L’Olimpia si ferma al doppio ferro di Brooks. Tel-Aviv resta inespugnabile

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L’Olimpia Milano torna da Tel-Aviv a bocca asciutta. Dopo la partita a due facce ma vincente vista all’Oaka contro il “nuovo” Panathinaikos del nuovo head coach Rick Pitino, gli uomini di coach Simone Pianigiani cadono in volata in questo quindicesimo turno di Turkish Airlines Euroleague al cospetto di un Maccabi Fox Tel-Aviv che gioca non solo la classica “partita della vita”, bensì mette a nudo le gravi lacune difensive emerse in questa regular season continentale della compagine milanese.

Per l’Olimpia, l’ottava sconfitta stagionale in questa Turkish Airlines Euroleague coincide con l’ottava caduta consecutiva in terra israeliana nelle ultime stagioni, ma anche con la venticinquesima caduta consecutiva di una squadra italiana alla Menora Mivtachim Arena di Tel-Aviv. In tutto ciò il match ha messo in evidenza ancora una volta che minutaggi estremi e infortuni decisamente di troppo stanno incidendo una stagione continentale resta comunque positiva, ma anche che questa squadra ha bisogno estremo del suo back-court James-Nedovic per poter dare nuovamente una scossa alla regular season milanese.

Andiamo, dunque, ad analizzare Maccabi-Olimpia terminata con il punteggio di 94-92 con la nostra consueta analisi in 5 punti:

  • Transizione difensiva. La freschezza atletica degli uomini di coach Ioannis Sfairopoulos ha messo in crisi la difesa di Milano specie in contropiede. Scottie Wilbekin e DeAndre Kane hanno azionato rapidamente ed efficientemente la manovra della compagine israeliana, evidenziando le lacune in difesa della compagine milanese. I 29 punti incassati dall’Olimpia nel terzo parziale di gioco sono un dato decisamente allarmante per provare a puntare ad una qualificazione alla post-season continentale, ora come ora decisamente alla portata degli uomini di Simone Pianigiani.
  • Lotta a rimbalzo. In una serata che doveva essere agevole sotto le plance vista l’assenza del big man americano Tarik Black in casa Maccabi, Milano deve cedere alla fisicità della compagine israeliana. Sono ben 33 i rimbalzi tirati giù dagli uomini di coach Sfairopoulos, che sotto i propri tabelloni grazie all’ex Cantù Alex Tyus, a DeAndre Kane e allo straordinario Johnny O’Bryant III  ha cambiato a proprio favore l’inerzia della partita. Non è bastato il solito grande contributo sotto le plance del ‘ProfessorVlado Micov e di Kaleb Tarczewski per arginare un punto fondamentale del gioco su cui l’Olimpia poteva fare decisamente affidamento.
  • Percentuali al tiro. La difesa non irresistibile dell’Olimpia citata poc’anzi ha anche sviluppato una partita pressochè incredibile del Maccabi in fase offensiva. La circolazione decisamente migliorabile della compagine israeliana è stata compensata da percentuali al tiro positivissime e mai viste in questa regular season. Il 55% da due punti e il sensazionale 61% dall’arco messo in mostra dal Maccabi ha cambiato il volto della partita (la giocata di Wilbekin per il 46-48 all’intervallo, il vero emblema del match al tiro del Maccabi). Milano, d’altro canto, risponde al fuoco israeliano con un ottimo 56 % da due punti e un ottimo 48 % da tre, ma non è abbastanza per arginare la grande serata degli uomini di coach Sfairopoulos.
  • Johnny O’Bryant III. Mattatore. Se si deve già eleggere l’MVP della settimana in questo quindicesimo turno di Turkish Airlines Euroleague quello è il rookie americano in forza al Maccabi. 32 punti con 5/8 da due punti, 5/7 da tre punti e 7/8 a cronometro fermo insieme a 5 rimbalzi, 3 assist e altrettanti recuperi con ben 10 falli subiti in 31′ di utilizzo, sono il bottino con con cui ha strapazzato le rotazioni difensive dell’Olimpia. Rinato dopo il buon inizio messo in mostra sotto la gestione Neven Spahija, O’Bryant III potrebbe essere davvero l’arma in più per una rimonta molto difficile ma possibile del Maccabi in questa stagione al momento da 5 vittorie e 10 sconfitte.
  • Nemanja Nedovic. Il suo infortunio e le sue precarie condizioni fisiche stanno incidendo e non poco nell’economia della stagione dell’Olimpia in Turkish Airlines Euroleague. Il suo primo tempo efficace in entrambe le fasi di gioco danno grande solidità al gioco milanese, ma con la sua uscita di scena per nuovi problemi fisici, come confermato da coach Simone Pianigiani al termine del match, Milano ha perso nuovamente di efficienza anche con il solito contributo degli instancabili Micov e Mike James (contributo combinato da 32 punti, 12 rimbalzi e 14 assist in questo match). Escludendo il contributo di Jeff Brooks, che con il suo errore dall’arco ha consegnato la partita nelle mani del Maccabi, in casa Olimpia Milano si deve riflettere. Per poter puntare con decisione tra i primi otto posti in regular season serve una novità tecnica dal mercato, oppure serve una sveglia per i componenti della second-unit, apparsa ancora evanescente in Europa?

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One thought on “L’Olimpia si ferma al doppio ferro di Brooks. Tel-Aviv resta inespugnabile

  1. Due cose oltre al solito minutaggio: non si vede mai una difesa aggressiva sulle rimesse dopo canestro fatto, è solo per risparmiare benzina o è una scelta tecnica secondo voi? Poi Brooks: ultimo tiro di ieri a parte, non capisco perché viene sfruttato poco in attacco, anche qui scelta?

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