Hines, Dunston, Higgins e lo spettacolo di strategie e destini di Istanbul

A Istanbul è spettacolo vero tra Efes e Cska. Sono i russi a prevalere nel finale grazie al superbo Higgins.

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Martedì stellare. Doveva essere così e le aspettative hanno confermato la realtà. A Istanbul si è visto un grande basket nella giornata inaugurale (di una settimana) dedicata tutta alla massima pallacanestro continentale.

Se alla Ulker Sports Arena il Fenerbaçhe di coach Obradovic continua la sua marcia inarrestabile verso la conquista del primo posto in classifica, battendo sonoramente il Buducnost di Jasmin Repesa, alla Sinan Erdem Dome casa dell’Anadolu Efes si è davvero visto un gran bel basket e dettagli interessantissimi nel corso della sfida fra gli uomini di coach Ergin Ataman e quel CSKA Mosca, che anche in questa occasione ha dovuto faticare fino all’ultimo secondo per conoscere il suo destino.

Nello scorso turno gli uomini di Itoudis hanno conosciuto il lato negativo della medaglia con il canestro decisivo di Nick Calathes, ma nel match di cartello del 27° turno di Turkish Airlines Euroleague, il CSKA ha compiuto una vera e propria impresa per fermare lo strapotere casalingo dell’Efes.

Senza ulteriori indugi, andiamo ad analizzare con la consueta analisi targata Eurodevotion, il match andato in scena nel pomeriggio tra Efes e CSKA terminato con il punteggio di 78-80.

Lucidità e maturità: per vincere serve essere pronti

La scorsa settimana per le due squadre protagoniste si sono avverati due destini completamente differenti. Se i russi venivan fuori dalla sconfitta con il Panathinaikos, i turchi padroni di casa erano riusciti ad indirizzare la partita sui propri binari sul campo difficilissimo del Maccabi Tel-Aviv. Dopo 40′ così intensi per entrambe le squadre ci si attendeva una partita preparata nei minimi dettagli. Ergin Ataman e coach Itoudis hanno rispettato così le attesa mettendo su un livello molto alto di basket, sopratutto consapevole, cinico e lucido in base allo stato psico-fisico delle due squadre. Alla fine ha avuto la meglio il sistema della compagine russa, ma una cosa è certa: l’Ataman di inizio stagione ci aveva visto lungo. La sua squadra vuol dimostrare cosa significa vincere e i suoi criteri e concetti cestistici si intravedono anche quando avviene il margine d’errore nelle situazioni delicate. Se questo non voglia dire maturità cestistica, poco ci manca.

13: gli errori dal perimetro del CSKA che hanno riaperto la partita

Come detto nel primo punto dell’analisi, portare la partita sui propri binari deve essere sintomo di maturità. Vero anche che le situazioni e un calendario così corto giocano sempre brutti scherzi. Nonostante le difficoltà dovute e necessarie del caso quando affronti una squadra come il CSKA, coach Ataman nel secondo tempo è riuscito a pescare in difesa il momento particolare della squadra russa: il tiro da tre. La variabile impazzita per eccellenza ha davvero cambiato il corso della partita, indirizzandola su un equilibrio imprevisto dopo un primo tempo di controllo del CSKA (15-25 parziale secondo quarto e allungo che sembrava decisivo). I russi, infatti hanno fatto registrare un orribile 2/15 dall’arco, mettendo in grave crisi tutto ciò che hanno costruito nei primi due parziali di gioco. È un dato che alla fine non è costato il successo alla compagine russa, ma andare così in difficoltà in un momento così delicato della stagione non va preso decisamente sottogamba in ottica Playoffs.

De Colo, Larkin, Micic e Rodriguez: gli effetti del calendario non li ha resi protagonisti

Il punto del calendario compresso e delle partite che aumentano d’intensità settimana dopo settimana, rende la Turkish Airlines Euroleague ancora più stressante e logorante per qualsiasi giocatore. Eppure ad alto livello, specie in questa parte di stagione, non si deve essere per nulla con il fiato in gola. Sarà un dato non molto rilevante, ma le giornate di appannamento totale possono capitare. Questo è sicuramente il caso che ha visto protagonisti entrambi i back-court ammirati in campo in quel di Istanbul. Sul fronte CSKA, Will Clyburn (prestazione da 10 punti, 8 rimbalzi e 13 di valutazione) ha oscurato la prestazione non positiva di Sergio Rodriguez e Nando De Colo (12 punti e 9 assist in due in questo match). Per i padroni di casa, invece, il dato che mette in mostra il tandem formato da Shane Larkin e Vasilije Micic non è preoccupante dal punto di vista numerico (17 punti totalizzati e 6 assist in due), bensì quello mentale. Nel primo tempo proprio l’ex Celtics era completamente fuori dalla partita, involvendosi per scelte e dogmi cestistici a quelli ammirati nelle scorse settimane. Le tante partite giocano brutti scherzi e sicuramente questo non è un dato trascurabile.

Dunston e Simon vs Hines: la battaglia dei gregari

L’appannamento dei protagonisti citati poc’anzi è stata una variabile imprevista in questo match, ma lo spettacolo è andato in scena comunque grazie ad altri protagonisti. A confermare quanto di buono ammirato nelle scorse settimane, Kruno Simon si sta confermando valore oscuro di fondamentale importanza nel sistema Efes (apporto da 13 punti,7 rimbalzi, 1 assist e 14 di valutazione). Eppure il dato che colpisce di più è ancora una volta lo straordinario momento di forma dell’ex Varese Bryant Dunston. Il big man americano si è caricato sulle spalle il peso della rimonta della compagine turca rivelandosi al termine del match il miglior giocatore della partita. Per il numero 42 dell’Efes prestazione da 19 punti, 9 rimbalzi, 1 assist e 24 di PIR in 37′ di gioco, che lo fa dominare nel confronto con l’altro gregario protagonista di questo match: Kyle Hines. L’ex Veroli si conferma difensore d’élite e d’impatto in questa competizione, aiutando i suoi a restare a contatto di una partita all’inizio in pieno controllo. I suoi 15 punti, 3 rimbalzi e 3 falli subiti aiutano Cory Higgins nei momenti più importanti del match e la sua serata perfetta da due (7/7 al tiro) lo rende vero fattore in casa CSKA.

Cory Higgins: lo scacciapensieri nel momento decisivo

Gli impatti, le strategie, le guerre di nervi citate in questa analisi poi, sono tutte saltate alla rimessa laterale che ha deciso la partita. Il protagonista di questo racconto, quello che mette la parola fine al racconto realizzando l’ultimo e decisivo canestro dell’incontro è Cory Higgins. L’americano sfrutta l’errore di James Anderson (sostituto non adatto di Adrien Moerman uscito per infortunio) sullo scivolamento verso sinistra, consegnando di fatto la partita in mano al CSKA. Per il resto del match lui toglie molte castagne dal fuoco e dalla media distanza si conferma una sentenza. Higgins dunque, oltre al contributo di Dunston citato in orecedenza, è l’MVP dell’incontro con una prestazione da 19 punti, 5 assist e 22 di PIR complessivo in 25 minuti di gioco, scacciando così momentaneamente i pensieri di uno scontro ormai pronto con quel Fenerbaçhe da vivere con il fiato alla gola. Non quello fisico, quello emozionale di una competizione come l’Eurolega, da sempre piena di dettagli non trascurabili.

 

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