Il Fenerbahçe non muore mai: rimonta 15 punti e batte anche il CSKA

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Il Fenerbahçe di Zeljko Obradovic ha sette vite come i gatti. Dopo aver vinto otto partite consecutive in quest’edizione della Turkish Airlines Euroleague e non avere ancora mai perso tra le mura amiche, se c’era una squadra che poteva impensierire l’armata turca, questa era sicuramente il CSKA di Dimitris Itoudis. Per questo la sfida al vertice di quest’edizione della massima competizione europea era una di quelle partite che gli appassionati di pallacanestro continentale si erano segnati con il classico cerchietto rosso sul calendario.

In effetti, Fenerbahçe-CSKA è stata davvero una bella partita di pallacanestro, a metà della quale sembrava proprio che i padroni di casa avrebbero potuto incassare la prima sconfitta alla Ülker Arena, con le due squadre andate a riposo sul 36-48 per i russi. Ma l’ormai proverbiale terzo quarto del Fener ha cambiato tutto, e alla fine Obradovic ha vinto ancora.

Analizziamo il 79-75 finale attraverso i nostri consueti cinque punti.

  • Il parziale di 19-0 che ha cambiato la partita. Il CSKA Mosca è partito meglio. Una tripla di Daniel Hackett e una di Nando De Colo hanno fatto ben presto capire a Zeljko Obradovic che non sarebbe stato un pomeriggio facile per i suoi. Othello Hunter, Will Clyburn e Cory Higgins si sono presto uniti alla festa e con il 33-48 sull’elettronico quando mancava poco più di un minuto dalla fine dell’incontro, sembrava che il CSKA avesse le redini dell’incontro in mano e che non ci fosse scampo per il Fenerbahçe. Ma mai dare per vinta una squadra allenata da Zeljko Obradovic! Una tripla di Marko Guduric in chiusura di parziale ha infuso animo ai suoi, che hanno aggredito il terzo quarto con un 16-0 nei primi 5 minuti di gioco: in tutto fa un parziale di 19-0, guidato dalla grinta di Gigi Datome e Jan Vesely, assieme alla guardia serba. Da quel momento in poi di è vissuta un’altra partita: equilibrata e giocata punto su punto. E che alla fine ha vinto – tanto per cambiare – il Fenerbahçe.
  • L’importanza del rimbalzo offensivo. Se c’è una statistica che balza agli occhi della sfida tra le prime due della classe dell’Eurolega è la differenza nei rimbalzi offensivi. Ben 14 per il Fenerbahçe (6 di Vesely e 4 di Joffrey Lauvergne) e solo uno per il CSKA, concretamente di Othello Hunter. Un solo rimbalzo offensivo eguaglia il loro peggior registro di squadra della competizione, registrato in due occasioni: nel gennaio 2014 contro il Lokomotiv Kuban e nel lontano ottobre 2007 contro la Montepaschi Siena.
  • L’efficienza al tipo non sempre paga. La pochezza della compagine di Itoudis a rimbalzo e le tante seconde opportunità concesse al Fenerbahçe hanno offuscato una partita terminata con percentuali di realizzazione davvero notevoli per i russi. 58.8% in tiri da due (contro il 54.3% dei turchi) e un notevole 50% con 9/18 in triple, contro il povero 4/13 (30.8%) del Fener. Eppure hanno vinto i turchi, che hanno tirato molto più da due e lanciato il doppio di tiri liberi. A volte, nella pallacanestro, il segreto non è tirare meglio, ma tirare di più. Da lì l’importanza del rimbalzo offensivo…
  • Italiani protagonisti. Nella sfida tra Fenerbahçe e CSKA si è visto più protagonismo da parte dei giocatori italiani che in una qualsiasi partita dell’Olimpia Milano… L’uomo della prima parte è stato Daniel Hackett. Il playmaker di Pesaro, apparso combattivo e concentrato, ha guidato i suoi chiudendo come top-scorer della prima metà dell’incontro con 10 punti. Nella seconda parte è emerso il Fenerbahçe, e con lui anche Gigi Datome e Nicolò Melli, sempre presenti nelle rotazioni di Obradovic. Datome, con i suoi 10 punti, è stato uno dei fautori del parzialone da 19-0, mentre Nicolò Melli ha ripartito i suoi 9 punti e 8 rimbalzi per tutta la durata dell’incontro. Con 34’44” è stato il giocatore più presente in campo di entrambe le squadre.
  • Cosa succede a Nando De Colo? Nando De Colo è apparso irriconoscibile. Contro il Fenerbahçe l’esterno a messo a segno solo 3 punti (la seconda tripla della partita della quale abbiamo parlato prima), poi più nulla. Il francese è rimasto in campo per soli 14 minuti e poi Itoudis non ha più contato su di lui. Il coach del CSKA ha successivamente spiegato in sala stampa che l’esclusione è stata una sua decisione tecnica, non c’era nessun infortunio… De Colo ci ha abituato a stagioni da oltre 19 punti di media in Europa, ed è stato inserito nel quintetto ideale dell’Eurolega nelle ultime tre edizioni. Non siamo abituati a vederlo così sottotono. Quest’anno sta registrando una media di 12.7 punti, ma nelle ultime tre partite disputate il registro scende a 5. Stanno calando anche i suoi minuti in campo. Si tratta solo si un momento di scarsa forma fisica o si sta avvicinando la fine di una epoca? Il transalpino ha 31 anni: non è più un ragazzino, ma non è neanche da buttare via, e la sua classe è fuori discussione. Staremo a vedere se recupera sensazioni.

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Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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