La sinfonia perfetta del Real Madrid, con un Gabriel Deck molto… Gentile

0 0
Read Time:3 Minute, 57 Second

Essersi assicurati un posto nei Playoff non è certo una notizia dalle parti della “Casa Blanca” (settima volta consecutiva tra le prime 8), ma la gara di ieri sera portava dietro parecchie insidie. Da un Bayern che è cliente assai complicato per tutti ad una recente eredità di polemiche e tensioni che la finale di Copa del Rey aveva causato. Un tempo di studio, poi, quando Llull e compagni decidono di ingranare le marce più alte, non gli si può più prendere nemmeno la targa.

Risultato in linea con le attese al WiZink Center, che però lascia alcuni spunti di riflessione molto interessanti.

  • La difesa del Real! Certamente. Non è uno scherzo parlare di quanto i “blancos” facciano nella propria metà campo come parte decisiva delle loro prestazioni. Il 93,4 di Defensive Rating (punti concessi ogni 100 possessi), il migliore del torneo, direbbe già tutto. Il 34,6% concesso agli avversari dall’arco è fondamentale, poiché sappiamo quanto oggi incidano le triple, così come il 49,6% lasciato da due punti: si completa un quadro che, oltre a dare il primo posto in entrambe le voci, racconta di un bilanciamento perfetto su tutta la metà campo difensiva. La 14ma squadra di Turkish Airlines Euroleague in termini percentuali da tre punti (Gran Canaria) tira col 34,7%: ecco, contro i madrileni la media è del 34,6%. Tutto chiaro? E se appunto parliamo della difesa come di un punto di forza della squadra di Laso, immaginate cosa stiamo dicendo, visto il talento e la splendida organizzazione offensiva di cui dispone.
  • La gara si svolge con un certo equilibrio nei primi due quarti, in cui il Bayern pare avere risposte interessanti. Il terzo quarto, da 29-13, scava la fossa bavarese, sotto i colpi di un bombardamento offensivo che si completa con una chiusura totale di ogni opportunità degli avversari nella propria metà campo. C’è pressione sulla palla, c’è perfetta conduzione della transizione, ci sono tempi perfetti sul lato forte così come movimenti di ottima sincronia su quello debole in attacco. Dietro sono i lunghi a fare la differenza, oscurando la vallata a chiunque si avvicini e permettendo ai piccoli di pressare con continuità e di portare i pari ruolo avverare proprio dove ci saranno poche speranze. Le rotazioni fanno il resto.
  • Gabriel Deck era una delle storie più intriganti della stagione e così si sta confermando. Entrare in un sistema come quello dei “blancos” non è per nulla facile, ma hai la certezza di un ambiente che ti chiede molto ma ti dà moltissimo. Non puoi pensare di “spaccare” da subito, ma sai che ogni allenamento, ogni esercizio, ogni singolo minuto della tua esperienza ti darà qualcosa. La parabola di Gabriel Alejandro Deck, 24enne da Anatuya, profondo nord argentino è esattamente così. In punta di piedi inizialmente, è arrivato agli oltre 20′ di utilizzo medio delle ultime 5 gare, col picco di ieri a 26’12” goditi da 13 punti, 4/5 da due, 1/2 da tre, 2/4 ai liberi, 5 rimbalzi e 3 assist. Sa fare tante cose, non è un tiratore puro ma può metterla, difende duro quando è concentrato, ha grande intensità e “garra”: con le dovute proporzioni, mi ricorda tantissimo Alessandro Gentile. Le proporzioni sono assolutamente  a favore di Ale, che era tutto ciò e molto di più da ben più giovane. Il fatto di essere argentino, ovvero una garanzia assoluta di lavoro, crescita e miglioramenti sotto ogni aspetto, depone molto a favore del futuro di questo giocatore. Nell’ambiente giusto, dove di argentini forti ne hanno avuti e ne hanno tuttora.
  • Il Bayern non poteva pensare di trovare una delle W che mancano per i Playoff a Madrid, tuttavia ha dimostrato, sebbene solo a sprazzi, tutti quei valori che ne fanno la più inattesa storia della stagione insieme all’Efes ed al Barça. Ora trasferta chiave in Montenegro, poi il Maccabi in casa e viaggio a Kaunas. Due vittorie sarebbero fondamenta essenziali per continuare il sogno in postseason.
  • Danilo Barthel è il candidato numero 1 al premio di atleta più migliorato della stagione. L’ex compagno di Jordan Theodore nel successo in Fiba Europe Cup del 2016 sta inanellando una serie di prove molto interessanti che ne fanno quel 4 che oggi cercano molte squadre. Nelle ultime 3 gare, con Fenerbahce, Baskonia e Real, 39 putti, 11/17 da due, 5/12 da tre, 15 rimbalzi e 8 assist sulla base di una comprensione del gioco che pare di ottimo livello. Chissà perché la sensazione è che possa diventare pezzo pregiato del mercato a fine stagione. Un’idea su tutte? Milano, che con un giocatore così farebbe un notevole passo avanti. Ma attenzione, perché a Monaco c’è un progetto vero, competente ed organizzato. Da costruire anche su gente come Barthel.

About Post Author

alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Rispondi

Next Post

Il Fenerbahce mantiene la vetta in una corsa a tre che coinvolgerà indirettamente anche Milano

Il Fenerbahce vince con facilità il derby turco contro il Darussafaka. La sfida per il primo posto si fa sempre più avvincente

Iscriviti alla Newsletter di ED

Scopri di più da Eurodevotion

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading