Venezia passa a Sassari nel segno di Austin Daye

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Ad aggiudicarsi il terzo atto della finale scudetto 2018-2019 è l’Umana Reyer Venezia, che dopo aver perso in gara 2, si riporta avanti nella serie sul punteggio di 2-1. Gli uomini di coach Walter De Raffaele approcciano bene la partita e chiudono il primo periodo avanti di tre punti (16-19), allungando poi nella seconda frazione sulla doppia cifra di vantaggio, ma i padroni di casa non ci stanno e chiudono al 20′ sotto di sette (32-39). Nella ripresa, i lagunari sulle ali dell’entusiasmo allungano sul 50-64, provando così a scappare in modo definitivo, ma la Dinamo Sassari con un break di 14-0 impatta sul 64 pari e riapre il match. Come in gara 1 è un finale da cardiopalmo, e a spuntarla è la squadra della laguna.

73-76 il punteggio finale della sfida che andiamo ad analizzare mediante i consueti cinque punti.

I figli d’arte 

Chissà se ieri papà Darren Daye e papà Alberto Tonut nel guardare la partita e la prestazione fornita dai rispettivi figli non si siano emozionati. Partiamo da quella disputata da Austin Daye; dopo aver chiuso con solo 8 punti in gara1, nella seconda partita ne ha segnati 20 punti e nella terza ha fatto ancora meglio con 22. E’ lui a rispondere presente nel momento di difficoltà segnando un paio di canestri pesantissimi, che regalano la vittoria alla sua squadra. Darren Daye vinse con la maglia di Pesaro ben due scudetti (1987-1988 /1989-1990) e quindi sa come vincere un tricolore e chissà se ha già dato qualche dritta su come vincere questo trofeo a suo figlio, che comunque per il momento con la maglia di San Antonio nel 2014 ha vinto il titolo in NBA e nel 2018 la Fiba Europe Cup con Venezia. 

Dall’altra ci sono Alberto e Stefano Tonut. Il classe ’62 non ha mai vinto uno scudetto in A1, ma ha conquistato quattro promozioni con le maglie di Trieste, Livorno e Gorizia e l’oro con la Nazionale a Nantes nel 1983. Eh già proprio la Libertas Livorno, quella che perse nel’89 la finale famosa contro Milano con il canestro non convalidato di Forti e nella quale giocava anche l’attuale allenatore di Stefano, Walter De Raffaele. Tonut sa già come si vince uno scudetto visto che due anni fa lo ha già conquistato proprio con la maglia di Venezia . Anche ieri sera il nativo di Cantù ha dato il suo solito contributo con 11 punti realizzati. 

Insomma i rispettivi papà possono ritenersi soddisfatti del lavoro svolto sui propri figli…

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Corrisponde al numero di giocatori della Dinamo Sassari che anno chiuso in doppia cifra e che rispettivamente sono: Rashawn Thomas (17), Dyshawn Pierre (15), Achille Polonara e Stefano Gentile entrambi con 10 punti messi a referto. Il contributo fornito da questi quattro giocatori non è comunque servito ad evitare la sconfitta. Abbiamo sempre detto che che la forza di questa squadra è il collettivo, ma ieri non è bastato.

No Cooley no party

A pesare come un macigno nell’esito finale dell’incontro è la prestazione fornita da Jack Cooley. Il pivot americano su nove partite giocate nei playoff ha chiuso in sette occasioni in doppia cifra. Le uniche due volte che non ha segnato almeno dieci punti sono state in gara 1 al Mediolanum Forum di Assago contro l’Armani Exchange Milano e in gara 3 al PalaSerradimigni contro l’Umana Reyer Venezia. Nel primo caso i sardi sono riusciti comunque a vincere, nel secondo no. Inoltre, il classe 91‘ arrivava a questa gara con due doppie doppie in fila (12 pt e 11 rimbalzi in G1 e 16 punti e 11 rimbalzi in G2). A tutti capita di incappare in una serata storta ci mancherebbe, ma i bianco blu hanno bisogno del suo gigante.

La specialità di Venezia 

Lo abbiamo già sottolineato in diverse occasioni, specialmente in questa serie. Uno dei punti di forza dell’Umana Reyer Venezia è la fase difensiva. Dopo aver subito 80 punti due giorni fa, ieri sera i veneziani sono riusciti a subirne 73. E’stata una partita molto simile a quella di gara 1, dove i dettagli hanno fatto la differenza e dove la difesa è stata fondamentale nei momenti clou. Quando Venezia difende in questa maniera per gli avversari c’è ben poco da fare. Se gli orogranata vorranno ritornare in laguna sul 3-1, dovranno nuovamente fornire una solida prova difensiva, anche se non sarà facile perché la stanchezza comincia a farsi sentire e anche il caldo…..

Da dove deve ripartire Sassari 

In vista di gara 4, coach Gianmarco Pozzecco dovrà preparare il match ripartendo dallo spirito che i suoi ragazzi hanno messo in mostra nell’ultimo quarto. Quando ormai sembrava tutto finito e l’inerzia della gara era ben salda nelle mani degli avversari, la sua squadra non si è arresa e con orgoglio è riuscita a recuperare il divario, che c’era tra le due compagini. Per vincere domani sera ci sarà bisogno della partita perfetta e la Dinamo dovrà fin da subito imporre il proprio gioco e ritmo se vorrà uscire con un successo, sapendo che Venezia cercherà in tutti i modi di provare ad allungare sul 3-1 così da avere il primo matchpoint in casa al Taliercio in gara 5. 

 

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