What The Fact #10 – Round 22 – Dal solito Hackett alla delusione Panathinaikos

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  1. Daniel Hackett, sempre lui, ancora lui. Altra prova superlativa, tecnicamente ineccepibile e contorno di leadership importante. Tripla fondamentale, così come i liberi del “ghiaccio”.
  2. Jordan Mickey è la miglior versione del 5 che può fare anche il 4 oggi in Turkish Airlines Euroleague. Se non vuole tornare di là, è il pezzo pregiato del mercato. Dominante.
  3. Anthony Randolph e Facundo Campazzo. Ok la sconfitta a Mosca, ma quello che fanno vedere per diversi minuti è semplicemente straordinario. Lo ripeto, come si faceva a non capire chi era Campazzo già a Rio? Mistero.
  4. Dixon-Guduric-Datome-Melli-Duverioglu giocano il 18,2% dei minuti totali nel successo del Fenerbahce sul Panathinaikos (7’16”). Gigi e Nick sono due grandissimi giocatori, che starebbero bene in tutti e tre i top team, ma vorrei vedere questo quintetto in mano a qualche altro coach e  verificarne l’impatto.
  5. L’Olimpia che corre piace, anche se solo per 10 minuti e contro la squadra più scarsa di Eurolega. A volte dalle difficoltà nascono opportunità. Sta al gruppo gestire un’assenza chiave come quella di Gudaitis. E sia chiaro che Nunnally è aggiunta “5 stelle”.
  6. Il Panathinaikos di Pitino è molto più interessante in sala stampa che in campo. Squadra costruita malissimo, senza bilanciamento e con vuoti cosmici in diverse situazioni oggi decisive in un torneo come questo. A partire dal tiro. Un Calathes così discontinuo non aiuta certamente.
  7. 5 giocatori sopra il 50% dall’arco, 16 oltre il 45% e 45 che scollinano oltre il 40%. Sono numeri più o meno simili alle due stagioni precedenti. Il 100mo peggior tiratore da tre del torneo è Adam Hanga col 27,27%. Lo scorso anno fu Goudelock col 31,25%, due anni fa Tyrece Rice col 31,98%. E’ definitivamente chiave del gioco moderno, tuttavia chi fa la differenza la fa giocando bene al ferro e nel “mid range” (vedi Fenerbahce, Real e Cska su tutte). Forse perché la specializzazione e la crescita della tecnica di tiro a tutti i livelli appiattisce il livello di impatto verso l’alto?
  8. Zalgiris, Panathinaikos e Khimki (nonostante la W in Montenegro) abbandonano virtualmente la corsa Playoff, a meno di miracoli che vogliono dire 6-2 o 7-1 nelle ultime 8. 7mo ed 8vo posto restano a disposizione di Bayern, Baskonia, Olimpia e Maccabi. L’Olympiacos, che ha in corso una “crisetta” e deve andare a casa Efes prima di ospitare il CSKA, potrebbe aggregarsi, ma non dovrebbe essere così, in virtù di un finale di stagione abbastanza agevole in grado di garantire almeno quota 16.
  9. 5 gare di fuoco ( vs OLY at FEN vs BCN at MAC vs CSKA) per l’Efes di Ataman che vorranno dire sogni di gloria da tradurre in quarto posto, oppure posizione tra la quinta e la sesta, comunque ottime. Calendario alla mano, il Barça ha percorso più agevole. Anche se lo scontro diretto sarà ad Istanbul, dove però si partirà comunque dal +15 blaugrana al Palau.
  10. L’Olimpia vince la terza di fila, ma non batte una squadra in quota Playoff da novembre. Le ultime 5W sono arrivate contro Panathinaikos, Buducnost, Zalgiris, Gran Canaria e Darussafaka, ovvero le ultime cinque della classifica. Bene aver sfruttato il calendario favorevole, ma la postseason richiede ben altro. In due anni la Milano di Pianigiani ha un record di 6-21 contro chi si è qualificato ai Playoff o chi è attualmente tra le prime 8. Baskonia (3 volte), Olympiakos, Efes e Khimki le vittorie milanesi. Che sono 0-9 contro le prime tre della classe, con cui le sfide di ritorno arriveranno tra il 25mo ed il 29mo turno.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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