CSKA – Real Madrid: la festa del cinismo

Nel freddo invernale di Mosca si affrontano in una partita di cartello due squadre dalle tifoserie alquanto pacate, eppure quanto accaduto in campo è stata la scrittura di un libro di emozioni sempre nuove, sempre intense.

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Ci sono diversi tipi di big match: quelli che ti coinvolgono per via di una rivalità storica tra i club, quelli che ti fanno venire i brividi per il calore delle tifoserie e quelli che invece ti lasciano a bocca aperta per tutto l’arco della gara, semplicemente per la bellezza di ciò che stai vedendo.

Gli highlights del match tra CSKA e Real Madrid

CSKA vs Real rientra nell’ultima categoria. Nel freddo invernale di Mosca si affrontano in una partita di cartello due squadre dalle tifoserie alquanto pacate, eppure quanto accaduto in campo è stata la scrittura di un libro di emozioni sempre nuove, sempre intense.

Analizziamo il match nei consueti punti:

  • Cinismo. Come riporta il titolo, il leitmotiv dell’incontro è stato proprio il cinismo con la capacità di entrambe le squadre di punire ogni rotazione difensiva sbagliata su un lato del campo e ogni lettura sbagliata sull’altra metà.
  • De Colo – Campazzo. Non va mai dato nulla per scontato, partendo dalla bravura di un giocatore per arrivare alla qualità di ogni sua singola prestazione. Questo è il caso di questi due giocatori: De Colo ha dimostrato per l’ennesima volta di essere un killer spietato a prescindere dall’avversario che trova davanti a sé, sia questo il più forte o il più debole. Campazzo è argentino, vive di calore e passione, ed è in grado di riscaldare con le sue giocate il duro inverno moscovita. 8 punti e 18 di valutazione rende abbastanza?
  • Qualità-Intensità-Dettagli. L’armonia di questi tre elementi regala una sinfonia unica, chiamata PALLACANESTRO. La qualità del gesto tecnico è il risultato dell’intensità nel farlo curandone il dettaglio e fa la differenza tra squadre che lottando per vincere e squadre che vogliono provare a competere. L’incontro tra CSKA e Madrid ci ha dimostrato che questo è vero.
  • Daniel Hackett. 14 punti in 15 minuti, partita vinta e una tripla importante messa a segno sul finire del terzo periodo. Una presenza costante su entrambe le metà campo di gioco e tanta speranza per la nazionale azzurra. In una partita da Final Four, Daniel ha detto la sua e ha dimostrato di competere da protagonista tra i migliori d’Europa. Chapeau a questo ragazzo.
  • Riflessione. Essere Real o CSKA significa dover sempre giocare per vincere, essere cinici con chi non rende come dovrebbe e continuare a vincere; un’ossessione presente anche qui in Italia. Tuttavia, entrambe le squadre, nonostante insuccessi nelle stagioni passate, stanno raccogliendo i frutti di sistemi sempre più collaudati, dove i nuovi innesti sono costretti ad adattarvisi e non i sistemi che devono adattarsi ai nuovi innesti. Il risultato? CSKA vs Real, la vittoria del basket.

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Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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