Graziella Bragaglio: Vogliamo Top 16, Final 8 e Playoff

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Graziella Bragaglio, presidente della Germani Basket Brescia Leonessa, presenta in esclusiva ad Eurodevotion quella che sarà l’annata del club, impegnato per il secondo anno consecutivo nella doppia avventura LBA-7DAYS EuroCup.

Chiuso il sodalizio con coach Andrea Diana, a prendere le redini del gruppo bresciano è ora l’ex Caserta, Pistoia e Sassari, Vincenzo Esposito. Il “Diablo” riparte dall’esperienza di capitan David Moss e del blocco degli italiani Luca Vitali, Brian Sacchetti, Awudu Abass, Andrea Zerini, Tommaso Laquintana e Marco Ceron, ai quali si aggiungono gli innesti di Tyler Cain, Ken Horton, DeAndre Lansdowne, Tommaso Guariglia e Bronson Koenig. 

Dopo otto anni insieme ad Andrea Diana, avete deciso di aprire un nuovo ciclo con Vincenzo Esposito: Come nasce la trattativa?

«Vincenzo Esposito è un allenatore che rispecchia la nostra volontà di iniziare un nuovo corso di Basket Brescia Leonessa. Durante questi anni insieme, Andrea Diana ha fatto crescere la nostra società, arricchendo anche se stesso dal punto di vista professionale. E’ rimasto nel nostro sistema per tanto tempo svolgendo un ottimo lavoro, ma forse era giunto il momento di cambiare e di dare una ventata di aria nuova. Coach Vincenzo Esposito, la passata stagione, ha partecipato in prima persona alla costruzione della squadra della Dinamo Sassari, rispecchiando a pieno quelli che erano gli obiettivi del club. E’ un allenatore giovane che conosce bene il mercato americano, ha grinta e personalità: abbiamo quindi voluto affidare a lui la conduzione della squadra per i prossimi due anni».

 Rispetto alla scorsa annata, si riparte da un consistente zoccolo duro al quale si sono aggiunti quattro innesti americani (Cain, Horton, Lansdowne e Koenig). Con che criterio sono stati scelti i nuovi arrivati? 

«La nostra ultima stagione si è conclusa presto, data la mancata qualificazione ai playoff. Ciò ci ha permesso di guadagnare tempo per scandagliare il mercato estivo con maggiore attenzione. Certamente, il fatto di poter contare su un roster già composto per il 60% da giocatori italiani e ben rodato, ci ha semplificato il lavoro di inserimento delle pedine mancanti. Il criterio di scelta dei nuovi giocatori ha combinato le caratteristiche tecniche richieste dal nostro allenatore e quelle societarie, in termini economici. Ciascuna procedura in maniera piuttosto fluida: il nostro General Manager Sandro Santoro ha intavolato delle trattative rapide e semplici,  a seguito delle quali i giocatori si sono confrontati con il coach, che ha esposto loro gli obiettivi della stagione».

Con l’acquisto di Bronson Koenig l’organico è da consolidarsi chiuso oppure ci si potrebbe aspettare qualche colpo di mercato last minute?

«In questo momento il mercato è virtualmente chiuso e la squadra partirà così. Poi, si sa  possono capitare delle situazioni diverse o inaspettate, che implicano interventi ed inserimenti. Ad oggi, tuttavia, queste sono le risorse umane a disposizione di coach Esposito».

Quanto è stato importante per il club aver potuto riconfermare un giocatore di spessore come Awudu Abass? (ricordiamo che l’ala italiana avrebbe potuto usufruire di una clausola d’uscita dal contratto entro il 15 luglio 2019, ndr)

«Da parte del club posso solo dire che c’è grandissima soddisfazione per questa decisione. La scelta presa da Abass ci fa capire che lo scorso anno si è trovato bene. Grazie al lavoro dell’allenatore e dei suoi compagni è riuscito a mettere in mostra tutto il suo potenziale ed è stato emblematico il messaggio che il giocatore ha scritto al nostro GM Santoro per mettere fine alle continue voci sul suo futuro: “Voglio Brescia e voglio rimanere qui“».

Rispetto alle precedenti stagioni, quest’anno il numero delle squadre partecipanti al campionato di LBA è aumentato a 17. Secondo lei non sarebbe meglio ridurre il numero delle partecipanti ed alzare ulteriormente il livello?

«Essere in numero dispari implica che ogni domenica una squadra, a turno, riposi. Non sarà bello per nessuno, perché ci si ritrova a dover riprendere il filo in un campionato difficile e particolarmente lungo. Tuttavia, le compagini che si aggiungeranno al campionato (Fortitudo Bologna, Treviso e Virtus Roma, ndr) rappresentano piazze importanti e società storiche che daranno certamente valore aggiunto alla serie: è importante che anche i grandi centri cittadini siano presenti nel sistema della pallacanestro italiana. Non so quale potrà essere il progetto a lungo termine previsto  dall’organizzazione né se si potrà mai tornare a 16 squadre: bisogna inoltre capire quale sarà il criterio di selezione adottato per la promozione dal campionato di serie A2».

Avete deciso di partecipare per il secondo anno consecutivo alla 7DAYS EuroCup. Qual è il bagaglio di esperienza che portate con voi? 

«La scelta di chiedere la Wild Card e la sua successiva accettazione è per noi motivo di grande orgoglio. Quest’anno ripetiamo quella che per noi è stata un’esperienza molto bella, formativa e che ci ha coinvolto in prima persona con diverse iniziative prestigiose, tra cui “One Team”, il progetto d’integrazione sociale con il quale abbiamo unito tre associazioni del nostro territorio. La conoscenza del mondo europeo ha dato alla società l’opportunità di crescere e siamo pronti per fare l’ulteriore salto di qualità che l’Europa richiede. E’ un vantaggio per noi aver già partecipato a questa manifestazione e ne approfitteremo per correggere e migliorare gli aspetti organizzativi per i quali saremo certamente più preparati. Anche il fatto di giocare ogni due giorni risulterà per la squadra più naturale e ci sentiamo immediatamente rafforzati sotto questo punto di vista».

Brescia è stata sorteggiata nel girone C, insieme a: Darussafaka Tekfen Istanbul, Unics Kazan, Cedevita Olimpjia LjubljanaJoventut Badalona e Nanterre 92. Come inquadra questo girone?

«Il girone che ci vede coinvolti è tosto, ma non farei nessuna differenza rispetto a quello dello scorso anno, che è stato ugualmente molto competitivo. Le squadre che affronteremo sono compagini di alto livello e strutturalmente ben organizzate, quindi sarà nostro compito preparare le partite, e poi giocarle, nel migliore dei modi».

Quali sono, infine, gli obiettivi della stagione 2019-2020?

«Vogliamo innanzitutto entusiasmare il pubblico, riempire il PalaLeonessa e coinvolgere ancora di più la città, che da quest’anno avrà in serie A anche il Brescia Calcio. Inoltre, vorremmo crescere anche a livello imprenditoriale e diventare all’interno del movimento una realtà ulteriormente consolidata. Dal punto di vista sportivo puntiamo certamente a centrare le Top 16 della 7DAYSEuroCup, le Final 8 di Coppa Italia a febbraio ed infine staccare un pass per i playoff».

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