Efes vs Barcellona: la resa dei conti

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“Gara cinque”. Le due parole più belle che si possono sentire in Turkish Airlines Euroleague, dopo “Final 4”.

La grande notte di Istanbul è ad un passo ed è particolarmente affascinante che a giocarsi il pass per Vitoria siano Ergin Ataman e Svetislav Pesic, i due allenatori che hanno compiuto il più grande passo avanti rispetto alla scorsa stagione, portando le loro squadre ad un passo dall’eccellenza assoluta.

Sia chiara una cosa: chi vincerà sognerà la gloria, ma chi perderà resterà sempre e comunque protagonista di una stagione eccezionale. Non sarà il verdetto di 40 minuti ad intaccare minimamente il valore di un cammino che è stato psicologicamente e tecnicamente di altissimo livello.

La palla a due del Sinan Erdem Dome l’hanno alzata i due coach. Ataman abbastanza diretto con quel «Se qui oggi avesse giocato Golden State avrebbe perso comunque» dopo gara 4, al quale hanno fatto eco le parole di ieri di Pesic: «Quando perde Ataman fa sempre così». Se volevamo del pepe su un piatto già di per sé prelibato, eccolo servito.

I numeri della storia

Da quando l’Eurolega ha introdotto il sistema di Playoffs sulle cinque gare, nel 2009, si è giocata gara 5 solo 9 volte: sempre vinta dalla squadra di casa. L’Efes ne ha giocate due, sempre sconfitto, mentre il Barça è 2-1. In occasione di queste sfide “do or die” prevale il punteggio basso. Soltanto in un’occasione la squadra perdente ha superato gli 80 punti. Avvenne quando il Panathinaikos sconfisse 86-85 il Maccabi nel 2012, col famoso furto decisivo di Diamantidis, autore di una prova da 25 punti (la migliore nella stira del quinto episodio decisivo) con 34 di valutazione. 6 volte su 9 lo scarto è stato superiore ai 10 punti, mentre quello più ampio fu il 77-44 del Cska proprio contro il Pana nel 2014. Chris Singleton ha qualcosa da farsi perdonare in casa Barça: col suo Kuban ne mise 16 con 12 rimbalzi e 27 di valutazione nel successo 81-67 che estromise i catalani dalle Final 4 del 2016.

Shane Larkin 

13 su 25 da tre, 11 su 16 da due, 19 su 23 ai liberi, 20 di media che vuol dire leadership nei Playoffs. Numeri stratosferici perché, tra l’altro, è stato in campo solo una volta su 4 più di 30 minuti (32’20” in #4) e sempre una sola volta ha superato quella soglia in stagione regolare (30’59” vs Olympiacos nel round 12). Ataman ad inizio stagione ci disse che sarebbe stato necessario un percorso di reinserimento del giocatore in un un sistema in cui avrebbe avuto grandi responsabilità come fu a Vitoria e come non era ovviamente stato ai Celtics. Magistrale la gestione del giocatore da parte del coach turco, come ci ha sottolineato un dirigente dalla lunga esperienza in Eurolega di recente: «Non tenerlo in campo 30-35′ durante la stagione è stata la chiave, non come accaduto altrove». Quando è nell’attuale condizione, vale l’MVP di questa lega: molte fortune dell’Efes passano dalle sue mani.

Vasiljie Micic

21+7 in gara 1 col 75% da due e l’80% da tre: ed è stata vittoria. 15+4 con 2/7 da due e 2/8 da tre nella sconfitta di gara 2. Trionfo in gara 3 a Barcellona con 14+8 (3/7 da due e 2/4 da tre), prima della sconfitta in gara 4 in cui è stato protagonista di un insufficiente 4+4 con 1/2 da due e 0/3 da tre. Se non è ago della bilancia il serbo, altro serissimo candidato al titolo di MVP stagionale, non sapremmo chi potrebbe esserlo.

Offensive e defensive rating: la chiave di Pesic

Per l’Efes “offensive rating” da 107,1 – 100,0 – 132,5 – 98,6 nella serie. Il “difensive rating” è stato invece rispettivamente 86,1 – 97,4 – 80,0 – 101,2. Ribaltando i dati in casa Barcellona parrebbe una serie dalla parte dei turchi, ma è chiaro che per i catalani il tutto giri attorno alla difesa contro le due guardie avversarie. «Parte tutto dalla difesa e dovremo essere capaci di limitare le loro guardie, Micic e Larkin. Se faremo quello e se saremo in grado di giocare duro facendo capire agli arbitri che stiamo mettendo in campo una pallacanestro per vincere, combattendo e senza discutere troppo le loro decisioni, allora potremo farcela».

I rimbalzi

Il Barça ne prende 36,7 mediamente nei playoffs, prima della graduatoria, mentre l’Efes è a 33,7. nei quattro episodi della serie, sinora ha sempre vinto chi ha prevalso a rimbalzo, fatta eccezione per gara 1, quando i catalani ne raccolsero 38 ed i padroni di casa, vittoriosi, 32.

Il tiro da 3 dell’Efes, le scelte del Barça, i meriti di Ataman

Inusuale quanto accade dall’arco. La squadra di Ataman in regular season tirava mediamente 24,3 volte dall’arco. Nei Playoff è salita a 29,75. Gli uomini di Pesic erano soliti concedere 26,13 tentativi, in pratica quasi 4 in meno di quanto hanno concesso in questa serie. La ragione si chiama Shane Larkin. 3,06 tentativi medi in stagione regolare col 42,4%, saliti a 6,25 col 52% nei Playoffs. Si potrebbero analizzare le scelte di Pesic di chiudere l’area, tuttavia crediamo sia più incisivo il fatto che il campione di Cincinnati sia in grado di prendersi un determinato numero di conclusioni anche creandosele da solo, cosa ovviamente aumentata col crescere della forma e dell’inserimento nel sistema. Il quale sistema, tra i suoi pregi, ha quello del saper mutare in base alle esigenze. Il merito? Ergin…

Gli strani scarti stagionali ed i protagonisti, attesi o meno 

80-65 e 92-70 per la squadra di casa in stagione regolare, un +7 Efes in gara 1, +10 Barça in gara 4, sempre per chi ospitava. +34 per i turchi corsari al Palau in gara 3 ed un solo episodio tiratissimo, il + 2 blaugrana in gara 2. Chi si impone, sinora, lo ha fatto con una certa perentorietà e la ragione va ricercata nel fatto che siano due squadre che sanno entrare sotto la pelle degli avversari. Il discorso sulle guardie è fondamentale, perché se Pangos ed Heurtel vanno sotto troppo coi due già citati rivali, per il Barça è praticamente impossibile. Kuric sarà un’altra chiave, come visto in gara 4, ma se alla fine il duello degli estrni finisse in sostanziale parità e la differenza la facesse un ex? Il nostro “€urino” su Moerman lo spendiamo volentieri.

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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