Bentornati Balcani! Il Voli Buducnost di Repesa ed il sapore della grande scuola slava. Poi c’è il georgiano…

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Ci mancava, tanto. In fondo se in America si dice che “in 49 stati si gioca a pallacanestro, poi c’è l’Indiana” allargando il discorso a tutto il globo si può tranquillamente dire che “nel mondo si gioca a pallacanestro, poi ci sono i Balcani”.

Vedere l’unica squadra slava in fondo alla classifica, senza grosse sensazioni e la sola geniale fantasia di Aleksandar Dzikic come polo d’attrazione era francamente una sofferenza. Un grande torneo europeo non può prescindere da una squadra balcanica competitiva, od almeno affascinante per talento e prospettive, nei singoli come nella globalità del team. E’ stato così di recente con la Stella Rossa di Radonjic, finalmente vediamo qualcosa anche a Podgorica. E non è nascosta la speranza di vedere a breve anche il Partizan di Trinchieri, attualmente in lotta con AS Monaco per la qualificazione nella TOP 16 di 7Days Eurocup (quel punticino di differenza canestri potrebbe pesare come un macigno..) ed in piena corsa in ABA LIGA (quarto con 10-6 dietro a Stella Rossa, Cedevita e Buducnost).

L’arrivo di Repesa, Cole e Bitadze ha dato la svolta ed ora le prospettive, che non cambiano in termini di obiettivi di classifica finali, ormai irraggiungibili, sono però ben differenti a livello qualitativo.

La gara di eri è stata bruttina, sia chiaro, ma elementi di analisi ne emergono comunque parecchi.

  • Terza W consecutiva, tutte casalinghe: se battere Darussafaka e Gran Canaria ci stava anche nei pronostici, lo scalpo del Real è nobile, come lo sono stati quelli di Baskonia, Barcellona e CSKA. Unica sconfitta netta al Forum, dopo soli due giorni dall’approdo di Repesa, poi ottima prova a Tel Aviv, avanti fino a 6’25” dell’ultimo quarto ed ancora a contatto (-1) a 4’48” contro la squadra attualmente più calda di tutto il torneo. Siamo realisti, 2-3 altri successi darebbero dimensione ottima alla stagione montenegrina, che avrebbe potuto essere differente se l’attuale roster fosse stato in campo dall’inizio. Servirebbe dare continuità con altre buone prove anche in trasferta, dove la casella W dice per ora uno “0” che va corretto.
  • Victor Garcia, coach di Gran Canaria, ha qualcosa di intrigante sul pino. Piace la chiarezza dei concetti, nella tradizionale modalità di gestire i timeout in lingua ispanico-inglese: tutto molto chiaro, nessun eccesso, trasmissione di un messaggio che arriva diretto, cercando l’attenzione del giocatore proprio in quella chiarezza e tranquillità, senza cercare di coinvolgerlo emotivamente con repentine alterazioni del tono di voce. E’ un metodo di tanti coach, anche vincenti, che di solito presuppone un grande lavoro tattico in palestra. Ci torneremo, è una storia che può risultare molto interessante.
  • Ed in pieno contrasto gestionale c’è il metodo Repesa, che abbiamo riconosciuto in alcune delle sue forme migliori propio nella gara di ieri. Qui il minuto di sospensione viene gestito, in alcuni frangenti, ricercando l’attenzione dei protagonisti attraverso il cambio di tono quasi violento: si dice cosa non va e poi si alza il volume su cosa si deve fare per correggerlo. Il giocatore, spesso altrove con la testa durante i timeout, soprattutto da quando questi si fanno “seduti”, viene emotivamente coinvolto da questo brusco risveglio. E’ altro metodo, assai comune, che vale ben oltre la panchina quando si guida un gruppo.
  • La difesa montenegrina in queste tre vittorie ha concesso 204 punti, a media 68, nettamente meglio di chi guida la speciale classifica in Turkish Airlines Euroleague (Fenerbahce con 74,55). Se prendiamo in esame anche la sconfitta di Tel Aviv si sale a 70,00 , sempre eccellente, mentre se guardiamo alla totalità della gestione Repesa, pesano molto i 111 subiti dall’Olimpia, che portano la media a 78,20 che vuol dire comunque quarta piazza assoluta dietro appunto al Fenerbahce, poi Real, Olympiacos e Barcellona. Ma ciò che conta ancor di più è il Defensive Rating, ovvero i punti concessi ogni 100 possessi: 98,8-94,9-69,8-81,4 nelle ultime 4 gare, quando nelle prime 16 era stato 12 volte oltre i 100, e 9 volte oltre i 110. Il miglior rating difensivo di Eurolega è oggi del Real, con 93, davanti al Fenerbahce con 96,4: le due peggiori, sono Gran Canaria 103,4 e Milano a 103,1 (il dato globale montenegrino è 104,8). «Le mie squadre sono sempre state caratterizzate dalla gambe piegate in difesa». Vecchie, famose dichiarazioni di Coach Jasmin, oggi attualissime, nonché assai vere. Con le eccezioni che tutti conoscono.
  • Goga Bitadze, ancora lui. Detto che il dibattito “va di là subito” rispetto a “gli serve ancora un anno in Europa” è apertissimo, anche ieri sera si sono visti attimi di notevolissimo valore. Nel terzo quarto entra a 6’40” per Filip Barovic, sul 41-45. Subisce un fallo, 2/2 ai liberi, poi prende un rimbalzo difensivo. Canestro da due, canestro e fallo (TL mancato), rimbalzo offensivo e due punti, stoppata e chiude il periodo con un altro rimbalzo in difesa.  Inizio ultimo quarto con 4 punti ed una persa. In 10’46” sul campo in questo frangente, plus/minus di +8 e fatturato da 10 punti, 3 rimbalzi ed una stoppata. Torna in campo a 4’11” e completa il dominio, aggiungendo anche 2 assist. C’è quel movimento in attacco, con finta, perno, due difensori al bar e schiacciata che di terga dal divano ne ha fatte elevare… Ma nonostante tutto ciò ci sono due cose che fanno pensare in grande più delle altre: una fisicità ancora tutta da costruire ed una parvenza di conoscenza del gioco che per un lungo del 1999 è tantissima roba. Di seguito un breve Off Topic sui numeri del georgiano.

 

OT – GOGA BITADZE

  • 3,17 stoppate a partita sono qualcosa di clamoroso. Tavares ne molla 1,95. Il più grande stoppate della storia di Eurolega è Ekpe Udoh, per media, a 2,22. La proiezione del giovane fenomeno su 40 minuti è di 4,93. E’ già 7mo nel totale dato con 19 in sole 6 gare, dietro a Tavares, Tyus, Dunston, Evans, Gudaitis e Mickey.
  • Confrontando i dati generali con quelli di Vesely, Gudaitis e Tavares, ad esempio, emerge quanto segue. Ha un rating Offensivo di 98,1 che lo pone dietro a tutti e tre i rivali, mentre in quello difensivo sta davanti a Gudaitis non di poco, vicinissimo a Vesely ma ancora lontano da Tavares, inavvicinabile a 85,2. E’ il migliore come ratio Assist/perse ad 1,5 ed è secondo solo al solito Tavares, ma non di tanto, nelle percentuale da 2p degli avversari mentre è sul campo. Prende il 15,8% dei rimbalzi disponibili quando sul campo (True Rebounding Ratio), secondo solo ad uno straordinario Gudaitis aal 16,9%. Ha subito già 30 falli (a 5 di media è pari a Mike James, dietro solo a Shengelia…) contro gli 83 di Vesely, i 97 di Gudaitis ed i 44 di Tavares, giocando sinora un totale di meno di un terzo dei minuti del ceco e del lituano, e meno della metà di quelli del capoverdiano madrileno. E’ infine coinvolto nel 22,1% dei possessi della propria squadra, dietro al 23,05 di Vesely , ma ben davanti agli altri due rivali diretti. Ovvio che si tratti di numeri che vanno aggiornati su base più ampia di gare, ma una serie di confronti che hanno già incluso Bayern, Real, Olimpia e Maccabi, oltre alle cenerentole Darussafaka e Gran Canaria, è estremamente valido.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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