Il Maccabi Fox Tel-Aviv non sbaglia la partita più importante del giovedì continentale. Nella prima giornata di gare valida per il 22° turno della regular season di Turkish Airlines Euroleague, la compagine allenata da coach Ioannis Sfairopoulos si prende una vittoria fondamentale per la propria rincorsa agli otto posti Playoff, dopo lo scivolone accorso in quel di Vitoria della scorsa settimana.
Alla Menora Mivtachim Arena di Tel-Aviv, gli israeliani padroni di casa superano allo scadere l’Olympiacos di coach David Blatt, alla terza sconfitta sconfitta continentale in altrettante partite (Fenerbaçhe e lo scontro diretto con il Barcelona Lassa le precedenti due), soltanto nel finale caratterizzato da momenti ricchi di pathos.
Andiamo, dunque, ad analizzare l’intenso match andato in scena in quel di Tel-Aviv tra Maccabi e Olympiacos terminato con il punteggio di 65-64 con la nostra consueta analisi in 5 punti.
- Forza mentale. I nervi saldi non sono stati un problema per entrambe le squadre. Sia la compagine di coach Blatt, che quella di coach Sfairopoulos hanno dato vita ad una vera battaglia durata intensamente ogni singolo istante del match. Intensità difensiva, lotta serrata sotto le plance, palla in mano ai giocatori con più estro offensivo, sorpassi e controsorpassi nel punteggio hanno reso questa sfida importante ed elettrizzante quanto la posta in palio fondamentale per il Maccabi in ottica Playoff, sia per l’Olympiacos per scacciare i fantasmi della crisi europea. Match prettamente stile vecchio continente e brillante dal punto di vista dell‘intensità.
- Tarik Black schianta Nikola Milutinov. È la serata del big man americano nel duello fra giganti andato in scena alla Menora Mivtachim Arena di Tel-Aviv. L’ex Los Angeles Lakers domina l’acciaccato gigante serbo, dando vitalità e verve all’attacco del Maccabi ben neutralizzato perimetralmente dalla compagine ellenica. L’asse pick-and-roll con Scottie Wilbekin, ha cambiato le carte in tavola nel secondo tempo, reso combattuto soltanto dalle scorribande dei vari esterni ellenici. La conferma arriva dal suo tabellino, che al termine del match recita 19 punti, 7 rimbalzi, 6 falli subiti e 23 di valutazione in 24′ di utilizzo.
- Poca efficienza perimetrale. Una partita vecchio stile, una battaglia old-school e percentuali al tiro che confermano questa regola non scritta di questo match. Solo l’aggressività al ferro e la vera battaglia fra i vari big man sotto canestro (lotta a rimbalzo premia gli ellenici per 46 a 38 complessivi in questi 40′) hanno portato tanti punti in questo match soltanto da 2 punti (52% per gli israeliani e 49% per gli ellenici). Entrambe le squadre, grazie anche all’ottima difesa perimetrale citata poc’anzi, hanno portato ad una partita senza particolari sussulti dall’arco (15% per i padroni di casa e 19% per gli ospiti).
- Williams-Goss e Spanoulis: che assortimento. David Blatt può finalmente godersi il suo back-court. L’asse di guardie formato dall’americano e da Kill Bill è stato importante per aprire e girare l’inerzia della partita a proprio favore. La prestazione di 32 punti combinati da entrambi sui 64 totali rappresenta esattamente il 50% dei punti totali della squadra, costretta ad aggrapparsi all’estro delle sue due guardie per tutto il match. Kill Bill a 11 secondi dalla fine stava decidendo il match con una sua tripla, ma un guizzo americano ha svoltato ancora una partita fortemente importante.
- Scottie Wilbekin. Chiamato per essere importante, decisivo, incisivo. Lo fa nella serata che può valere i playoff insperati ma tanto voluti dal Maccabi nell’era Sfairopoulos. La sua zampata nell’ultimo possesso vale una vittoria che vale una stagione, una vendetta per il suo coach ellenico contro il suo passato e un po’ di paura per tutte le dirette avversarie. Insieme alle motivazioni e alla forza mentale si rivela scorer determinante con i suoi 17 punti che valgono una stagione, forse ora con un palcoscenico importante molto ben visibile.