Baskonia corre contro il Khimki e il calendario a favore con l’ausilio di un Voigtmann spaziale

Continua la corsa del Baskonia in chiave Playoff. Niente da fare per il Khimki ormai sempre più fuori dalle posizioni che contano

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La lotta Playoff vedrà protagonista anche il Baskonia. La compaagine iberica, nel match che ha chiuso il 25° turno di Turkish Airlines Euroleague, continua a certificare il buono stato di forma della squadra allenata da coach Velimir Perasovic. Alla Fernando Buesa Arena di Vitoria, campo che vedrà protagonista il Baskonia per altre tre occasioni in questa regular season contro Buducnost, Real Madrid ed Anadolu Efes, cade anche quel che resta del Khimki.

La squadra di coach Kurtinaitis, infatti, oltre alle folate e all’estro creativo del rientrante di Alexey Shved è praticamente uscita dalla contesa nel terzo quarto di gioco, venendo assorbita completamente dalla forza d’urto collettiva della squadra spagnola ora sesta in classifica nonostante la vittoria dell’Olympiacos in Montenegro e della sconfitta dell’Olimpia Milano sul campo difficilissimo del CSKA Mosca seconda forza di questa regular season.

Senza ulteriori indugi, andiamo ad analizzare il match Baskonia-Khimki terminato con il punteggio di 104-86, con l’ausilio della consueta analisi in 5 punti targata Eurodevotion.

38

La chiave principale è rappresentata da un numero: il 38. Sono il totale dei punti messi a segno dalla compagine iberica nel terzo parziale di gioco, annientando così le speranze di partita equilibrata vista nei precedenti due parziali. La squadra di coach Perasovic ha alzato il ritmo in maniera inaudita specie in fase offensiva. Un 12/18 dal campo che ha praticamente annichilito la compagine russa incapace di contenere l’asse pick-and-roll Huertas-Poirer, passando per la visione a tutto campo di Johannes Voigtmann e le doti realizzative del resto del roster iberico. Coach Perasovic al termine del match ha confermato che la chiave sono stati i 17 punti subiti nel terzo quarto e la migliore circolazione di palla rispetto alle 9 palle perse totalizzate nei primi 20 minuti. Correggere per trovare la qualificazione a proprio favore ai Playoff. Buon segnale in vista del match contro il Buducnost.

6

Un altro numero su cui si può basare questo match è sicuramente il 6. Sono gli uomini con cui il Baskonia è riuscito ad andare in doppia cifra in questo match. Ispirandosi non in maniera analoga alla partita andata in scena giovedì sera alla Zalgirio Arena tra Zalgiris e Gran Canaria, la compagine spagnola grazie anche a delle percentuali dal campo determinanti (66% da 2 e 53% dall’arco) è riuscita a far sua la partita dopo un inizio non di certo esaltante. Shavon Shields sta confermando il suo momento di forma, anche se qualche tiro aperto di troppo è stato sbagliato ingenuamente. Voigtmann e Poirer si confermano le certezze assolute di questa squadra ancora priva di Tornike Shengelia. Ilimane Diop sotto le plance è sempre una certezza e dal perimetro Luca Vildoza, Matt Janning e Darrun Hilliard confermano la completezza offensiva di una squadra ora davvero pronta ad un salto di qualità notevole.

Vildoza-Huertas: è il festival del playmaking

Se la difesa del Baskonia è migliorata man mano come quella del Maccabi Tel-Aviv nel corso di tutta la stagione, sotto la gestione Perasovic il Baskonia è stato capace di rispolverare e mixare concetti di playmaking presente e passato. Luca Vildoza, geniale e moderno nella gestione della palla con grandi percentuali dall’arco, si assortisce bene con il gioco molto vecchio stile di Marcelinho Huertas, capace di attaccare pazientemente la difesa avversaria riuscendo anche a sfruttare con Poirer sempre e solo il pick-and roll nelle situazioni di gioco più difficili. Il risultato? I due portano la firma di ben 14 dei 31 assist totali fatti registrare dalla compagine iberica contro il gioco individuale e perimetrale inefficiente messo in mostra dal Khimki di coach Kurtinaitis.

42

L’ultimo numero che legittima il dominio e la corsa del Baskonia in questo match è da registrare alla voce rimbalzi. Sono 42 i palloni conquistati sotto le plance dalla compagine iberica contro i soli 17 conquistati dalla compagine russa. Troppa, anzi inenarrabile la differenza tra i due quintetti con la prestazione gigantesca di Poirer, Voigtmann e Diop che ne hanno totalizzati 25 in 3 in tutto il match. Il quintetto basso del Khimki è apparso impotente alla fisicità e alla completezza del Baskonia, che come lo stesso Maccabi di coach Sfairopoulos ha risolto i suoi problemi proprio in uno dei fondamentali cardine di questo gioco, imponendo così il proprio ritmo alla partita anche sotto questo punto di vista.

Johannes Voigtmann e l’ispirazione a Shane Larkin

Da Istanbul passando per Vitoria, nel giro di sole due ore si sono vissute due prestazioni clamorose del 25° turno di Turkish Airlines Euroleague. Se Shane Larkin ha regalato spettacolo nello scontro diretto contro il Barcelona Lassa, in Spagna il Sig. Johannes Voigtmann ha mostrato al mondo della pallacanestro continentale di essere completo, versatile, d’impatto per il gioco del Baskonia. Prestazione che sfiora la tripla doppia (16 punti, 9 rimbalzi e 9 assist) che gli fanno acquisire un PIR di 31 in questo match importantissimo per l’economia della stagione. Voigtmann, insieme al suo coach al termine del match contro il Khimki, ha incitato la sua squadra a tenere alta la tensione per le prossime 5 partite della stagione. Bisogna almeno vincerne 3 come da obiettivo prefissato, nonostante le difficili trasferte all’Oaka e in quel di Mosca. Le avversarie del Baskonia di sicuro non faranno sconti e sicuramente questo Baskonia ricambierà con la stessa moneta.

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