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Panathinaikos ed Olympiacos: 10 domande per capire il futuro del basket greco, in patria ed in Eurolega

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Che la Grecia sia un paese che ha vissuto situazioni molto complicate negli ultimi anni è noto a tutti. Quanto accaduto non ha certo risparmiato i due massimi club cestistici  del paese, protagonisti del nuovo millennio europeo ad altissimo livello ed ora decisamente in fase di grande riflessione, se proprio non vogliamo dire di crisi.

L’eterna “querelle” tra “greens” e “reds” è ricca di episodi clamorosi, alcuni oltre il limite del consentito e della decenza: noi abbiamo voluto andare oltre, confrontandoci con le nostre fonti ateniesi e ponendoci una serie di interrogativi cui solo delle risposte chiare potrebbero farci comprendere come stanno le cose realmente.

A livello di numeri stiamo parlando di due squadre che dal 1994 sono parte fondamentale della storia del basket europeo. 10 Final 4 per l’Oly, 11 per il Pana. 6 titoli “greens” e 3 “reds”. L’ultima partecipazione all’atto conclusivo della stagione è datata 2012 per la famiglia Giannakopoulos, mentre per gli Aggelopoulos vi sono 4 viaggi negli ultimi 8 anni almeno in semifinale. Solo 9 volte, sempre dal quel 1994, il titolo è stato aggiudicato senza che vi fosse almeno una delle due ateniesi tra le prime 4 d’Europa.

Il punto di partenza? «La realtà è assai complicata e molto semplice allo stesso tempo: vi è una crisi terribile che sta attanagliando sia il Pana che l’Oly, seppur in maniera differente. Tutto parte da lì ed il futuro del basket greco è molto in forse». Sono proprio le nostre fonti greche, che chiedono l’anonimato, ad introdurre in modo assai chiaro le nostre domande.

Come da nostra tradizione l’unico interesse che abbiamo è il bene e lo sviluppo del gioco che amiamo, segnatamente il futuro più roseo possibile per la pallacanestro di Eurolega. Siamo di fronte a due club storici che affrontano un momento delicatissimo: mai e poi mai vorremmo vederci privati dello spettacolo dell’Oaka o del “Pace e Amicizia”. E de è per questa ragione che lanciamo il nostro grido di disperazione attraverso 10 semplici domande, che riteniamo estremamente logiche nella misura in cui le risposte potrebbero chiarire in modo inequivocabile cosa sta succedendo.

Non ci arrendiamo ed attendiamo il confronto, come sempre, seppur siano sempre le nostre fonti ateniesi a dirci in modo assai diretto «Mi dici che vuoi capire ed è lecito, nonché molto logico, ma noi che siamo qui facciamo forse più fatica di voi».

 

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