E’ una Vanoli Cremona che si presenta alla finalissima delle Final Eight di Coppa Italia da assoluta favorita. Ma procediamo con ordine partendo dalla gara con la Virtus Segafredo Bologna.
Travis Diener
Poco da dire, la decide lui. L’immortale play di Meo Sacchetti chiude con 26 punti e 6/9 dall’arco. A fine primo tempo era già a 18 con 6/7 da tre. Clamoroso.
Il secondo quarto
Che è poi dove tutto gira. La Vanoli segna 38 punti con 6/7 dall’arco e una difesa che magari concede anche 24 punti, ma si crea tante occasioni in transizioni imponendo 7 palle perse all’avversario.
Andrew Crawford
Oggi come oggi, l’mvp delle Final Eight è lui. Dopo la sassaiola contro Varese, altra giornata reale con 19 punti, 7 rimbalzi e 5 falli subiti.
Il pitturato
Sacripanti non ravvisa la problematica del pitturato, visto che Cremona dà soprattutto la sensazione di prendersi tutto grazie alle alte percentuali dall’arco. In effetti i punti in area dicono 36-36, ma molto passa per i 10 punti nel primo quarto di Kravic. Il p&r centrale diventa un ostacolo insormontabile per le “V nere”, con Mathiang che cancella su entrambi i lati del campo soprattutto Moreira. In questo senso, convince poco l’alternanza Kravis vs Qvale.
La Virtus Bologna
Ha ragione Andrea Tosi de La Gazzetta dello Sport. La Virtus, dopo il successo grintoso con Olimpia Milano, si presenza in campo sabato al Mandela Forum senza «cazzimma». La Vanoli prende il comando delle operazioni con energia, e solo un Pietro Aradori fantascientifico evita il tracollo.
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