Fenerbahce ai Playoff, Panathinaikos all’inferno

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E’ durata 4 minuti e 13 secondi la gara della Ulker Sports Arena. Il canestro di Gigi Datome che ha ridotto lo svantaggio dei padroni di casa dall’8-13 al 10-13 ha dato il via ad un parziale turco da 16-5 nel primo quarto e 40-16 alla sirena di metà gara. Game over.

Differenza abissale sotto ogni punto di vista: tecnico, tattico, fisico e mentale. Il Panathinaikos conferma una stagione veramente pessima in cui sostanzialmente gli acuti sono stai due: il derby di andata ed il successo interno contro il CSKA. Entrambi però frutto più dell’applicazione del momento stimolata dalla posta in palio. Negli altri casi si è capito poco o nulla. Pascual o Pitino in panca, nessun cambiamento effettivo.

  • Il Fenerbahce di Obradovic raggiunge i Playoff per il quinto anno consecutivo, lo fa con grande anticipo e con un record favoloso che è la vera discontinuità rispetto al passato. Nella postseason, nelle quattro edizioni giocate tra il 2015 ed il 2018, il record dei turchi è 12-1 !!! Unica squadra riuscita a batterli in una singola gara il Baskonia, proprio lo scorso anno. Da brivido per chi se li troverà di fronte, anche se tutti, a partire da loro stessi, sappiamo bene che ogni serie fa storia a sé. Nel dettaglio, conclusero il 2015 con un combinato di 19-5 tra RS e TOP 16, battendo 3-0 il Maccabi con fattore campo favorevole. Il 2016 vide lo stesso 19-5 (esattamente uguale, 8-2 RS ed 11-3 in TOP 16) seguito dal 3-0 sul Real Madrid ex campione e sempre fattore campo favorevole. Senza il vantaggio del campo, nel 2017 spazzarono via il Panathinaikos 3-0, dopo il 18-12 di RS con nuovo formato a 30 gare. Lo scorso anno fu 3-1 col Baskonia dopo un 21-9 di RS: dopo aver vinto le prime due gare as Istanbul, arrivò quella già citata unica sconfitta in gara 3 alla Fernando Buesa, un 88-83 sotto i colpi di Rodrigue Beaubois.
  • Nick Melli dominante per impatto tecnico e numeri. Le parole del suo coach sono il massimo riconoscimento per un giocatore: «Nick Melli è un giocatore importante che fa sempre un grande lavoro per la squadra. E’ una garanzia per noi, che segni tanto o segni poco». Legittimazione che va ben oltre un PIR da 27, un’impatto a rimbalzo del 16.7% su tutti i palloni disponibili ed un “defensive rating” da 76,4, secondo solo a quello di Kalinic, che si accoppia con quello offensivo da 128,8 che da una differenza  vicina al surreale.
  • Il percorso stagionale del Panathinaikos è una serie di contraddizioni e di prove incolori che hanno un filo conduttore: si gioca male e con poca intensità, abbandonando spesso il livello di competitività che il gioco richiede in Turkish Airlines Euroleague. La zona Playoff, oggi miraggio, non è più frequentata dal Round 12, quando i greens erano 6ti con un record di 6-6. Fugace apparizione all’ottavo posto dopo il 17mo turno (8-9), ma sempre in totale mancanza tecnica. 8 dei 9 successi sono arrivati ad Oaka (8-3 il record interno), mentre lontano dalla propria arena si è vinto solo sul campo del Buducnost, per un misero 1-10 che dice tutto. Pascual è stato esonerato dopo 13 gare, al decimo posto con 6-7. Dopo una gara a panca vagante  è arrivato Pitino, gestore di un 3-5 che ha portato la squadra al 12mo posto. Peggioramento? Possibile, anche se poco cambia. Di certo la squadra sta giocando malissimo ormai da tempo e quelle due già menzionate imprese contro CSKA ed Olympiacos (si potrebbe aggiungere l’Efes, ma quella è stata più brutta tra turca che grande prova greca) sono le classiche eccezioni che  non possono fare testo. Oggi questa non è nemmeno lontanamente una squadra da Playoff.
  • Le parole di Rick Pitino, ancora una volta più interessanti del gioco espresso dalla propria compagine. Al solito «Sto imparando molto, sto apprezzando moltissimo l’Eurolega e l’atmosfera di molti campi che sarebbero nella Top 5 NCAA per passione e seguito», questa volta si accompagna un severo giudizio sui propri giocatori. «Non siamo una squadra di tiratori, è chiaro, ma quando i tiri non entrano abbandoniamo la gara, mancando totalmente di intensità». Lungi da noi mentre in discussione una leggenda del pino come Pitino, ma la dura realtà dell’Europa che conta è questa. Dopo Larry Brown siamo di fronte ad un altro caso che testimonia come l’oceano sia così largo? Molto probabile, ma in questo caso i mari cestisticamente più limpidi sono ad est dell’Atlantico. Il dibattito è aperto. Ci torneremo.
  • La rincorsa di Obradovic al primo posto passa per un calendario delicato. Due gare di vantaggio sulla coppia CSKA-Real e trasferte in casa di entrambe in arrivo: alla 25ma si va a Madrid, alla 28ma a Mosca. Degli 8 turni rimanenti, 6 gare saranno contro avversarie oggi in quota Playoff o comunque impegnate nella lotta per gli ultimi posto disponibili. Vesely out può pesare, ma francamente la cifra tecnica espressa ieri come nel resto del torneo dalla squadra del fenomeno della panca serbo è garanzia totale. Si attacca con principi moderni e bilanciamenti perfetti, sapendo giocare dove si vuole andare esattamente come in quelle zone del campo dove l’avversario soffre di più. Idem in difesa, dove si toglie il pane quotidiano al malcapitato che prova a fare del suo. Questa è la forza del Fenerbahce di oggi: stritolarti con la propria tecnica togliendoti ossigeno quando avresti bisogno di respirare.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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