L’Olimpia dopo la sconfitta di Monaco: le ragioni di una caduta verticale

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Dopo la sconfitta subita al Forum contro il Barcellona, quella con il Bayern Monaco sarebbe dovuta essere la partita del riscatto, ma così non è stato. Nella diciottesima giornata della Turkish Airlines EuroLeague, l’Armani Exchange Milano incassa un altro ko sul parquet dei bavaresi, diretta concorrente per la lotta playoff. Priva ancora di Tarczewski e Nedovic, l’Olimpia non riesce a trovare continuità per tutti i 40’, commettendo ancora una volta errori che pagherà poi a caro prezzo nell’economia del match. Dopo un primo quarto all’insegna dell’equilibrio, chiuso in vantaggio dai padroni di casa sul +1 (23-22), all’intervallo lungo il punteggio recita 53-45 per il Bayern. Nella terza frazione i ragazzi di coach Radonjic trovano il massimo vantaggio sul +14, controllando il ritmo con Milano che prova in qualche modo a rientrare, ma senza successo.

 

93-87 è il risultato finale che andiamo ad analizzare attraverso i consueti cinque punti.

93

Sono i punti segnati dalla compagine tedesca, ai danni della difesa meneghina. A spiccare è un dato eloquente: è la terza volta, in diciotto partite di Eurolega finora disputate, che il Bayern Monaco chiude superando i 90 punti. Prima ci era riuscito con il Darussafaka (116 punti segnati) ed il Buducnost (93 punti), rispettivamente ultima e penultima in classifica.

8

Equivale al numero di sconfitte subite dall’Olimpia Milano nelle ultime dieci partite disputate nella massima competizione europea. In queste dieci uscite sono particolarmente emblematiche le sconfitte subite contro Barcellona e Bayern Monaco, avversarie contro le quali il bilancio è 0 W e 4 L. Pesa sicuramente come un macigno l’assenza di Nedovic in questa fase decisiva della stagione degnata da così tanti ko. La guardia serba, infatti, ha disputato solo sette gare in Europa con la maglia dei campioni d’Italia. Il bilancio con lui in campo dice 4-3.

La difesa di Milano

Per l’undicesima volta gli uomini di coach Simone Pianigiani hanno subito 90 punti, evidenziando così alcune pesanti lacune difensive. In particolar modo, spicca la facilità con cui le squadre avversarie battono sul primo palleggio i giocatori milanesi e la difficoltà a contenere il pick and roll, che permette alle squadre avversarie di trovare vantaggio con i proprio lunghi o di scaricare sul perimetro e punire dalla lunga distanza. Dopo la partita persa contro il Barça, Vlado Micov non aveva fatto sconti,  dicendo chiaramente  che Milano è la peggior difesa in Eurolega. 

Arturas Gudaitis e Mike James

 Sono certamente loro i punti di forza di questa squadra: entrambi sono accomunati dal fatto di aver giocato tutte le partite di Eurolega, con Mike James che viaggia ad una media di 35’ a partita (il giocatore più utilizzato della competizione) e Gudaitis che invece ne gioca 24’. La guardia americana ha totalizzato 357 punti totali finora, chiudendo sempre in doppia cifra. Nel match di ieri sera ne ha segnati ben 29, con 31 di valutazione. L’unica pecca dell’ex Pana è che ormai sempre più spesso si intestardisce e gioca 1 vs 5 forzando il tiro, nonché un rendimento difensivo che ieri sera è stato totalmente deficitario. Ma il basket si basa sul gioco di squadra e non sulle sole giocate del singolo… Il centro lituano, invece, ha chiuso 17 volte in doppia cifra su 18 incontri. Per il classe ’93 è arrivata ieri sera la quinta doppia doppia in stagione, con 18 punti, 10 rimbalzi e 28 di valutazione.

Il doppio turno

Per la quarta volta dall’inizio della stagione si è disputato un doppio turno nella competizione. Nelle tre precedenti occasioni, lArmani Exchange Milano è riuscita ad ottenere almeno una vittoria su due partite, vincendo ad Atene contro Olympiacos e Panathinaikos nonché in casa contro il Baskonia, perdendo invece con Real Madrid, Bayern Monaco e Barcellona. Per la prima volta nella stagione, il doppio turno di questa settimana si è rivelato totalmente negativo, con due sconfitte consecutive subite proprio con i bavaresi e con i catalani, insomma finora le bestie nere per l’Olimpia. 

Ora si prospetta un calendario molto impegnativo, in cui per i milanesi non sarà più ammesso alcun passo falso, se si vorrà provare a rimanere nella scia delle prime otto. Le prossime gare contro Baskonia, Zalgiris, Gran Canaria, Darussafaka, Maccabi e Khimki saranno decisive per l’obiettivo qualificazione ai playoff, squadre che in questo momento occupano posizioni inferiori,a parte il Baskonia che ha lo stesso record, rispetto all’Olimpia. Le ultime sei giornate vedranno invece Milano confrontarsi con squadre del calibro di CSKA, Olympiacos, Real Madrid, Pana, Fenerbahce e Efes, che in questo momento si trovano davanti all’Olimpia, le quali si contenderanno i vertici della classifica. Il cammino è ancora lungo, ma se si vuole disputare i playoff bisogna cambiare presto la rotta.

 

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