Le voci dei coach e dei campioni dal cuore della Final 4

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Un splendida giornata di sole viene investita da un vento gelido che porta la pioggia. Il gelo improvviso diviene tempesta, quella che ci si aspetta nel weekend di Turkish Airlines Euroleague.

E’ quello che succederà dal tardo pomeriggio di domani nella splendida Fernando Buesa Arena. Il derby turco, nuovo classico d’Europa, e la rivincita tra Real Madrid e Cska, roba che promette spettacolo solo a nominarle.

LE DANZE APERTE DA GHERARDINI

Il primo saluto è quello caloroso di Maurizio Gherardini che, probabilmente con l’uscita dell’anno, ci dice testualmente «vedremo se saremo in grado di essere una “cinderella” molto aggressiva», in riferimento ai problemi di infortuni del suo Fenerbahçe. Insomma, vedere Obradovic nel ruolo di Cenerentola non so se sia esattamente quanto ci aspetteremmo… Quando gli facciamo notare che si dovrà capire anche se l’Efes saprà giocarsela da favorita, il più grande dirigente italiano di basket dell’era moderna è chiarissimo: «Appunto, vedremo».

INJURY UPDATE E NICK MELLI

Nikola Kalinic e Jan Vesely ci saranno. Qualche allenamento di recente (conta poco il numero esatto). «La ruota la fanno di certo», continua Gherardini, mentre Nick Melli va leggermente oltre: «Non è il massimo aver rinunciato a parecchi giocatori durante la preparazione, anche perché non è periodo in cui si carica troppo. Spero possano dare qualcosa, ma allenarsi è una cosa, giocare un gara così è ovviamente differente».

E giocare da 5, Nick? «No problem, non è il mio ruolo naturale ma se serve questo per la squadra si fa. L’importante è vincere».

KRUNO SIMON E LA CONSAPEVOLEZZA

«Abbiamo giocato bene tutto l’anno ma io ne ero sicuro sin dall’inizio. Meritiamo di essere qui».

Lacrimuccia per i tanti che lo rimpiangono a Milano. E’ un Kruno tirato a lucido, soprattutto fisicamente, nonché titolare di certezze e consapevolezza che al Forum non aveva. Oggi gli si chiede ciò in cui eccelle ed il risultato si vede.

ASSIST AD OBRADOVIC

Non sappiamo se “in salto” o meno, ma il campione croato, con un suo classico passaggio, mette in ritmo persino il coach avversario, Zele Obradovic, che da fenomeno, del parquet come del pino, raccoglie e trasforma. «Loro (Efes) hanno giocato una stagione straordinaria e sono qui meritatamente».

Coach, ma i vostri infortuni? «Pensiamo a giocare la nostra pallacanestro, come abbiamo fatto per sei mesi e durante la serie, temibilissima, con lo Zalgiris. Non c’è tempo per piangere».

ITOUDIS E QUELLA FIDUCIA DIVERSA

Coach, arrivate qui in un modo diverso quest’anno, si vince in difesa tra due squadre che hanno i migliori backcourt della lega?

«Tante cose sono importanti, la difesa lo è, ma la consistenza sarà fondamentale. Le palle 50/50, un rimbalzo…». Bastano due parole e capisci che il Cska c’è. Non vuol dire vincere o perdere, ma quest’anno c’è ed ha lavorato nel modo migliore per questo evento. «Abbiamo battuto uno squadrone come il Baskonia, ora ne affrontiamo un altro ma siamo più uniti, ci fidiamo di più l’uno dell’altro». Fiducia. E’ tutto qui.

DANIEL HACKETT E’ IL VOLTO DEL CSKA CHE LOTTA

Com’è essere qui? «It’s great». E ci credo Daniel, chi lo merita più di te dopo una stagione così? I ricordi del passato sono alle spalle per i suoi compagni. «Conviviamo con la pressione, ma cosa c’è di meglio?»

«Ora vado ragazzi, si comincia..» E’ tutto in quel volto.

RUDY, IL CSKA E DONCIC

«Ci hanno battuto due volte, atletici e talentuosi, possono fare male offensivamente e difensivamente. Dobbiamo difendere duro».

«Mi chiedi di Luka (Doncic)? E’ un giocatore NBA, ci siamo abituati a giocare senza di lui. Certo che se fosse qui con noi non sarebbe male». Il madridismo è per sempre.

LAST BUT NOT LEAST, IL CAMPIONE USCENTE

Coach Laso trasmette ancora una volta quella serenità che ti fa pensare che anche stavolta battere i blancos non sarà esattamente una passeggiata.

«Non sarò mai quell’allenatore che ti dice che se difendiamo vinciamo. La pallacanestro è due lati del campo, assai collegati. L’anno scorso è stato difficile arrivare alle Final 4, poi sappiamo come è andata. Quest’anno è stato molto importante battere il Panathinaikos. Jeffery Taylor sulle guardie russe? Magari ferma “el Chacho”, intanto Nando e Higgins ci uccidono». Dopo il madridismo, è il turno del realismo.

A Vitoria piove sempre di più e fa sempre più freddo: la tempesta diventerà perfetta nella giornata di oggi. Dopo sette mesi di navigazione è il momento dell’approdo.

 

 

 

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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