Il crollo clamoroso dell’Olympiakos è una resa definitiva?

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Le premesse erano quelle del Forum: una squadra che era parsa già lontanissima da quanto ci si sarebbe potuto attendere. Un allenatore in grande sofferenza fisica (schiena) ed una situazione generale tutta da rivedere. Il successo contro il Bayern è stato illusorio: calendario facile da sfruttare per il sesso posto immediatamente preso a pallate da una prova raccapricciante a Gran Canaria.

Che cosa me sarà di questo Olympiacos, peraltro già analizzato dal nostro Massimo Mattacheo con grande profondità nei giorni scorsi?

I nostri 5 abituali punti, con dei flash ad illuminare una stagione che più che non volare pare non essere mai nemmeno decollata.

David Blatt

«E’ colpa nostra, dobbiamo trovare una via per risolvere il problema della mancanza delle nostre due guardie principali. Non ci son scuse, dobbiamo conviverci e non è la prima volta che accade». Nello spogliatoio dei “reds” siamo certi che le parole siano state solo queste? Implicita la bocciatura di chi queste due guardie dovrebbe sostituirle, Williams-Goss su tutti. Briante Weber semplicemente non è da Eurolega.

Perse ed assist: il mondo ribaltato del Pireo

15 palloni gettati al vento e sole 8 assistenze: Vassilis dove sei? per un squadra che in stagione è al 140,11% nel rapporto assist/perse è chiaro che un ribaltone stilistico di questo tipo non può che portare ad un risultato così negativo. Manca totalmente ritmo nelle entrate in attacco e non si corre a sufficienza per provare soluzioni più semplici in transizione. 83,8 di “offensive rating” è numero francamente da brividi ed impossibile da accettare per una squadra come l’Olympiacos. Ora con lo Zalgiris sarà veramente uno spareggio e non è detto che basti.

Georgios Printezis ed una stagione con poco chiaro e molto scuro

3 tiri, 4 viaggi in lunetta, 3 rimbalzi: un fatturato simile già sarebbe sufficiente a descrivere i 21 minuti di uno degli “dèi” che hanno dominato la Turkish Airlines Euroleague per anni. Ok i 7 falli subiti, ma il Printezis che conosciamo ed adoriamo è altra cosa. Oggi pare copro estraneo. Ed anche qui, mai una volta che sia trovato in ritmo. Vassilis dove sei (parte seconda)?

E’ tutta questione di campo?

Suvvia, non giriamoci attorno. L’ambiente del Pireo, ivi compreso Blatt, pare frastornato totalmente da quanto sta accadendo intorno alla squadra nella commedia allucinante per forma e contenuti che accompagna la situazione ad Atene. Ritiri dal campo, colpi di social network che una volta fanno sorridere, la seconda fanno riflettere e la terza danno la nausea, rinuncia a disputare partite: ma che roba è? Impossibile pensare che i giocatori non ne vengano pesantemente condizionati. E la presenza di spirito di tutti non fa pensare ad alcuna reazione in molti frangenti, a partire da alcuni timeout inquietanti per tranquillità in situazione disastrosa.  Sia chiaro, Blatt resta leggenda ed è l’unico che potrebbe tirare l’ambiente fuori da questa palude, ma ancelle leggende possono soffrire irrimediabilmente le catastrofi.

Marcus Eriksson vale una grande squadra

Altra grande prova dell’ala svedese, che porta i suoi 201cm lontano da canestro condizionando tutto il sietam difensivo avversario. Cade l’Olympiacos come cadde Milano: rilascio e capacità di lettura della conclusione sono di altissimo livello. A 26 anni questo atleta merita assolutamente una chance in una grande squadra ed un futuro di reale impatto in Eurolega non è per nulla un azzardo da pronosticare. 8 W per la sua Gran Canaria sono obiettivamente ben oltre quanto si potesse attendere. Ora l’obiettivo si sposta su un campionato in cui si rischia non poco di perdere la categoria.

 

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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