

Cory Higgins, stellare con Itoudis e il suo CSKA Mosca, sarà il leader tecnico della squadra. Il ritorno in Europa dell’ex Real Nikola Mirotic aggiunge esperienza, qualità ed  ampiezza degli spazi in campo fondamentali per il gioco di Pesic. La freschezza atletica e fisica di Brandon Davies aiuteranno il chilometraggio elevato messo in scena dal croato Ante Tomic in queste ultime stagioni europee. A tutto ciò aggiungete il ritorno del figliol prodigo Alex Abrines, capace di spaccare la partita in qualsiasi momento:  se riuscirà a tornare mentalmente un giocatore solido, sono davvero guai per chiunque.

La pressione: il nemico giurato di una rinascita “quasi” perfetta

Le aspettative sono altissime. Gli investimenti effettuati sono da top 4 in Turkish Airlines Euroleague. L’esperienza, la qualità, la duttilità tecnica del roster sono decisamente ben amalgamabili con le idee di Pesic. Ora resta solo un avversario da sconfiggere: la pressione.

Sarà paradossalmente e inevitabilmente il nemico giurato numero uno del club catalano nella prossima stagione continentale e spagnola. Il peso di così tanto talento non si vedeva da tanto troppo tempo e molto spesso assemblare grandi giocatori può smembrare la mentalità solida di un progetto biennale che ha visto upgrade importantissimi stagione dopo stagione.

Dall’era Navarro probabilmente non si vedeva una squadra così forte e capace di poter ambire al trono d’Europa, ma sarà saper gestire la pressione nel corso della prossima e lunga annata a decidere il destino del progetto catalano. Ora è tempo di non deludere. Barcelona ora ha la grande chance per rinascere.

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