Maccabi perde la battaglia più importante. Baskonia domina gli israeliani

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Nel momento più importante della stagione, si è interrotta la magica rimonta targata Maccabi Fox Tel-Aviv. Alla Fernando Buesa Arena di Vitoria, arena che vedrà giganteggiare le migliori quattro squadre della Turkish Airlines Euroleague dal prossimo 17 maggio, il Baskonia padrone di casa gioca una partita pressoché perfetta per sbaragliare le certezze della compagine israeliana guidata da coach Ioannis Sfairopoulos. 

Gli uomini di coach Velimir Perasovic, iniziano con il piede giusto il loro calendario favorevole di 5 giornate casalinghe nelle prossime 6 partite di regular season, ritornando a fare la voce grossa anche in zona playoff, rispondendo sul campo al capolavoro andato in scena all’Audi Dome di Monaco di Baviera e al colpaccio del Barcelona Lassa sul campo dell’Olympiacos Pireo.

D’altro canto notevole è il passo indietro messo in mostra dalla compagine israeliana, che dopo ben quattro vittorie consecutive, vede la zona playoff allontanarsi nuovamente nel momento di forma migliore della stagione, dovendo annotare ancora una volta che l’applicazione difensiva è il punto cardine da cui si deve costruire la rimonta per un posto tra le prime otto squadre della Turkish Airlines Euroleague.

Senza ulteriori indugi, andiamo di seguito ad analizzare il match Baskonia-Maccabi terminato con il punteggio di  97-73 con la nostra consueta analisi in 5 punti.

Il Baskonia e la capacità di indirizzare il successo sin dalle battute iniziali

Coach Velimir Perasovic aveva l’estremo bisogno di una vittoria al cospetto di una squadra che arrivava sul suolo iberico con la convinzione di poter centrare la quinta e importantissima vittoria consecutiva in regular season. Nonostante pesa ancora l’assenza dell’ala georgiana Tornike Shengeila, il roster iberico dimostra tra le mura amiche di essere una squadra che in attacco è capace di indirizzare il match a proprio favore sin dalle battute iniziali, senza più voltarsi indietro. Se a Tel-Aviv nel match d’andata ci è voluta una rimonta al cardiopalma, questa volta a Vitoria attacco e difesa sin dal primo parziale di gioco hanno rivelato che per il Maccabi doveva essere una serata no.

Difesa reattiva ed efficiente: la ricetta del successo

È stata la sfida che ha messo a confronto due allenatori molto bravi a far giocare nel peggiore dei modi i propri avversari. Se il Maccabi in questa serata iberica ha messo in scena davvero la più brutta prestazione degli ultimi mesi, il Baskonia come nei 15′ finali del match dell’andata ha costruito il proprio successo nella propria metà campo. Le 18 palle perse dal Maccabi sono la statistica più alta e terribile nella gestione dei palloni nell’era Sfairopoulos e ha consentito ai padroni di casa di aggredire su ogni pallone e volare in contropiede con facilità esigua. Quando arriva il momento di vincere gli scontri diretti bisogna essere veramente pronti a trovare il prima possibile una soluzione, specie in difesa. Coach Sfairopoulos annoti pure, tanto i suoi ragazzi sicuramente si rimetteranno in carreggiata sin dal match decisivo contro il calante Olympiacos di coach Blatt.

Costruzione dei tiri: Wilbekin ma che mi combini…

Da una buona difesa, si prende ottimo ritmo in attacco. Mai come nel match di ieri sera alla Fernando Buesa Arena di Vitoria, il Baskonia è riuscito a far suo il match grazie ad una costruzione di tiri, gestione e timing invidiabile. Se per gli ospiti Scottie Wilbekin ha sparacchiato dal perimetro (prestazione da 19 punti complessivi ma un deludente 4/12 da 3 punti che fa parecchio riflettere), Marcelinho Huertas e il miglioratissimo Luca Vildoza hanno gestito il 50% dall’arco fatto registrare dal Baskonia in questo match, che ha deciso nettamente l’andamento della sfida sin dalle battute iniziali. Se oltre la difesa ci si mettono anche questi fattori di costruzione, vincere partite del genere è quasi impossibile per qualsiasi squadra.

Poirier e Diop: The Maccabi’s Nightmares

Anche questa volta il Baskonia fa prigioniero il Maccabi nella lotta sotto le plance. Per gli ospiti Alex Tyus, Johhny O’Bryant III e Tarik Black sono stati sovrastati a rimbalzo da Ilimane Diop e Vincent Poirier. Come visto alla Menora Mivtachim Arena di Tel-Aviv, i due lunghi del Baskonia combinano 18 dei 34 rimbalzi totali tirati giù dai padroni di casa, rivelandosi fattori determinanti per la costruzione del gioco degli uomini di coach Perasovic. Se a questi si aggiungono anche i 6 fondamentali rimbalzi tirati giù dall’ex Trento Shavon Shields, il Maccabi anche con tutta la volontà di questo mondo non riuscirebbe mai a contrastare i suoi due veri incubi di questa stagione regolare.

Darrun Hilliard: una certezza quando vede il Maccabi

Non parlare della super partita di Johannes Voigtmann sarebbe un crimine (prestazione da 20 punti, 2 assist, 2 rimbalzi e 21 di valutazione), ma il vero uomo che ha deciso questa sfida arriva dalla panchina del Baskonia. Darrun Hilliard, quando vede il Maccabi è certezza assoluta per il roster iberico. All’andata fu suo il canestro che fece mettere il naso avanti alla compagine di coach Perasovic. Questa volta invece mette in mostra efficienza e talento offensivo che spaccano in due la difesa del Maccabi. 19 punti con 2/4 da 2, 3/4 da 3, 6/7 dalla lunetta conditi da 4 rimbalzi, 1 assist e 4 falli subiti in 18′, hanno messo in mostra tutta l’efficienza del Baskonia di cui vi abbiamo parlato in quest’analisi. Come detto da coach Perasovic in conferenza stampa, ogni partita avrà una chiave e i miei giocatori devono essere capaci di fare le scelte giuste per prendersi i match più importanti. Beh, se il cammino casalingo è cominciato con 97 punti, figuriamoci cosa ci attende in terra iberica nelle prossime settimane.

 

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