Difesa e un super Larkin valgono all’EFES una doppia vittoria sul Barcellona

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Uno dei big match del Round XXV di Turkish Airlines Euroleague è sicuramente quello andato in scena al Sinan Erdem Dome di Istanbul, tra l’Anadolu Efes e l’FC Barcelona Lassa che si giocavano la quarta posizione in classifica e il conseguente fattore campo nei playoff. La grande stagione degli uomini di Ataman ha riacceso la passione dei turchi, che hanno risposto con un’affluenza di ben oltre 14mila spettatori, fornendo la meritata cornice di pubblico per due squadre che dopo anni difficili sono tornate ad alto livello anche in Europa. I padroni di casa hanno vinto due volte, aggiudicandosi i due punti e riuscendo anche a ribaltare il -15 dell’andata con il risultato finale di 9270. Ora, con il record di 16-9, hanno una vittoria in più del Barcellona e detengono il vantaggio nella differenza punti. Analizziamo l’incontro attraverso i consueti 5 punti.

Larkin inarrestabile

L’ex Boston ha messo a segno il suo carrer-high in Eurolega, 37 punti, con una prestazione balistica quasi perfetta; 6/7 da due, 6/8 da tre, 7/7 ai liberi, 5 rimbalzi e 3 assist, per un impressionante 43 di PIR. Il nativo di Cincinnati ha mostrato la sua versatilità a 360º alternando il tiro da oltre l’arco a soluzioni al ferro sfruttando le sue eccezionali doti atletiche (alla NBA Combine del 2014 ha fatto registrare il 4º miglior risultato di sempre nell’elevazione con 44 pollici, ovvero 112cm). Ad assisterlo un sempre solido Moerman con una doppia doppia da 22 punti e 11 rimbalzi.

Strappo iniziale

L’EFES ha allungato sul Barcellona nella seconda metà del primo quarto, ritoccando poi solo leggermente il vantaggio nel resto dell’incontro. L’ingresso di Larkin, l’aumento dell’intensità difensiva e il concomitante black-out catalano (senza punti dal campo per più di 5’ a cavallo tra fine del primo e inizio del secondo quarto) sono stati i fattori che hanno concorso nello scavare il gap tra le due formazioni.

Aggressività, difesa, voglia e rimbalzi

La differenza tra le due squadre, come evidenziato da entrambi gli allenatori nel post-partita, non è stata evidente sul piano tecnico o tattico quanto su quello mentale. I padroni di casa erano sempre in vantaggio di quel mezzo secondo che in un gioco rapido come la pallacanestro trasforma un tiro comodo in uno contestato o un semplice movimento in uno smarcamento efficace. I blaugrana non hanno retto lo scontro a livello mentale, probabilmente anche scoraggiati dal senso di impotenza che si prova nel marcare un giocatore “on fire” come lo era Larkin stasera. Un dato statistico che rispecchia questa differenza è quello dei rimbalzi. Territorio solitamente favorevole a Tomic e compagni che questa sera ha visto però prevalere L’EFES per 38-29.

Mani gelide per i blaugrana

Pessima serata a livello balistico per gli uomini di Pesic, capaci di mettere a segno solo 3 conclusioni su 23 dalla lunga distanza. Il merito va in parte alla buona difesa turca, ma quando giocatori come Hanga, Pangos, Singleton, Kuric e Oriola non riescono a segnare nemmeno un “tripla”, la strada verso la vittoria diventa certamente più complicata.

Atmosfera magica

Dopo la deludente stagione dello scorso anno in Turkish Airlines Euroleague, le grandi prestazioni offerte in quest’annata dall’Anadolu EFES sono state in grado di riportare entusiasmo tra gli appassionati e la partita di questa sera ne è d’esempio. Oltre 14mila spettatori e un clima da grandi occasioni che mancava dai Playoff del 2016-17, persi solo in gara5 contro l’Olympiacos arrivata poi in finale. Il calore del pubblico è stato un elemento ritenuto fondamentale anche da Ataman, che ha definito l’atmosfera di stasera “una delle più belle nella storia dell’EFES”.

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